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notizia del 26/06/2011 messa in rete alle 18:34:08
Gli eccessi di Pontida
Basta! Ora la misura è veramente colma. Lo spocchioso e bavoso Bossi chiede quattro ministeri per Monza, lui e i suoi compari minacciano la secessione della Padania, chiedono la fine dei contributi al Mezzogiorno, gestiscono in modo inverecondo il problema degli immigrati che scappano dalla fame e dalla guerra e che quindi avrebbero il diritto di asilo, condizionano la vita del Governo già di per se stesso squalificato. Noi meridionali non ci siamo fatti sentire e non abbiamo saputo reagire alle mille provocazioni della Lega. Noi non chiediamo quattro ministeri per la Sicilia, ma diciamo ai polentoni che hanno finito di scocciarci con le loro assurde richieste e con le loro provocazioni. Se loro chiedono la secessione della Padania, noi potremmo chiedere la ricostituzione del Regno delle due Sicilie che pur con tutti i suoi difetti non era del tutto disprezzabile.
Dovremmo ricordare ai padani che prima dell’unità d’Italia il più grande centro industriale non era né a Milano, né a Torino, né a Genova ma esattamente a Napoli e la famiglia Florio possedeva la più grande flotta del Mediterraneo poi inghiottita dalla società Rubattino. E a Palermo si davano convegno tutti i re, imperatori e principi: Villa Igiea di Palermo era meta delle loro continue visite. Giuseppe Garibaldi, l’eroe dei due mondi, non venne affatto a liberare la Sicilia dal giogo borbonico, ma venne per asservirla ai Piemontesi. Gli sciocchi contadini di Bronte illusi dalle promesse dei garibaldini credettero venut6o il tempo per le loro rivendicazioni sociali ed occuparono i terreni della ducea di Nelson.
I baroni padroni della ducea si rivolsero a Garibaldi il quale mandò a Bronte Nino Bixio con truppe che fucilarono dei contadini e resero le terre ai baroni per compiacere gli Inglesi. Ha veramente avvantaggiato la Sicilia l’occupazione garibaldina? Credo di no, anche se essa in un primo tempo sollevò l’entuisiasmo dei picciotti garibaldini. D’allora in poi cominciò il declino della Sicilia che diventò la noiosa appendice dell’Italia. Dopo la seconda guerra mondiale un nostro illustre concittadino , Salvatore Aldisio, concepì e realizzò la famosa Autonomia Siciliana che con l’andare del tempo e per la volontà del governo nazionale è diventata lettera morta.
Purtroppo dobbiamo riconoscere che allo sfacelo della nostra isola contribuì notevolmente il fenomeno mafioso e la corruzione degli enti pubblici locali che hanno sperperato somme ingenti di denaro. Ma il fenomeno nafioso può benissimo essere estirpato e solo i siciliani ci possono riuscire. E’ questa la risposta che dobbiamo dare al borioso Bossi, ma non dobbiamo farci condizionare dalle sue assurde pretese. Dobbiamo reagire vigorosamente non chiedendo elemosine al ricco Nord ma reclamando i nostri legittimi diritti. In questi ultimi anni il governo Berlusconi, con la sua politica discriminatrice, ha fatto arricchire sempre più i ricchi e ha fatto impoverire sempre più i poveri.
Hanno capito gli Italiani la lezione? Parrebbe di si a giudicare dall’esito delle recenti elezioni amministrative e del referendum. Perché il grande problema dell’Italia non è Berlusconi, ma il consenso che si è indebitamente conquistato. Riguardo alle posizioni della Lega, sono interessanti le parole pronunciate dal papa a San Marino proprio oggi riguardo alla precarietà e il dovere di accogliere gli emigranti. Ma non bastano. Noi cattolici pretendiamo che il Vaticano sconfessi pubblicamente il comportamento anticristiano della Lega e dei non pochi cattolici brianzoli che la sostengono.
Autore : Antonio Corsello
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