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notizia del 13/10/2004 messa in rete alle 18:47:15
Un’estate stupenda nella magnifica Gela
Con l’inizio dell’autunno e la riapertura delle scuole, rieccoci con le questioni annose di Gela. In verità sono tante, ma due sono i problemi più assillanti e vitali per la nostra città: il ripristino dell’aeroporto e la creazione di Gela-provincia.
Sono questi gli appelli che i cittadini di buon senso lanciano. Purtroppo, da parte dei nostri rappresentanti politici, che occupano un confortevole scranno a Palermo e a Roma, c’è un “assordante” silenzio, anzi girano la faccia dall’altra parte.
C’è da pensare che sono costretti a non interessarsi di questi quesiti. (Onorevole Aldisio, se ci fossi tu!...)
E pensare che la soluzione di questi due salienti problemi cambierebbe il volto della nostra città. Ma i ripetuti richiami dei nostri concittadini sembrano voci nel deserto. La parola chiave è disinteresse assoluto.
Durante la mia vacanza agostana a Gela, ho avuto modo di incontrare un autorevole personaggio politico (non facciamo il nome) e, nel corso di una amichevole conversazione, misi il dito sulla questione aeroporto, che nella vicina città di Comiso è quasi risolta.
Mi rispose candidamente che lui si oppone a questo problema, perché gli aerei in arrivo e in partenza dall’aeroporto avrebbero prodotto un “rumore stordente sulla città di Gela”.
Rimasi meravigliato e gli feci notare che l’aeroporto di Pisa sorge a qualche chilometro dalla città e che gli aerei che atterrano e decollano non passano sulla città, ma dalla parte del mare (tra Livorno e Marina di Pisa).
Avrei voluto dirgli (ma non l’ho fatto): si deve soltanto sopportare lo smog proveniente dalla zona industriale, che provoca da anni ai cittadini gelesi malattie polmonari, nascite di bambini deformi e morte per tumori?
Anche per il problema di Gela provincia nessun parlamentare alza il dito. Pensare che se la nostra popolosa città fosse eletta provincia si creerebbero circa duemila posti di lavoro e di debellerebbe in parte la piaga della mafia e del malaffare in città, dove i commercianti sono costretti, con continue minacce, a pagare un ricatto odioso (il pizzo mensile) e una delinquenza che si è profondamente radicata.
Io vivo in Toscana da oltre trent’anni e mi risulta – leggendo i giornali – che qualche delinquente proveniente dal sud (il cosiddetto cane sciolto) ha tetto di estorcere il pizzo a certi commercianti di Firenze, di Livorno, di Pisa.
Ma in Toscana non si vive come le tre scimmiette giapponesi (non parlo, non sento, non vedo) e gli interessati hanno subito denunciato i malfattori, che sono stati prestamente arrestati. Conclusione: bisogna subito allertare le forze dell’ordine e la mala pianta non attecchisce.
Inoltre, in Toscana, nessun sindaco gira blindato in città, i cittadini collaborano col primo cittadino e nessuno cerca di farlo eliminare (idea mostruosa) da un killer.
E, infine, sono rimasto colpito, a Gela, da un altro episodio che mi ha convinto che tanti gelesi sono privi di senso civico e’ non amano la loro città natale.
Ho letto su un diffuso quotidiano locale una intervista che mi lasciò l’amaro in bocca: “A Gela i cittadini di alcuni rioni vivono in compagnia di zecche, pulci, topi e rifiuti vari”. Concludeva l’intervista che “la città è così sporca che paradossalmente dobbiamo essere felici del fatto che da noi i turisti non vengono”. L’articolo – dulcis in fundo – era corredato addirittura con la foto dell’intervistata che sorrideva compiaciuta.
Le parole sono molto pesanti e ricche di acredine, a cui però (è qui la sorpresa) non hanno dato una risposta nè il sindaco, nè l’Azienda di soggiorno e turismo. Ma l’intervistata è mai andata a Londra, a Parigi, a Berlino, a Mosca? Anche il quelle grandi e belle metropoli esistono rioni periferici dove vivono barboni, povera gente tra zecche, pulci e topi. E poi non è vero che nella scorsa estate non c’erano turisti a Gela.
Bastava andare a mare: ce n’erano diverse centinaia. Occorre un pizzico di “savoir faire” ed è doveroso amare la città che ci ha visto nascere.
Per me Gela, dove sono nato 84 anni fa, è la città più bella del mondo.
Autore : Gino Alabiso
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