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notizia del 19/06/2011 messa in rete alle 19:23:16
Ma in che mondo ci fanno vivere?
Non nascondo che tra i milioni di spettatori delle trasmissioni televisive Annozero, Ballarò, Che tempo che fa e Parla con me c’ero pure io. Mi piaceva e ci godevo lo spirito di assoluta libertà che distingueva quelle trasmissioni. Specialmente Annozero non faceva mistero della sua posizione un po’ antiberlusconiana. Ma in genere si sforzava di essere obiettiva nei suoi giudizi. Ammiravo specialmente gli interventi caustici di Marco Travaglio. Vengo ora a sapere che la trasmissione Annozero non andrà più in onda.
Che è successo? Le trasmissioni di Michele Santoro non sono mai piaciute al Capo del Governo Silvio Berlusconi il quale ultimamente ha attribuito alla faziosità di Annozero la sconfitta del Governo nelle passate amministrative e nell’ultimo referendum. Le esternazioni di Berlusconi hanno trovato compiacente accoglimento tra i dirigenti della Rai e il presidente Garimberti, pur di sbarazzarsi dell’incomodo Santoro, gli ha dato una buonuscita di oltre due milioni di euro. Una somma enorme e scandalosa. E’ questa la libertà che c’è in Italia? Anni addietro Silvio Berlusconi emanò il famoso editto bulgaro col quale Santoro venne eliminato dalla Rai, ma poi una sentenza della Magistratura riammise Santoro nella Rai.
Dicono i berlusconiani che la Rai è un’azienda di Stato e non può e non deve prestarsi a trasmissioni di parte, anche perché tutti i cittadini pagano il relativo canone. E questo fatto autorizza a ledere il primordiale diritto di libertà di opinioni che possono andare in onda anche nelle trasmissioni della Rai? Loro avevano il diritto di contrapporre trasmissioni di segno opposto ( e l’hanno fatto con le trasmissioni dell’elefantiaco Giuliano Ferrara), ma non avevano assolutamente il diritto di mettere il bavaglio alle trasmissioni di Santoro.
Berlusconi è padrone di Mediaset e ha il suo forte potere anche sulla Rai. Ditemi voi se questo non è regime. Fa parte del Partito della Libertà anche la Lega, fortissima nelle regioni del Nord, che più volte ha preso posizioni fortemente razziste e specialmente ha gestito malissimo il problema dell’immigrazione. L’Italia che ha mandato a lavorare all’estero milioni e milioni di cittadini, non riesce a fare una politica più accogliente verso quei tanti disgraziati che fuggono dalla fame e dalle guerre. Da anni aspetto una seria presa di posizione su questp argomento da parte della gerarchia cattolica. C’è stato qualche timido accenno del Cardinale Tettamanzi e di qualche altro vescovo, ma non può bastare. Speriamo che la gerarchia non si faccia condizionare dalla minaccia della Lega di abolire il Concordato.
Qualche mezza parola l’ha detta anche il Papa, ma noi cattolici pretendiamo di più preciso e più concreto. Purtroppo le contraddizioni non mancano anche all’interno della Chiesa. Ho saputo che in occasione della Pentecoste il vescovo di Piazza Armerina è venuto a festeggiare il precetto pasquale nella sala pranzo dello stabilimento petrolchimico. Organizzatore della manifestazione era il cosiddetto Movimento di Rinnovamento dello Spirito. La sala era affollatissima e per entrare bisognava pagare la “ tassa” di cinque euro a persona. E’ venuta da Riesi una famiglia composta di quattro persone, ma non avevano il denaro sufficiente. Sono stati mandati via senza tanti complimenti.
L’eurorinnovamento non lo consentiva. Mi risulta che un altro cittadino gelese disgustato per la scena poco decorosa si allontanò anche lui e non volle partecipare al precetto pasquale. Durante la Santa Messa è stata fatta la solita raccolta di elemosine che sono state abbondantissime. E’ questo il Rinnovamento dello Spirito? A me puzza di vecchio. Dal libretto dei canti della mia Parrocchia è stato espulso un canto che diceva: “Quando Pietro e i fedeli vivevano le vera comunione, mettevano i loro beni in comune”. L’ultima strofa, la più bugiarda, diceva:” E noi che ci sentiamo Chiesa viva desideriamo con ardente impegno riprendere la strada primitiva secondo l’evangelico disegno”. Quel canto nel libretto della parrocchia non c’è più. E si capisce!
Autore : Antonio Corsello
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