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notizia del 06/10/2013 messa in rete alle 20:35:52
Archeoclub d’Italia, nuova sezione di archeologia subacquea in città
L’enorme consistenza di reperti archeologici presenti nei fondali del mare di Gela comporta un interessamento primario da parte delle istituzioni competenti, cosa che purtroppo non avviene in maniera adeguata, soprattutto per mancanza di finanziamenti regionali. Ancora, purtroppo, non si riesce a comprendere l’importanza che può avere lo sfruttamento di questi “giacimenti culturali” per il turismo e soprattutto come volano per l’economia e l’occupazione giovanile della città di Gela e del suo circondario.
Non è concepibile che la Regione rimanga ancora sorda alla tematica del bene culturale, di Gela in particolare; non si vuole capire che potenziando l’attività archeologica di Gela ne trarrebbero frutto la stessa città e la Sicilia intera.
Comunque sia, la sede di Gela dell’Archeoclub d’Italia vuole dare il suo contributo con una forte proposta culturale di un’ulteriore valorizzazione non solo dei beni culturali terrestri (lo fa dal 1981, anno della sua istituzione a Gela) ma anche di quelli sommersi, il tutto avvalendosi di strutture specialistiche composte da volontari che hanno unito passione e professionalità. C'è bisogno di un anello di congiunzione tra le associazioni e la Soprintendenza del Mare, quella di Caltanissetta e del Museo, per mettere in atto le attività connesse all'archeologia subacquea, in modo da qualificarne il volontariato. Pertanto, questa sede avvalendosi della sezione specialistica nazionale di “Marenostrum” dell’Archeoclub d’Italia, fa nascere una sezione di archeologia subacquea che affida alla responsabilità di Franco Cassarino, un imprenditore con la passione di subacqueo che da decenni è impegnato meritoriamente nella ricerca nei fondali del mare di Gela, una ricerca fruttuosa che ha fatto riemergere centinaia di reperti archeologici che oggi impinguano il nostro patrimonio archeologico. La scelta di Franco Cassarino come responsabile di archeologia subacquea della sede di Gela dell’Archeoclub d’Italia è una scelta dovuta, in quanto lo stesso è già punto di riferimento di diverse istituzioni, stiamo parlando in particolare della Soprintendenza del Mare e della Guardia Costiera.
Recentemente Franco Cassarino è stato ancora una volta autore di un importantissimo ritrovamento, un’imbarcazione, forse una nave pirata del 1500, di cui ha già individuato il fasciame, l’albero maestro e diversi reperti, in particolare un cannone e una palla di granito.
L’azione di questa nuova sezione della sede di Gela dell’Archeoclub d’Italia, oltre ad istituire diverse sedi nel circondario, si prefigge anche lo scopo della ricerca e del recupero dei reperti bellici dello sbarco americano a Gela del 1943; questa è un’altra miniera di reperti di archeologia militare ancora quasi del tutto inesplorata che si riferisce a diverse tipologie d’imbarcazioni affondate, materiale bellico vario, equipaggiamenti e a diverse decine di aerei americani Dakota C-47 abbattuti per fuoco amico, che giacciono ancora sommersi e che, se recuperati, darebbero una svolta alla realizzazione del tanto agognato museo dello sbarco a Gela.
La sezione specializzata in archeologia subacquea di “Marenostrum” dell’Archeoclub d’Italia è convenzionata con L’Enea (Ente Nazionale Energia Ambiente) per una campagna di ricerche subacquee nelle coste italiane e, dal 2010, ha stipulato una convenzione con Ministro ai Beni Culturali per attività di studio, ricerca e formazione; oltre a ciò “Marenostrum” è collegato a dipartimenti universitari di diversi atenei e alla Soprintendenza del Mare siciliana di Sebastiano Tusa.
Autore : Nuccio Mulè
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