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notizia del 23/01/2005 messa in rete alle 18:10:35
I nostri reperti emigrano
Durante le mie vacanze natalizie a Gela, sono stato anche al museo archeologico, per visitare i “Presepi artistici” della scuola di Caltagirone. Molto interessanti.
La scorsa estate ho visitato – sempre nel nostro museo – i “Piatti di antica fattura spagnola”. Ammirevoli. Tutto questo mi ha fatto pensare che il nostro importante museo archeologico (circondato da alte erbacce) ha bisogno quasi di spinte per poter andare avanti.
Esternai questa mia idea a chi mi accompagnava a visitare i tanti preziosi reperti dei nostri antichi progenitori. Per tutta risposta, il mio cicerone fece una risatina, aggiungendo: “Sempre arte è!…”
Avevo letto in quei giorni, su un quotidiano, che a Caltanissetta – dove è sorta di recente una sede della Soprintendenza alle antichità – doveva essere inaugurata la sede del nuovo museo, che raccoglie il materiale rinvenuto nella nostra provincia.
Al mio cicerone feci una domanda maliziosa, in proposito: “Si esporranno pure vasi che saranno rinvenuti nel territorio gelese?” La risposta è stata un monosillabo secco: “Si”.
In sostanza, per essere chiari, il museo di Gela è diventato regionale e autonomo, ma se da oggi sarà rinvenuta nelle nostre campagne una importante tomba greca con un cratere e del vasellame figurato (e dunque di grande importanza artistica), questo materiale, per ordine della Sovrintendenza di Caltanissetta dovrebbe essere dirottato nel museo nisseno. E’ proprio una legge che produce ferite brucianti…E’ veramente paradossale!
E’ risaputo che nei secoli passati tanti reperti archeologici gelesi sono finiti in vari musei del mondo; ma oggi, con un efficiente museo in loco, indirizzare antichi vasi greco-geloi al museo di Caltanissetta sembra davvero un’assurdità, un affronto.
Ne ho parlato con un nostro parlamentare regionale, il quale ha risposto testualmente: “E’ vero! Bisogna provvedere con una apposita leggina e mettere le cose a posto”. Ma perchè non si emana subito questa leggina? Si dorme veramente!
Sorge anche spontanea la domanda: Perchè il nostro museo da statale è stato “retrocesso” – secondo me – a rango regionale? Per subire certe allucinanti angherie?
Se un prezioso vaso greco deve oggi andare a finire a Caltanissetta, c’è da augurarsi che non venga rinvenuto nel nostro sottosuolo.
E pensare che – saltando da un problema cittadino a un altro – a Gela nessuno si muove, per farla eleggere a capoluogo di provincia. Una città di 80 mila abitanti deve sottostare a certe leggi vessatorie, che fanno rabbrividire…
Tutti piangono la tua dipartita, on. Aldisio! Si direbbe che i gelesi e più ancora i loro rappresentanti politici di oggi, a Roma e a Palermo, non abbiano sangue nelle vene: abbassano il capo e alzano le mani in segno di resa, senza combattere.
Autore : Gino Alabiso
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