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notizia del 18/01/2003 messa in rete alle 00:21:13
Gli abitanti di Macchitella: “Non vogliamo la secessione”
Egregio Direttore,
a Macchitella ci siamo sentiti lusingati quando abbiamo letto che il suo “opinionista” Giulio Cordaro si occupava del nostro quartiere. Ma dopo avere letto poche righe, abbiamo dovuto ricrederci.
Ci siamo rammaricati, infatti, quando abbiamo notato che Macchitella e i suoi problemi altro non erano che un pretesto perchè Cordaro, dopo avere disquisito su “occhiali da sole” e “pumatusi” vari, potesse ricorrere all’ironia, al sarcasmo per mettere alla berlina l’autore della proposta di minacciata secessione del quartiere dalla città di Gela.
Tutti sanno, per averlo visto in tv, che quella proposta l’ho fatta io. Tutti hanno capito che quella proposta era di chiara essenza provocatoria. Tutti, egregio Direttore, tutti tranne il suo Giulio Cordaro che anzichè indossare gli occhiali da sole dei “pumatusi” ha dimostrato di trovarsi meglio con due belle fette di salame sugli occhi che gli hanno impedito di vedere la realtà.
Noi non vogliamo la secessione. Non vogliamo il Comune di Macchitella. Abbiamo voluto “provocare” per richiamare l’attenzione su un quartiere che doveva essere da modello e da riferimento per lo sviluppo di tutti gli altri quartieri della città e che, invece, oggi, dopo essere passato dall’Eni al Comune di Gela, rischia di diventare, nell’abbandono, peggio della più degradata zona di periferia.
Qui non siamo stati a guardare, nè a lamentarci o a “sputare sentenze”. I cittadini si sono impegnati direttamente e indirettamente, con il Comitato di quartiere e con manifestazioni popolari, assemblee, proteste ma anche con proposte e conferenze di servizi, per impedire che l’Eni andasse via lasciandoci senza rete idrica, fognaria, elettrica e stradale, dopo aver incassato miliardi dalla vendita degli alloggi.
Abbiamo ed ho impedito – me lo si consenta – l’ennesimo misfatto contro la Città di Gela, la cui amministrazione stava per acquisire strutture urbanistiche fatiscenti. Abbiamo (ed ho) obbligato invece la Snam a spendere circa 7 miliardi delle vecchie lire per migliorare le infrastrutture del quartiere per almeno altri venti anni.
Ma tutto questo il Signor Cordaro lo ignora, non riesce a vederlo e quel che è peggio, non lo vuole nemmeno capire.
per il suo “corsivo” di prima pagina gli occorreva un “capro espiatorio” della domenica, sul quale scaricare le sue invettive, da indicare al pubblico ludibrìo e magari da paragonare al leghista Bossi, che fa sempre effetto.
Peccato che il Signor Cordaro si scordi di essere vicesegretario regionale del partito Repubblicano, amico e alleato di Bossi, amico e alleato di questa amministrazione che non sta evidenziando molto interesse per Macchitella.
Peccato che il Signor Cordaro si dimentichi di essere dirigente di un’associazione di consumatori, la cui azione dovrebbe essere caratterizzata dall’impegno per la tutela delle fasce più deboli; peccato che il Signor Cordaro non si accorga di essere lui stesso uno dei “politici pumatusi” dimostrando di non vedere i veri problemi, le crisi politiche e la lenta e inesorabile agonia che stanno portando Gela alla morte.
Non si preoccupi Signor Cordaro, noi non “spariamo” nè alto nè basso. Noi ci battiamo e chiediamo solo di vivere in un paese civile, in condizioni di civiltà, come dimostrano le recenti, partecipate elezioni del nuovo Comitato di quartiere.
In una cosa siamo d’accordo con il Signor Cordaro: le barzellette lasciamole a Bossi, che è suo amico, perchè lui (il nostro giornalista) forse si diverte tanto se le sente raccontare dal Re di Pontida, magari tra una battuta e l’altra del Cavaliere.
(Gioacchino Gradito)
Risponde Giulio Cordaro
Non posso che stupirmi per la reazione di Gioacchino Gradito al “Politicamente scorretto” della scorsa settimana. Potrei rispondere punto per punto, con i medesimi toni accesi, ma non mi pare il caso. Vorrei soltanto precisare che la rubrica in questione non è politica, ma di costume: pertanto i riferimenti politici sono fuori luogo.
Conosco e conosciamo tutti i problemi – reali – del quartiere Macchitella, e sappiamo quanto Gradito abbia lavorato e sicuramente ancora lavorerà per giungere a soluzioni positive, e per questo gode della nostra sincera stima. Ecco perché il riferimento alla battuta sulla “secessione” voleva essere solo un appunto ironico. Mi rendo conto che in questa città siamo terribilmente seri e suscettibili, ma l’ironia e la satira (che a Gela praticamente non esistono) sono sempre di casa in ogni società democratica, mentre sono vietate soltanto dove esistono regimi dittatoriali.
E allora buon lavoro, Gradito, col solo consiglio (non ancora seguito) di abbassare i toni. Certe barzellette, lo ribadisco, lasciamole dire a Bossi (che non è, ti assicuro, mio amico).
Autore : Giulio Cordaro
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