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Corriere di Gela | Questa straordinari inflazione di santi
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notizia del 07/04/2010 messa in rete alle 18:29:04
Questa straordinari inflazione di santi

Siamo fin troppo abituati all’esaltazione dei non pochi meriti del cristianesimo, ma non è certamente un delitto rilevarne anche i lati non del tutto positivi. Lo stesso Gesù ci ha detto :”La verità vi farà liberi”. Da un po’ di tempo a questa parte stiamo assistendo ad una vera e propria inflazione di santi. Giovanni Paolo II pare che abbia proclamato più santi lui che tutti i papi che lo hanno preceduto. Nei miei studi universitari si discuteva se le santificazioni facessero parte dell’infallibilità pontificia. Per conto mio sono convinto che almeno alcune sono molto discutibili. Non mi convince affatto la beatificazione di Pio IX che in una sua enciclica dichiarò solennemente che non si può concedere la libertà di coscienza e di religione.

La Chiesa afferma che i santi e i beati sono modelli di vita cristiana. Non è certamente un bel modello Pio IX che rapi ai ricchi genitori ebrei Mortara il figlio di appena sei anni quando venne a sapere che la domestica l’aveva battezzato col rito cattolico all’insaputa dei genitori. E quando questi gli chiesero la restituzione del loro figlio egli arrogantemente rispose:” Ah, siete voi che avete fatto tanto baccano specialmente sulla stampa britannica.

Ma voi non lo sapete che io me ne infischio della stampa? Il bambino è stato battezzato come cattolico e come cattolico deve essere educato”. Diventò prete e si dedicò alla conversione degli ebrei con scarsissimi risultati.E non è un bel modello quel papa che testardamente volle definire il dogma dell’infallibilità pontificia malgrado il parere contrario di moltissimi vescovi e che calpestò la testa di un patriarca orientale che si era chinato a baciargli i piedi, come si usava allora, dicendogli “testa dura, testa dura”.

Quel brav’uomo, temendo lo scisma della sua chiesa contro Roma, solo in punto di morte si decise a rivelare il triste episodio. E non è certamente modello di vita cristiana Pio X che anche lui dichiarò che non si poteva concedere la libertà di coscienza e di religione e che dette inizio ad una guerra feroce contro il modernismo che non è del tutto condannabile. Roberto Bellarmino morì nel 1621 e la potenza dei Gesuiti dopo ben tre secoli dalla sua morte lo fecero dichiarare santo e dottore della Chiesa. Quali i suoi meriti principali? Si era divertito a veder torturare e bruciare vivo Giordano Bruno ed aveva costretto Galileo Galilei a far girare il sole attorno alla terra. Anche Pio V è stato creato papa e poi santo perché da Grande Inquisitore aveva perseguitato migliaia di eretici. Anche S. Giovanni da Capestrano è stato dichiarato santo per aver fatto una carneficina di eretici in Boemia. E quando il papa, preoccupato per i suoi tanti eccidi, gli tolse l’incarico di difensore della fede, egli supplicò il papa di permettergli di continuare la sua nefasta missione. Santo (!?). Troppi delitti ha commesso la Chiesa con la sua Santa (?) Inquisizione e ancora non si ha il coraggio di una ufficiale detestazione. Come molti avranno sicuramente notato per i funerali di Giovanni Paolo II in Piazza S. Pietro sono spuntati tanti cartelli con la scritta “santo subito”. Io credo che la cosa sia stata ben orchestrata da qualcuno perché mi pare strano che tante persone abbiano avuto le stessa idea nello stesso momento.Io tra me e me ho pensato che ci sarebbe stata una fioritura di miracoli per santificare quel papa.

Fra i tanti è stato scelto un miracolo riguardante una suora francese che sarebbe stata guarita improvvisamente da una grave malattia per intercessione di papa Wojtyla. Ora come una doccia fredda è arrivata la notizia che quel miracolo non è del tutto convincente e non può essere utilizzato per la beatificazione di Giovanni Paolo II. Nessuna preoccupazione: c’è solo l’imbarazzo della scelta fra i tanti miracoli operati dal papa e presentati alla congregazione competente.

Lo dicevo io: ci sarà una fioritura di miracoli e quel papa sarà fatto santo. Restano però tutte le mie perplessità. Alcuni giorni fa sono state messi in evidenza i grandi meriti di Giovanni Paolo II. Non ne dubito: quel papa in effetti ha tanti meriti, ma è giusto mettere in evidenza i non pochi demeriti. Senza dubbio egli ha contribuito alla caduta del regime sovietico.Tentativi identici erano stati fatti prima in Ungheria e in Cecoslovacchia.

Ha sovvenzionato il movimento Solidarnosc, ma l’ha fatto con i miliardi che gli ha fornito il suo fedele amministratore Marcinkus, miliardi frutto delle sporche operazioni dello stesso con Calvi e con Sindona e quando Marcinkus è stato inquisito dalla magistratura italiana il papa ha pensato bene di nasconderlo dentro le mura vaticane.

Poi, d’accordo col grande Presidente della Repubblica Sandro Pertini, il papa ha sborsato centinaia di miliardi per risarcire almeno in parte i danni provocati dal fallimento della Banca Ambrosiana di cui Marcinkus era altamente responsabile. Un altro grande demerito di papa Wojtyla è stata la condanna della teologia della liberazione, felice invenzione di grandi teologi sudamericani condivisa da cardinali, vescovi e da tutto il popolo sudamericano. Nel condannarla il papa dichiarò solennemente:” Anch’io faccio la mia scelta preferenziale per i poveri, ma la mia scelta non è esclusiva od escludente”. Una enorme gaffe che nessuno gli ha fatto rilevare. La preferenza di per se stessa, etimologicamente, è esclusiva ed escludente. Se il papa preferisce i poveri come fa a preferire i ricchi? Un miracolo che solo lui poteva fare. Ci sarebbe da aggiungere i rapporti tra il papa e il santo vescovo martire Mons. Romero Fu mandato in San Salvador perché ritenuto un moderato. Ma quando quel sant’uomo vide uccisi i suoi preti migliori e il popolo perseguitato da un governo assassino dovette schierarsi col popolo e pochi giorni prima che fosse assassinato dichiarò alla televisione che i soldati non erano più obbligati ad ubbidire ai loro comandanti. Il papa non condivideva la posizione del santo vescovo il quale nel suo diario si lamenta:”

Ma perché il papa non vuole ricevermi?”. Si decise a riceverlo solo tre mesi prima che fosse assassinato su consiglio del Cardinale Lorchseider, morto recentemente. E quando il papa si recò in San Salvador è andato a stringere la mano al colonnello D’Abuisson, che l’Onu solennemente definì il mandante dell’uccisione di Mons. Romero. Fra tanti santi canonizzati il popolo sudamericano aspetta ancora che venga canonizzato mons. Romero. Un altro merito: l’aver stretto la mano all’assassino Pinochet ed essersi affacciato con lui dal palazzo della Moneda. Un’ultima notazione: ricevendo un gruppo di preti polacchi il papa disse esplicitamente:” Inevitabilmente il prete sposato sarà accettato dalla Chiesa, ma non sotto il mio pontificato”. Cocciutagggine del tutto papale. E si vede bene quanto incoraggianti siano le conseguenze. Scandali di pedofilia negli Stati Uniti, nella cattolicissima Irlanda e adesso nella patria del Papa.


Autore : Antonio Corsello

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