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notizia del 29/01/2007 messa in rete alle 17:54:14
Completare il monumento ad Aldisio
Durante la mia vacanza natalizia a Gela, rimasi sorpreso da una domanda che mi rivolse mio nipote, mentre attraversavamo piazza San Francesco: “zio tu che scrivi sui giornali, chi era l’on. Aldisio e che fece di buono per meritare questo monumento di bronzo?”
Rimasi interdetto, perché la stessa domanda viene fatta dai giovani della nuova generazione che ignorano tutte le opere di pubblica edilizia che l’on. Aldisio fece costruire a gela, sua città natale.
L’on. Salvatore Aldisio morì il 27 luglio 1964 e la nuova generazione dei quarantenni ignoria la vita e l’opera del nostro illustre concittadino. E’ stato pubblicato un’interessante biografia di Donatella Vecchio Verderame, a cura del “Centro studi Salvatore Aldisio”, ma non tutti l’hanno letta.
La colpa è principalmente delle amministrazioni comunali che si sono susseguite e hanno fatto scrivere sul piedistallo del monumento soltanto il nome e il cognome, la data di nascita e di morte (sbrigativamente) dell’indimenticabile parlamentare gelose. E’ troppo poco1… Ma perché non essere più espliciti?
Perché non scrivere sui lati della base del monumento che Aldisio fu ministro dei Lavori pubblici, che fece costruire il palazzo di città, il museo archeologico, l’ospedale circoscrizionale, completò la diga Disueri, il porto rifugio, face costruire numerosi edifici scolastici, il rione Aldisio, la nuova chiesa di San Giacomo e tante altre opere pubbliche?
I gelesi di una certa età queste cose le sanno, la nuova generazione no!
Il monumento (opera del prof. Antonio Insulla) mi sembra …incompleto, non veramente sentito. Non è sufficiente la sola statua di bronzo, per i posteri occorre una chiara dicitura ai lati del monumento per illustrare il motivo dell’elevazione della statua, che è stata voluta dalla cittadinanza per perenne memoria e gratitudine.
La doverosa trascrizione che noi auspichiamo potrebbe effettuarla l’attuale amministrazione comunale, in vista delle vicine elezioni amministrative.
Autore : Gino Alabiso
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