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notizia del 16/07/2007 messa in rete alle 18:48:09
In Parlamento il seggio è d’oro
Molti concittadini si chiedono come mai nelle ultime elezioni amministrative si siano presentati tanti candidati. Questo fenomeno non è stato soltanto gelese: un numero esorbitante di candidati si presentò anche nel Comune di Catania e in quello di Messina.
Furono tanti e meravigliarono molti. E sapete perché? Basta leggere i libri “Guarda chi parla!”, o “La casta”, oppure il più recente “Italiapoli”. Questi volumi sono dei best seller e sono diventati una mappa per l’indispensabile bonifica della politica di oggi, nel senso che oggi la politica è diventata una professione ben remunerata, insaziabile, vorace, alla quale vogliono tutti concorrere.
Sapete qual è lo stipendio del sindaco di Gela e cioè di una città con 80 mila abitanti? E quello di un assessore? Quisquilie nei confronti dell’appannaggio che percepisce un parlamentare italiano, con relativi privilegi. E sapete quanto costa un pasto alla buvette (il ristorante di Montecitorio)? Nove euro. Lo stesso pranzo: il primo piatto, secondo, frutta, dolce (o gelato) e caffè noi lo paghiamo in un modesto ristorante ben 40 euro. I consigli comunali sono la prima palestra di chi ha deciso di guadagnarsi il pane (e il companatico) con la politica e riceve lì, dai partiti, il suo primo battesimo, la cosiddetta poltrona. L’assemblea municipale – come scrive Putnam – è “un eccellente trampolino di lancio per la carica di consigliere regionale, tanto che più di due terzi eletti alla Regione sono stati consiglieri comunali”. Il che vuol dire menare una vita da signore. Il passaggio dal Comune alla Regione (o al Parlamento nazionale): consiste nella “coltivazione intensiva” di clientele elettorali. Certo che la vita del sindaco, quella del consigliere e dell’assessore non è facile. Conosco gente nel nostro Comune che snobbano con grande dignità e cristallina pulizia morale in cambio di tante grane. Il nostro Sindaco ha addirittura ricevuto minacce di morte. Quello che preoccupa i cittadini sono alti costi della politica. E’ tanto che se ne parla e si batte questo problema.
Ieri l’altro ha spolverato ancora il problema il ministro Giulio Santagata, appoggiato dall’on. Alemanno e dell’on. Di Pietro.
Obiettivo è razionalizzare le spese, cancellare tanti privilegi e ripensare le regole della rappresentanza locale. Su tutto, la riduzione del numero dei parlamentari, dei ministri, il 25% in meno dei consiglieri e delle assemblee elettive, non più di 15 assessori regionali e non più di 14 assessori per provincia e comuni.
L’art. 2 prevede la diminuzione delle auto blu, con la possibilità di introdurre mezzi di trasporto cumulativi. Assegnare cellulari non per tutti, ma col contagocce. Smetterla di creare nuove province, che continuano ad aumentare nonostante da decenni siano considerate inutili. Suggeriamo di accorciare l’eccessivo stipendio dei parlamentari del 10%, che farebbe bene alla loro coscienza e alla salute dello Stato.
Ricordiamo che il nostro è il più pletorico Parlamento dell’Europa. Una nota che riteniamo importante (o addirittura scandalosa) è questa: l’altro giorno è stato celebrato al Senato il bicentenario della nascita di Garibaldi, figura luminosa e pura del nostro Risorgimento. Ebbene la Lega Nord ha disertato l’aula per “protesta contro l’inaccettabile costruzione agiografica” dell’Eroe dei due mondi. Si resta senza fiato…
Autore : Gino Alabiso
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