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notizia del 17/01/2005 messa in rete alle 18:18:03
L’ostracismo per il “Santa Lucia” di Virgadaula. Vergogna!
Poteva e doveva rappresentare una occasione favorevole per fare accostare i temporanei reggitori della cosa pubblica locale ai “prodotti” dello spirito, mettendo, una volta tanto, da parte gli utilitarismi politici contingenti: di varia natura ed a getto continuo. Così non è stato. Vergogna! Tutti inclusi e nessuno escluso. I demoni del presenzialismo quando c’è da sfruttare una manifestazione autogestita in vista di un ipotetico voto, hanno preferito ignorare, restandosene a casa e nei loro regni effimeri di cartapesta e di facciata, la prima cinematografica di un documentario, “Lucia di Siracusa” con la regia dell’ottimo regista gelese Gianni Virgadaula.
Un occasione mancata: ma, in verità; neanche il clero locale è stato presente all’evento che, di contro, a Siracusa ha visto la partecipazione massiccia del popolo e delle autorità politiche e religiose delle provincie siciliane.
Le cifre: 2000 persone a Siracusa, una ventina a Gela!
Certo: Santa Lucia era interpretata dalla giovane siracusana Roberta Bovari (presente appositamente per la prima a Gela) e non dalla atricetta di turno con i seni a cielo aperto ed i glutei ai quattroventi.
In tale evenienza nell’ex chiesetta di San Biagio avremmo registrato il tutto esaurito.
I pruriti epocali, vicini e lontani, hanno sempre la meglio in questa nostra società che volge al declino del perbenismo e del buon gusto culturale.
Il primo film realizzato sulla vita della santa si è avvalso di un qualificato comitato scientifico, ove spiccano i nomi dell’Arcivescovo di Siracusa, mons. Giuseppe Costanzo; del vescovo di Piazza Armerina, mons. Michele Pennisi; del presidente dell’Istituto Teologico San Paolo, prof. Gaetano Zito, nonchè dell’assessorato regionale ai beni culturali e pubblica istruzione.
Gianni Virgadaula e la costumista gelese Antonietta Coniglione, ne siamo certi, continueranno nella loro strada artistica senza tradire una linea coerente sotto il profilo soggetistico.
Per quanto riguarda la visione del lungo documentario su Santa Lucia, se dovesse esserci in giro qualche gelese desideroso di ravvedersi e vedere il film, potrà recarsi a Venezia, Roma o Buenos Aires. In verità si tratta di città molto distanti dal grandioso ed esclusivo centro federiciano!
Come ripiego ci sono Canicattini Bagni, Carlentini, o Vittoria dove sarà proiettato il film, che sono a portata di... benzina.
Autore : Federico Hoefer
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