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Corriere di Gela | Stranezze
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notizia del 05/09/2005 messa in rete alle 18:35:19
Stranezze

In questo mondo nessuno é immune da errori e difetti, neppure il Corriere di Gela. Tempo fa questo giornale, seguendo il cattivo esempio della tv e dei giornali, volle inserire nelle sue pagine l’oroscopo del tempo. Non mancai, allora, di muovere le mie rispettose critiche. E’ difficile trovare una cosa più stupida degli oroscopi. Ciarlatani, seguendo il movimento degli astri, prevedono il futuro propinando previsioni stupide che dicono tutto il contrario di tutto. E ci sono babbei che corrono ancora dietro le cervellotiche previsioni dell’oroscopo. Tutto potevo aspettarmi meno che la lezione di civiltà e di raziocinio potesse venirmi dalla lontana Cina dove sono stati vietati in maniera decisa tutti gli oroscopi e tutte le fantasticherie di astrologi da strapazzo. Lo stesso scienziato siciliano Zichichi ha affermato che è assurdo pensare che gli astri possano influire sulla vita degli uomini. Secondo me non c’é alcun bisogno di scomodare la scienza: basta solo un pò di buon senso per capire che la luna non può essere favorevole all’uno o all’altro e che la congiunzione di Giove o di Mercurio con qualunque altro astro possa influenzare la vita degli uomini.
La verità è che purtroppo il più grande nemico dell’uomo non é la sua cattiveria, ma la sua stupidità. Se è vero che l’uomo ha raggiunto vertici altissimi con la sua intelligenza, è altrettanto vero che egli ha raggiunto profondità abissali con la stupidità che gli è congenita. E questa stupidità si annida particolarmente nell’ambiente religioso.
I Kamikaze immolano la loro vita perché il Corano li ha convinti che con il loro sacrifizio essi andranno nel paradiso musulmano dove si mangia e si beve e dove si può godere la dolce compagnia, mi pare, di 72 vergini spose. Papa Benedetto XVI ha partecipato alla ventesima giornata mondiale della gioventù a Colonia. La tv italiana ha detto più volte che nella cattedrale di quella città si venerano le reliquie dei santi tre Re Magi ivi trasportate dall’imperatore Federico Barbarossa che, a sua volta, le aveva rubate alla città di Milano. Nutro fortissime perplessità sulla veridicità di quelle reliquie scoperte dopo ben 12 secoli. Nel Medioevo si è fatto un colossale commercio di reliquie: forse quello dei Re Magi è uno di questo. Io resto molto scettico quando vedo tutte le chiese cattoliche piene di reliquie fasulle. Nella chiesa di S. Prassede in Roma viene mostrato un bellissimo reliquiario nel quale vengono gelosamente custodite alcune gocce di latte raccolte mentre la Madonna allattava Gesù Bambino.
E sempre un celebre santuario del Lazio, se non erro, alla Ss Trinità, sono custodite alcune penne cadute a S. Gabriele Arcangelo mentre si recava ad annunziare alla Madonna la nascita miracolosa di Gesù Bambino. Fino a pochi anni fa venivano venerati e festeggiati una Santa Filomena ed un S. Giorgio che, per ammissioni della stessa chiesa cattolica, non sono mai esistiti. E senza andare molto lontano, fermiamoci alla nostra città dove abbiamo la fortuna di registrare il miracoloso rinvenimento dell’icona di Maria Ss Dell’Alemanna. Il racconto é identico in parecchi paesi della Sicilia e altrove. Mentre i buoi aravano un terreno all’improvviso si sono inginocchiati e non ci fu verso di farsi alzare. Si scava il terreno e subito affiora la tela miracolosa della Madonna. Le tele così trovate non si contano. E c’è di più: i famosi ponti del diavolo. Io ne ho visti due: a Tolentino e a Paola. La storia è identica dappertutto.
C’era da costruire un ponte, ma l’impresa risultava molto difficoltosa. Allora il santo del luogo (S; Nicola a Tolentino e a Paola S. Francesco) fa un patto col diavolo: il santo avrebbe dato al diavolo l’anima del primo che avrebbe attraversato il ponte. Il diavolo costruisce il ponte in una sola notte, ma il primo ad attraversare il ponte fu un cane la cui anima il santo voleva dare al diavolo. Questi infuriato voleva distruggere il pinte, ma il santo glielo impedisce e il ponte viene mostrato all’ammirazione dei visitatori. A Paola il Cicerone, un frate, mostra ancora il punto dove il diavolo pose la mano per distruggere il pinte: una pietra annerita dallo sputo dei fedeli babbei che credono ancora a queste stupidità.
Tutte queste storielle mi infastidiscono e disturbano la mia fede. Più convincente la storia di Sisto V che, preso tra le mani un crocifisso che a Roma si riteneva miracoloso, lo distrusse dicendo: “come Cristo ti adoro, come legno ti spezzo”.


Autore : Antonio Corsello

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