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notizia del 03/05/2010 messa in rete alle 17:42:20
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Un “monumento a perdere”
Quello che era un edificio pubblico a due passi dalla spiaggia di Gela, oggi è soltanto un rudere abbandonato al suo triste destino. Nessuno avrebbe immaginato la fine ingloriosa di una struttura così importante ed utile quale la Dogana. Fin dalla sua costruzione, risalente ai primi anni venti del secolo scorso dallo stile novecentesco, la Dogana fu protagonista di tutta l’attività marittima, commerciale e doganale dell’intero territorio gelese. Di fronte alla prosperosa attività commerciale degli anni venti, si aggiunse quella petrolifera degli anni recenti, che diedero impulso ed enorme importanza all’Ufficio doganale gelese.
A seguito delle varie operazioni doganali che venivano chieste dall’allora Anic, dall’Agip e da parte di operatori locali, ed a seguito dei vari traffici che aumentavano sempre di più, la presenza della dogana, con i suoi ottimi funzionari, diventava indispensabile per tutte quelle operazioni di sdoganamenti e di controlli doganali. Si pensava che la stessa venisse elevata alla classe superiore, tenuto conto dell’aumento dei traffici, ma ciò non avvenne. A tale proposito evidenziamo che il Ministero delle Finanze con la nota del 25.2.1989 prot. 20505 aveva delegato il Provveditore Regionale delle Opere Pubbliche per la Sicilia ad assumere l’impegno sul capitolo di spesa n. 7901 di lire 820. milioni per la demolizione, ricostruzione e ampliamento della Dogana su progetto dell’architetto Filippo Maganuco… Purtroppo nulla fu fatto allora e nemmeno oggi. Anzi la Dogana di Gela con il provvedimento del 10 ottobre 2002 dell’Agenzia delle Dogane-Roma è diventata una sezione operativa territoriale alle dipendenze dall’ufficio doganale di Porto Empedocle. E se prima, la zona di mare, aveva la sua importanza con la presenza e l’operatività degli uffici doganali, oggi parte di quel territorio è tristemente desolante. Sarebbe opportuno che i nostri rappresentanti politici rivolgessero la loro attenzione al vecchio edificio doganale intervenendo presso gli uffici ministeriali per un suo futuro ripristino.
Autore : Renzo Guglielmino
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