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notizia del 30/01/2010 messa in rete alle 19:16:35
A proposito dei compiti di scuola a casa
Mi trovavo recentemente a Gela e lessi sui giornali le lettere di alcuni genitori i quali lamentavano il fatto che i loro figlioli vengono vessati a fare a casa dei compiti, auspicando che tali compiti venissero assegnati e svolti in classe.
Stessa lamentela l’ho letto su alcuni quotidiani toscani: “A che servono i compiti a casa? Dovrebbero essere assegnati e svolti a scuola, con il contributo del docente. I ragazzi a casa hanno bisogno di muoversi…ecc”.
Povera scuola! Dall’esterno il ministero innovatore e dall’interno le famiglie con idee nuove, la scuola sta andando veramente in pezzi…
Ho fatto per quarant’anni l’insegnante nelle scuole statali e posso assicurare – per esperienza – che i compiti a casa sono necessari. Buona parte degli studenti, senza compiti a casa trascorrerebbe il pomeriggio davanti alla tv, a giocare a pallone, o con qualche diavoleria elettronica.
La scuola deve trasmettere nozioni e questo è il suo dovere, ma deve anche insegnare ai ragazzi di organizzare mentalmente la propria vita, o quanto meno la giornata.
I compiti a casa sono un’ occasione per consolidare l’apprendimento. Seguire i ragazzi che fanno i compiti a casa fa crescere la cultura nella famiglia, aggiorna le basi della storia, della geografia, delle scienze, delle matematiche.
Rileggere e tenere a mente versi, racconti di grandi autori, visitare con i figli i musei scientifici o archeologici è per i genitori come rivivere una seconda giovinezza.
Sono fortunati i ragazzi che sono aiutati a fare i compiti a casa dal babbo o dalla mamma. Questi ragazzi potranno godere dell’immenso privilegio a tempo pieno alla loro formazione.
Autore : Gino Alabiso
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