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notizia del 11/02/2007 messa in rete alle 20:27:46
Quelle crociate fuori tempo
Checchè se ne dica, seguo con molto rispetto ed interesse gli insegnamenti del papa. Il più delle volte i suoi interventi e le sue dichiarazioni sono condivisibili e meritano il massimo rispetto. Talvolta però anche lui prende posizioni discutibili e nessuno al mondo può negarmi il diritto di disentire. Ora, per esempio, ha intrapreso una martellante crociata contro i pacs. Ma sbaglia. Abbiamo tutti un pessimo ricordo delle crociate del passato, tutte o quasi, che non ci fanno onore. Abbiamo avuto la prima crociata per liberare il santo sepolcro di Cristo. “Dio lo vuole” dicevano tutti. Ma Dio voleva anche il bestiale massacro di cui si macchiarono i crociati quando nel 1909 occuparono Gerusalemme? Molto più moderato il sultano Selim quando nel 1517 la prese d’assalto. Non c’è paragone tra la ferocia dei crociati e la moderazione dei musulmani. Poi abbiamo avuto altre crociate, una peggio dell’altra, contro gli Albigesi, contro i Valdesi, contro i protestanti e quella spaventosa della Santa Inquisizione contro gl eretici, evirati, torturati e bruciati vivi tra le acclamazioni dei fedeli invasati. E non è finita: c’è stata poi la crociata contro la libertà di coscienza e di religione che ebbe come campioni Pio IX, beato (!), Leone XIII, il grande papa della Rerum Novarum che in enciclica ebbe il coraggio di affermare che “libertà e verità sono incompatibili” e, ultimo, Papa Pio X, santo, che oltre che in questa crociata si distinse anche in quella contro il modernismo provocando vittime illustri di pensiero. In tempi molto recenti abbiamo avuto le crociate contro il divorzio e contro l'aborto sfociate in un referendum popolare che sancì la pesante sconfitta delle forze clericali. In quei referendum non erano in gioco il divorzio o l’aborto: c’era in gioco la libertà dei cittadini che doveva essere e fu tutelata.
Ora abbiamo la crociata contro i pacs. Campioni d questa crociata papa Wojtyla, papa Ratzinger, il cardinale Ruini, mons. Betori e tutta la Cei . Tutti anacronistici e incoerenti. Se la loro scuola è la Bibbia non dovrebbero limitarsi a chiedere l’abolizione dei pacs, ma dovrebbero chiedere sic et simpliciter la pena di morte per gli omosessuali come vuole la Bibbia nel Levitico e lo stesso San Paolo nella sua lettera ai Romani. “Chiunque abbia giaciuto con un uomo come si giace con una donna, hanno compiuto un’abominazione: siano mesi a morte” (Lev. 20,13). Gli esperti dicono che gli omosessuali nascono, se così si può dire, con quel “difetto”. E allora lasciamoli vivere come madre natura li ha creati. E’ stupida, anacronistica, inaccettabile la condanna a morte voluta dalla Bibbia. Se colpa c’è è colpa della natura che è figlia di Dio. Se due omosessuali o eterosessuali hanno convissuto per anni e anni, se si sono amati, se l’uno ha aiutato l’altro e l’ha servito con amore, perchè togliere loro i diritti riconosciuti alla famiglia normale: pensioni, eredità, etc.? La famiglia normale non ha nulla da temere dalle coppie di fatto perchè la natura provvede più che abbondantemente al perpetuarsi della specie. Le coppie di fatto ci sono e sono una realtà indiscutibile, ma la famiglia normale non potrà mai essere sostituita o minacciata dalla concorrenza delle coppie di fatto. Certamente io non affiderei mai un bambino ad una coppia di fatto, specialmente se omosessuale, mai i cattolici la smettano una buona volta di imporre con la forza della legge le loro idee. E bisogna ancora dimostrare che le idee dei cattolici sono sempre giuste. “Questo matrimonio non sa da fare”, la legge non ha senso, dicono i possessori in assoluto di tutte le verità e così la Cei si arroga il diritto di imporre le sue leggi al Parlamento. Intromissione indebita e inaccettabile.
Ci lamentiamo spesso dell’intolleranza islamica, ma troppo spesso noi li imitiamo e il passato, in questo campo, non ci fa onore. Coloro che si definiscono ardenti cattolici non so fino a che punto possano esserne orgogliosi. Alcuni mesi fa i Valdesi hanno curato una trasmissione in tv nella quale hanno voluto ricordare le tante persecuzioni subite per la loro fede. Perseguitati dai piemontesi e dai francesi, uccisi a migliaia, costretti ad abbracciare la fede cattolica, ghettizzati dal fascismo, negata la loro identità. E tu Chiesa dov’eri quando si commettevano questi misfatti? Te ne stavi rintanata nei tuoi sacri palazzi e plaudivi chi perseguitava costoro che pur erano figli di Dio e tuoi fratelli, quando adirittura non eri tu stessa a perseguitarli e li abbandonavi al braccio secolare per non sentirti responsabile diretta di tanti misfatti. Avresti invece dovuto levare alta la tua voce contro questi eccidi che gridano vendetta al cospetto di Dio. Si dice che la storia è maestra di vita, ma pare che queste tristi storie non abbiano insegnato nulla a noi cattolici che nel passato siamo stati intolleranti quanto e più dei musulmani. E allora finiamola di presentarci come gli unici autentici interpreti della volontà di Dio e cerchiamo di rispettare la libertà altrui e facciamoci guidare dai “segni dei tempi” tanto cari a quel sant’uomo che giustamente fu chiamato il “papa buono”, l’indimenticabile papa Giovanni XXIII.
Autore : Antonio Corsello
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