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notizia del 04/06/2011 messa in rete alle 19:36:09
Lettera aperta al direttore generale dell’Asp CL, Paolo Cantaro
Egregio Dott. Cantaro,
in quanto cittadina gelese mi rivolgo a lei per esporle un caso di sanità, che definirei increscioso. La scorsa settimana, dopo una caduta autonoma, mio padre si è recato presso il pronto soccorso dell’azienda ospedaliera Vittorio Emanuele di Gela. Ha confuso l’entrata di accesso del pronto soccorso ma è stato comunque accolto dal personale. E’ chiaro che, entrando da tutt’altra parte, non ha effettuato la normale procedura di registrazione dei dati.
I medici del nosocomio non hanno notato lo stato confusionale del paziente in quella giornata. Di conseguenza hanno creduto in modo ovvio, che i dati fossero già stati registrati.
Questa prima parte del racconto mi pare la meno rilevante, dopo aver scoperto il seguito. Un infermiere ha proceduto ad effettuare una medicazione sull’arto interessato dalla ferita. Niente di strano se non fosse che, l’infermiere ha proceduto senza la supervisione di un medico.
Responsabilità dell’infermiere a questo punto, dato che sull’arto interessato dalla ferita è già presente una grave patologia.
Spesso si sa, il sovraffollamento del pronto soccorso può creare situazioni di disagio. Non è questo il caso. Quel giorno, stando alle sue dichiarazione, il pronto soccorso era tutt’altro che affollato. Ma la vicenda non si è ancora conclusa. Ignara di tutto, mi sono rivolta al personale per richiedere il foglio d’uscita.
Un foglio inesistente dato che la registrazione dei dati non era mai avvenuta. Il personale si è premurato di farmi sapere che era necessario effettuare un pagamento per ottenere una copia del foglio d’uscita. Per il rimborso della tassa ormai pagata invece, si sarebbero rese necessarie ulteriori lungaggini.
Ma il punto saliente per cui rimanere attoniti è la grave leggerezza da parte del personale. La medicazione effettuata da un infermiere, senza la supervisione di un medico è, a mio avviso, il fatto più grave. Per un caso fortunato, la ferita non era particolarmente profonda. Ma dopo quanto accaduto, mi pongo una domanda. Nel caso in cui il paziente avesse avuto gravi, se non irrimediabili conseguenze, a chi avrei dovuto attribuire la responsabilità , data l’inesistenza del foglio d’uscita?
E’ chiaro che da cittadina mi preme sottolineare la totale non curanza del personale ospedaliero. E’ piuttosto sconfortante pensare che, in caso di emergenza, potrei trovarmi in mani tutt’altro che sicure.
Martina la Gristina
Autore : Martina La Gristina
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