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Corriere di Gela | Gela, repubblica autonoma del caos
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notizia del 15/01/2007 messa in rete alle 18:16:42
Gela, repubblica autonoma del caos

Ho trascorso le mie vacanze natalizie a Gela e ho potuto notare che fare il sindaco a Gela piace tanto a Saro Crocetta, il quale è pronto a candidarsi per una seconda legislatura, forte dei suoi risultati contro la mafia.
Ho notato anche che Crocetta non è il solo a fare il passo avanti, ma vi sono pure in competizione per le amministrative del 2007 l’on. Uscente Morinello, l’avv. Ventura e l’irrequieta e brava scrittrice Silvana Grasso, col suo “coccodrillo”.
Chi la spunterà per la poltrona di sindaco di gela quest’anno?
Quello che mi ha colpito, durante le festività natalizie, è stato il traffico caotico lungo il corso Vittorio Emanuele. Le auto posteggiate in duplice fila nella via principale della città impediscono la circolazione regolare degli autobus urbani e ho ammirato la pazienza certosina degli autisti di questi mezzi pubblici che debbono abilmente districarsi, con soventi fermate, dalle auto posteggiate qua e là e dalle folli gimkane dei motociclisti.
Una nota a parte è da iscriversi per i possessori di questi motorini: ho notato che a Gela nessun motociclista porta il casco salvavita. Strano! Nella mia città natale non viene osservata una disposizione di legge ministeriale, che obbliga tutti i motociclisti di portare il casco. Gela mi sembra una piccola “repubblica” a sé stante in una grande Repubblica. Ma i vigili urbani che cu stanno a fare?...
La sera del 24 dicembre scorso sono stato spettatore di una vicenda incredibile, lungo il corso: un’autoambulanza, con un ferito a bordo, doveva raggiungere l’ospedale, a sirene spiegate. Era però impedita dalle auto in duplice fila nel corso e dal transito di un autobus. Scompiglio! Avrà impiegato l’autoambulanza una mezz’ora per raggiungere il pronto soccorso. Ma ho anche notato qualcosa di positivo: ho ammirato il presepe con persone viventi; opera dell’instancabile prof. Biagio Pardo, e quello allestito con speciale attrezzatura campagnola di sapore locale dall’operoso mons. Grazio Alabiso, dentro la Chiesa Madre.


Autore : Gino Alabiso

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