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notizia del 08/01/2007 messa in rete alle 19:41:52
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Il caso Welby tra religione e politica
Welby ha finito di soffrire. Qualcuno l’ha pietosamente aiutato ad esalate l’ultimo respiro ed esaudire così il suo desiderio solennemente espresso ed altrettanto solennemente negato.
Gli autentici interpreti della volontà divina, i maestri in assoluto di tutte le verità hanno sentenziato che non è lecito, che è una vera e propria eutanasia. Non è mancata neppure l’approvazione papale ed hanno perfino proibito i funerali religiosi, concessi invece da una chiesa evangelica.
La ragione umana ci dice che quando Dio ti chiama con un male inguaribile che causa dolori indicibili e che è sostenuto da accanimento terapeutico, allora, se hai il coraggio, si può rispondere alla chiamata di Dio staccando la spina. No, dicono i maestri e così all’oppressione dell’accanimento terapeutico si aggiunge l’accanimento moralistico.
Questa Chiesa non finisce di stupirci e sta collezionando una serie interminabile di sbagli. Concede i funerali religiosi ai suicidi, li nega a Welby, un partire della sofferenza sacrificato sull’altare della stupidità umana.
Le leggi sono per gli uomini, non gli uomini per le leggi. Una volta la Chiesa era irremovibile nel negare i funerali religiosi ai suicidi. Solo da poco tempo, malgrado il suo fiuto infallibile, si è accorta che spesso il suicida non è compos sui, anche se questa è una scandalosa e ipocrita fictio iuris. Col tempo si accorgerà che dovrà cambiare metodo anche nei casi come quello di Welby. La strada gliel’hanno insegnata i più intelligenti evangelici. La Chiesa arriva sempre in ritardo e quando arriva, se arrivam arriva sempre con l’ultimo treno.
Possibile che debba essere questo il triste destino di una Chiesa che ha interpretato male o addirittura tradito il divino messaggio di Gesù Cristo che è messaggio d’amore e di fraternità?
I corifei politici, i più ortodossi esecutori delle leggi del papato, Foza Italia, An, Udc, hanno detto addirittura che chi ha aiutato Welby a morire ha agito contro la legge e va condannato. La vita è sacra, dicono, la vita è nelle mani di Dio e nessuno ha il diritto di interromperla. Ma che vita era quella di Welby? Una vita vegetativa, una vita di tormenti sostenuta da un maledetto accanimento terapeutico. Bisognava mantenerlo in vita anche se quel povero disgraziato non ne poteva più. Le leggi vanno osservate. Che conta se queste maledette leggi comportano indicibili sofferenze? Dura lex sed lex, affermano disumanamente. No, no!
Molti si appellano all’insegnamento (infallibile?) del magistero della Chiesa. Ma quante volte ha fatto cilecca questo magistero? Quando la Chiesa ordinò a Galilei di continuare a far girare il sole attorno alla terra, si è cercato di dare, secoli dopo, tutta la colpa a quei tre cardinali che scomunicarono lo scienziato. No, no! E’ stato il papa Urbano VIII a ordinare a Galilei di andare a Roma per farsi processare “legato anco coi ferri” e quando il Sant’Uffizio emanò la storica stupida sentenza, fu il papa, il grande maestrom ad approvarla.
Nel 1520 Leone X (un papa libertino!) condannò Lutero per aver osatoi dire cjhe bruciare gli eretici va contro la volontà di Dio. Gregorio XIII commemorava con gioia il massacro di San Bartolomeo avvenuto nella notte del 24 agosto 1572, in cui furono uccisi migliaia di Ugonotti. Ed ancora, Clemente VII attaccò l’editto di Nantes del 1598 perchè concedeva a tutti i cittadini pari diritti indipendentemente dalla loro religione; l’editto fu recovato da 1685 con grande soddisfazione della gerarchia e in tre anni cinquantamila familie protestanti lasciarono la Francia. Nel frattempo Innocenzo X aveva condannato la pace di Westfalia (1648) con la quale si garantiva la tolleranza a tutti i cittadini incipdnentemente dalla loro religione, anche a quelli che non ne avevano alcuna. I papi affermavano che Chiesa e Stato erano uniti indissolubilmente. La libertà non era cristiana. Gregorio XVI conannò i primi tentativi di volo affermando che erano contro la volontà di Dio, il qualem se avesse voluto farti volare luomo lo avrebbe dotatodi ali. E quando il primo treno partì da Napoli per Portici dicce che era un’invenzione diabolica”. Lo stesso pontefice nella Mirari vos descrive la libertà di coscienza come una follia, affermando che la libertà religiosa sgorgava “dalla più fetida fonte dell’indefferentismo” e condannando la libertà di religione, di stampa, di riunione e di istruzione come una lurida cloaca piena di “vomito eretico”. Pio IX nella Quanta cura del 1864 criticò ferocemente la libertà di religione pèaragonandola alla libertà di morte. Nel suo Sillabo degli errori viene condannata questa asserzione “Al giorno d’oggi non è più opportuno che la religione cattolica sia l’unica religione escludendo così tutte le forme di culto”. Lo stesso Leone XIII, il papa del Rerum novarum, affermò: “La Chiesa ha il diritto di monopolio sulla religione in qualsiasi stato cattolico, pertanto non si deve commettere l’errore di permettere la diffusione della libertà. Libertà e verità sono incompatibili e la verità deve essere imposta dallo Stato secondo gli ordini della Chiesa,dovunque possibile. Tutti gli altri stati devono ancora professare la vera fede come politica ufficiale e tollerare la minima libertà di coscienza possibile il più breve tempo possibile”.
Commovente la fedeltà del magistero da parte del Polo delle libertà e del Buon governo: la gerarchia è contro i Pacs, il divorzio, l’aborto, l’eutanasia. Troppe certezze che non ammettono alcuna discussione, Il Polo accetta e difende tutto a spada tratta.
Incoerente il cardinal Ruini. Se la sua scuola è la Bibbia, non dovrebbe limitarsi a chiedere l’abolizione dei Pacs, ma dovrebbe chiedere la pena di morte come vuole la Bibbia (Lev. 20, 13) e lo stesso San Paolo (Rom. 1, 27).
A proposito del divorzio, gesù ha detto: “Ciò che Dio ha congiunto l’uomo non può separare”. Ma il significato da attribuire alla frase è quello datole dalla Chiesa? Una ragazza di 24 anni, sposata ad un uomo che poi viene condannato all’ergastolo, deve rinunziare a tutto per tutta la vita? D’altra parte, come mai la stessa Chiesa ai negri deportati in America ha permesso di risposarsi? L’aborto è peccato gravissimo e non può essere lecito per nessuna ragione al mondo, dice la Chiesa. Ma come mai la stessa Chiesa ha permesso di abortire alle suore stuprate durante la guerra di Spagna?
Incongruenze insanabili. Di fronte a tante delicatissime questioni bisogna rinunziare alle troppe certezze del passato e mettersi in umile ascolto della vera parola di Dio e dei “segni di tempi”.
Autore : Antonio Corsello
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I Vostri commenti
Ottima analisi non bigotta necessaria nonchè apprezzabile.
Autore: Francesco M.P. Vitale
data: 09/01/2007
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