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Corriere di Gela | Ho aspettato troppi anni. Ora basta!
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notizia del 23/11/2003 messa in rete alle 19:42:29
Ho aspettato troppi anni. Ora basta!

Cattolici, Protestanti, Pentecostali, Testimoni di Geova, Ebrei sentenziano: la Bibbia è tutta parola di Dio. I musulmani dicono che il Corano è un libro scritto eternamente in cielo e trasmesso a Maometto tramite l’arcangelo Gabriele. Ben 58 volte Maometto afferma nel Corano che gli è stato trasmesso da Dio. Galilei, Thomson, Ruhsdie e molti altri che hanno avuto idee diverse sono stati condannati come eretici. Anch’io mi onoro di appartenere a questi eretici. Io vedo nella Bibbia e specialmente nei Vangeli pagine spiritualmente elevate ed ispirate da Dio. Ne contesto molte altre sfacciatamente false ed inaccettabili dal comune buonsenso. Mi innamora solo la divina persona di Gesù Cristo il cui messaggio divino è stato però vanificato e tradito nel corso dei secoli un pò da tutte le “chiese”.
In un mio libro scritto oltre tre anni fa ho contestato i dogmi fondamentali della fede cattolica: il peccato originale, la redenzione di Gesù Cristo ad esso collegata, la Divina Ispira-zione della Bibbia, l’infallibilità pontificia e della stessa Chiesa, l’Immacolata Concezione. C’è anche un fugace accenno alle immense lacune del Corano. Le mie non sono dotte disquisizioni teologiche o filosofiche. Sono solo argomentazioni tutte fondate sul comune buonsenso che difficilmente possono essere contestate. Interes-sano ben oltre tre miliardi di credenti che ancora ciecamente corrono dietro la Bibbia e il Corano.
Non è vero che Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza. Un abisso separa la natura umana da quella divina. E’ vero piuttosto il contrario: è stato l’uomo a crearsi un Dio a sua immagine e so-miglianza. Ed ecco venir fuori la Bibbia dove Dio diventa capriccioso, ingiusto, insensibile, incapace. Questi gravissimi difetti fanno a pugni con la qualifica di Essere Perfettissimo attribuita a Dio nel ca-techismo cattolico.

Un Dio capriccioso che mette alla prova Adamo pur sapendo che avrebbe peccato e che gli toglie i doni elargiti solo perché aveva mangiato il frutto proibito. Un Dio ingiusto che fa pagare a me le conseguenze di un peccato che non ho commesso. Un Dio poco santo che chiede ad Abramo, come segno di fede, di uccidergli il figlio Isacco. Non gliel’ha fatto uccidere, dicono. Ma l’intenzione c’era tutta e questa, secondo l’insegnamento della stessa Chiesa, è più che sufficiente per commettere un peccato. La favola del sacrificio di Isacco è uno schiaffo alla sapienza ed alla santità di Dio. Ci vien detto che Gesù ci ha liberato dal peccato originale. Resta però il fatto che non è stato capace di liberarci dalle terribili conseguenze di questo peccato: la morte, le malattie, i dolori, i peccati.
Non ha volturo? Allora non è buono. Non ha potuto? Allora non è onnipotente.

Secondo l’insegnamento costante della Chiesa, l’autore principale della Bibbia è Dio, il quale ha fatto scrivere all’autore sacro “solo quelle cose che Lui voleva fossero scritte”. Iddio quindi diventa autore delle mille stupidità contenute nella Bibbia. E’ mai possibile? Il Vecchio Testamento è un libro ad uso e consumo del popolo ebraico al qua-le Dio ha dato il diritto di ritenersi un popolo privilegiato e prediletto da Dio. Ma se Dio ama gli ebrei più dei pigmei o degli altri popoli, diventa un Dio falso. Malgrado questa fantomatica predilezione di Dio, è difficile trovare un popolo più disgraziato degli ebrei. La storia smentisce clamorosamente la Bibbia.
Un libro, come il mio, che contiene queste gravissime affermazioni, meritava per lo meno di essere contestato. Niente. Un muro di gomma, il più assoluto silenzio. Eppure mi risulta che il mio libro è stato inviato dall’ex Santo Uffizio. In compenso le somme autorità ecclesiastiche di Gela si sono preoccupate di imporsi sull’assessore comunale (e ci sono riuscite!) perché il mio libro non fosse presentato dal Comune. Il fatto sta che io avevo già provveduto a far stampare i manifesti, ma ho dovuto ritirarli per farli stampare a nome mio. Che diritto avevano le autorità ecclesiastiche di impedire che il mio libro fosse presentato dal Comune? E quali motivazioni hanno addotto? E come mai l’assessore, in una società laica, si è sottomesso alle ingiustizie pretese? C’erano degli errori nel libro? Bisognava contestarli. Invece no, si è preferito ricorrere a tutti i metodi della Santa Inquisizione e dal boicottaggio subdolo.
Mi si dice che l’attuale sindaco Crocetta, allora assessore alla pubblica istruzione, è molto interessato ai valori culturali ed ha rapporti di amicizia con ambienti musulmani. Devo quindi pensare che non ha mai letto il mio libro dove viene contestato appunto anche il Corano, un libro discutibilissimo dietro il quale corrono ciecamente i suoi amici musulmani. Devo anche pensare che nessuno dei vari assessori alla pubblica istruzione che si sono succeduti in quest’ultimi anni ha mai letto il mio libro. Come si fa a trascurare un libro che contesta la fede di oltre tre miliardi di credenti? La triste verità è che purtroppo nella nostra città predomina una cultura conformista che esalta ed incensa solo chi è al potere. Non si accettano voci discordi che escano fuori dal seminato, anche se sono profetiche. Chi non ottiene il nihil obstat o l’imprimatur delle sacre gerarchie non ha diritto ad esistere.
I tabù religiosi sono i più duri a morire e condizionano troppo spesso la vita sociale. Fra tante associazioni, radio e tv che pullulano a Gela, non ce n’é una sola che abbia il coraggio di andare contro corrente e organizzare un dibattito su temi così scottanti. Eppure si autodefiniscono “associazioni culturali”. I condizionamenti religiosi sono sottili, quasi nascosti, ma di estrema efficacia.

Al silenzio (indispettito? imbarazzato?) della gerarchia preferisco un pronunciamento chiaro e definitivo, anche se ciò dovesse procurarmi per il mio ottantesimo compleanno una bella scomunica scritta in latino.
Qualcuno potrebbe pensare che questo sia un espediente per fare pubblicità al mio libro. No, no: è solo un amore irrefrenabile e indistruttibile alla verità che comporta anche la rinuncia al quieto vivere.
Dopo anni e anni di inutile attesa io chiedo ora ai sommi sacerdoti il coraggio di confrontarsi con me su questi scottanti temi. E se non si sentono sicuri, chiamino pure in loro aiuto i più grandi biblisti del mondo. La mia è una sfida ufficiale che estendo ad Evangelici, Pentecostali e Testimoni di Geova che della Bibbia hanno fatto il loro cavallo di battaglia e che forse sono più fondamentalisti dei cattolici.
Malgrado la S. Inquisizione, malgrado le crociate e la caccia alle streghe, malgrado la gretta opposizione alla libertà delle coscienze, malgrado tutto ritengo che la Chiesa Cattolica sia la vera Chiesa di Cristo. Credo nella santità di Padre Pio e di Madre Teresa, ma non credo in quella di San Roberto Bellarmino, di Pio V, di San Giovanni da Capistrano e di qualche altro santo che si è distinto nella guerra contro gli eretici perseguitati e magari bruciati vivi. Quello che va demolito è il castello dogmatico della Chiesa, quello che è inaccettabile è l’assurda pretesa di infallibilità che cozza contro ogni buonsenso e contro la storia.
Sorge ora in me un’angosciosa domanda: può essere accolto nella Chiesa un credente innamorato di Gesù Cristo, che riconosce alla stessa Chiesa la sua divina missione di salvezza, che non si scandalizza per i suoi non pochi peccati storici, ma che in coscienza non può non contestare quelle che per lui sono autentiche devianze ideologiche?
Sono ormai vicino al rendiconto finale, ma non accetto gli assurdi silenzi e le ingiuste discriminazioni contro di me e contro il mio libro
Eppur si muove!


Autore : Antonio Corsello

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