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Corriere di Gela | La biblioteca comunale
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notizia del 17/01/2005 messa in rete alle 18:18:52
La biblioteca comunale

La nostra biblioteca comunale possedeva, fino al 1950, antichi libri di storia patria del ‘400, del ‘500, del ‘600 ed oltre.
Erano libri che venivano consultati da studiosi locali e, qualcuno, pubblicò qualcosa, valorizzando il patrimonio culturale del nostro territorio.
L’amministrazione comunale affidava quei libri a un bibliotecario, che forse non teneva un inventario, per cui importanti volumi (c’erano anche degli incunaboli) col passare del tempo sono scomparsi.
Io, che ho 85 anni, ricordo benissimo alcuni di questi vecchi libri, che non esistono più nella nostra biblioteca. Perché non sono più al loro posto? Chi li ha presi, non li ha più restituiti.
Oggi la biblioteca comunale ha dei locali accoglienti e ospitata tanta gioventù studiosa. I libri sono stati inventariati con il computer, sistemati e catalogati per categoria. ma mancano i libri del ‘400; del ‘500, del ‘600 e così via.
Questi libri sono andati a finire sicuramente in biblioteche private, in casa di professionisti, tramandati poi ai figli. Libri che sicuramente non vengono più consultati, ma che fanno compagnia ad altri libri che interessano professionalmente.
Ebbene, oggi abbiamo toccato questo argomento per spingere gli attuali possessori di questi libri a volerli restituire alla biblioteca comunale. Farebbero un’opera meritoria, perché, a differenza di cinquant'anni fa, oggi a Gela abbiamo tantissimi giovani diplomati e laureati con una voglia di conoscere e valorizzare il patrimonio culturale della nostra città, che ci è stato tramandato dai nostri progenitori.
A Gela tantissimi conoscono le sue antiche origini, perché gli archeologi Pietro Griffo, Dinu Adamesteanu e Pietro Orlandini che lo hanno fatto conoscere con i loro scavi e i loro studi. Ma della Gela medievale e di altre epoche storiche ne sappiamo poco, perché nella nostra biblioteca comunale – un tempo gloriosa – mancano tanti libri.
Ed è giusto ed è dovere di tutti che sia nota e valorizzata la testimonianza storica della nostra comunità. Portare questi testi antichi nella biblioteca comunale equivale a portare alla luce, spolverare il passato, rafforzare il legame con il nostro territorio, scoprire la nostra sicilianità, intesa come esaltazione di tradizioni, usi, costumi, affetti, valori del nostro patrimonio.
Il gesto sarebbe molto apprezzato, perché ogni cittadino deve amare la città dove è nato, come la propria madre, apprezzare le virtù dei personaggi del passato che hanno dato lustro a Gela nei vari secoli della sua formazione, custodendo gelosamente la loro memoria.


Autore : Gino Alabiso

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