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notizia del 30/01/2011 messa in rete alle 20:24:15
Tifo bestiale
L’ho sempre detto e lo ripeto solennemente: il mondo del calcio così come è concepito ed attuato adesso non è affatto educativo per le masse. E’ un campo dove comuni delinquenti e tifosi facinorosi possono sfogare i loro istinti bestiali senza che nessuno intervenga adeguatamente. Occorrono misure adeguate e molto rigorose. Bisogna andare fino alle radici e non contentarsi degli attuali pannicelli caldi. E’ scandaloso che per le partite di calcio debbano essere tuttora impiegate ingenti forze dell’ordine che alla fine risultano impotenti ad arginare il fenomeno. E non bisogna attribuire tutta la colpa ai soli tifosi. Ci sono grosse responsabilità per i dirigenti delle squadre di calcio che per nascosti interessi economici fomentano ed alimentano i tifosi estremisti. Sembrerebbe che al mondo non ci sia una cosa più importante del calcio. .
Lo spettacolo penoso e scandaloso offerto dai tifosi serbi per la partita di calcio che non ha potuto effettuarsi a Genova il 12 Ottobre resterà indelebile nella memoria dei milioni di spettatori che alla Tv avrebbero voluto seguire la partita di calcio. C’era un tifoso incappucciato che tranquillamente tagliava la rete di demarcazione tra gli spettatori italiani e quelli serbi. Era attorniato da un centinaio di tifosi imbestialiti che avevano un solo obiettivo: far sospendere la partita di calcio. E ci sono riusciti in pieno. .
Ci fosse stato un solo appartenente alle forze dell’ordine che avesse dato un enorme schiaffone a quel delinquente che tagliava la rete di separazione tra le due opposte tifoserie.. Eppure credo che vada elogiato il comportamento delle forze dell’ordine che si sono schierate di fronte ai facinorosi senza intervenire. Praticamente con la loro tattica ben indovinata e responsabile hanno impedito conseguenze più gravi. L’immediato provvedimento che la federazione di calcio prenderà sarà quella di dare partita vinta all’Italia per tre a zero. Ma non basta. La federazione calcistica serba dovrà essere costretta a rifondere tutte le spese sostenute per organizzare la partita compresa la mobilitazione delle forze dell’ordine, dovrà indennizzare tutti i danni subiti dallo stadio e in città e principalmente dovrà impedire l’accesso allo stadio di tutti quei tifosi che si sono resi responsabili di quel vergognoso spettacolo offerto a milioni di spettatori. E quel disgraziato delinquente che ha attizzato il fuoco e l’ha alimentato allo stadio e che ora è stato arrestato dovrà andare a finire in carcere in Serbia e non in Italia per parecchi anni dove avrà modo di meditare se il Kossovo fa parte o meno della Serbia. Disgraziatamente noi Italiani che durante la guerra abbiamo commesso nefandezze indescrivibili nella stessa Iugoslavia e in Grecia non abbiamo il diritto di far prediche e di dare lezioni ai Serbi. Né d’altra parte i nostri tifosi o quelli inglesi si sono dimostrati migliori di quelli serbi. Ogni partita è un’occasione preziosa per tafferugli e risse di ogni benere. E’ il mondo del calcio che è malato, fradicio. Ne ho fatto l’esperienza personale con la mia squadretta di calcio che dal Corriere dello Sport di Roma è stata definita “la reginetta del calcio siciliano”. Se volevi vincere la partita dovevi rassegnarti a subire le botte e le pietrate da parte dei tifosi locali. Quando siamo andati a Mazzarino ed abbiamo vinto per 4 a 3 non contro le riserve che giocavano in seconda divisione ma contro i titolari che giocavano in prima divisione, il nostro pullmann è stato subissato dalle pietre dei tifosi. Per fortuna il conducente del pullmann era proprio di Mazzarino ed abbiamo evitato il peggio. Restano le gravi responsabilità delle squadre di calcio e delle federazioni calcistiche. A guidarle bisognerebbe chiamare persone di specchiata onestà, competenti non solo in calcio ma principalmente in umanità. Il calcio non deve essere un business economico ma un sano divertimento. E continuo a pensare che i comuni non dovrebero più erogare quelle grosse somme che sostengono le squadre. Sono soldi sprecati. E se i tifosi ci tengono alla loro squadra la sostengano col loro denaro. Un’ultima considerazione: è disdicevole affidare il prestigio di una città a quattro giocatori prezzolati. Naturalmente i tifosi si arrabbieranno per queste mie considerazioni, ma le ribadisco con forza e convinzione. Il guaio è che gli uomini politici tengono molto al voto dei tifosi. E sbagliano.
Autore : Antonio Corsello
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