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notizia del 23/01/2005 messa in rete alle 18:09:46
Un sogno lungo 70 anni
Tribuna aperta 10 Un sogno lungo 70 anni
Da moltissimo tempo tanti gelesi hanno sognato che Gela diventasse provincia, ma questo desiderio, ora per un motivo, ora per un altro, non si è mai realizzato. Fiumi di parole si sono scritti in merito ma fino ad oggi nulla si è concluso. Il cammino burocratico ha avuto un percorso travagliato e accidentato, a partire dagli anni ‘30 quando lungo le strade della città qualsiasi cittadino cantava la memorabile frase “Duce, duce, niente vogliamo, Gela provincia bacino montano”. Ebbene da quelle innocenti frasi del 1937 sono passati quasi 70 anni ed ancora oggi si parla di Gela provincia. Diversi movimenti si sono verificati in città con manifestazioni, ma sono stati soltanto fiammate di entusiasmo e di speranze, speranze che sono divenute delusioni. E pensare che Gela è la quinta città della Sicilia per popolazione e che avrebbe il diritto ad essere provincia regionale. Non è servito a niente avere uno dei più grandi complessi petrolchimici d’Europa ancora funzionante, seppure la nostra città è rimasta un enorme paesone disordinato e mal organizzato. Gela, la città che ha dato illustri personaggi sia in epoca ellenica con Gelone, Archestrato, Pausania, Guido delle Colonne, e grandi figure in epoche moderne come Salvatore Aldisio, Emanuele Morselli, Giuseppe Di Menza, Giuseppe Di Bartolo, scrittori come Salvatore Damaggio Navarra, il cardinale Panebianco e tanti altri, Gela con la sua storia millenaria, con la sua posizione geografica che fa invidia alle città del nord, con la sua vasta spiaggia, il suo azzurro mare, subisce giornalmente mortificazioni e molte critiche e giudizi negativi a volte spropositati. Non possiamo nascondere tutti i fatti delittuosi che si sono succeduti, ma non per questo Gela debba rimanere una città di frontiera.
Di-verse sono le opinioni cittadine, infatti, alcuni sostengono che Gela non ha i requisiti per diventare provincia altri invece sostengono il contrario. Dico che basterebbe una volontà politica forte e una coscienza popolare fatta di orgoglio e di antiche tradizioni, perché la nostra città possa diventare provincia. In verità molte sono le carenze che influiscono a non fare decollare definitivamente Gela verso radiosi traguardi però non mancano le idee dei giovani, come non manca la cultura verso nuovi percorsi; basterebbe l’unità e la volontà di fare. Se non esistono le strutture idonee per la provincia, queste possono realizzarsi attraverso gli interventi mirati da parte dei politici e l’allargamento dei vari uffici pubblici di ogni tipo e grado. Invece, molto stranamente, diversi uffici sono stati eliminati, lasciando i cittadini in balia di lunghi percorsi per disbrigo pratiche.
Queste cose sono state dette e scritte prima di me e quindi non apporto nulla di nuovo, ma insistere a che Gela possa diventare provincia è motivo sempre di sprono verso coloro che occupano posti di grandi responsabilità. Sarebbe che la popolazione si compattasse attraverso la sua voce forte, così come ha fatto per il tribunale per stimolare le istituzioni a che Gela diventi una vera città, degna del suo glorioso passato.
Autore : Renzo Guglielmino
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