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Corriere di Gela | Stimo molto Marco Trainito, ma...
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notizia del 24/10/2010 messa in rete alle 15:53:13
Stimo molto Marco Trainito, ma...

Non sempre posso essere d’accordo con lui. Talvolta a me sembra esagerato il suo dichiarato anticlericalismo. L’ottimo professore dovrà riconoscere che non poche volte anch’io contesto i comportamenti della gerarchia ecclesiastica e dello stesso clero. Ed arrivo anche molto più in là: metto in dubbio alcuni dogmi essenziali della Chiesa. Sempre però cerco di non farmi prendere la mano da posizioni preconcette e tento in ogni modo di essere obiettivo. Ho l’impressione che non faccia altrettanto l’amico Trainito. Io, dalle pagine del Corriere, l’ho consigliato di “ammorbidire la sua forte vena anticlericale solo in parte giustificata”.

Rispondendomi lui mi chiede di chiarire “in quali aspetti il mio anticlericalismo sia ingiustificato”. Ebbene sì: la risposta se l’è data lui stesso nello stesso numero del Corriere, dove si elogia un romanzo scritto da Garibaldi e che viene definito “di enorme valore storico ideologico”.

In quel romanzo Garibaldi definisce i preti “crapuloni corrotti, avidi, fornicatori e sanguinari”. Vi si parla di un cardinale Procopio favorito da Pio IX autore di un tentativo di rapimento e di stupro e di una Chiesa corruttrice dei costumi e responsabile dell’imbarbarimento del popolo romano. Infine “Garibaldi rende conto con dati alla mano dei cimiteri di feti e di neonati trovati nei conventi”.

L’ho sentita anche io parecchie volte questa bufala, ma una persona intelligente dovrebbe chiederne la documentazione. Non sarò certamente io a negare qualche delitto commesso entro le mura di un convento, ma accanto a pochi o molti preti fedigrafi è doveroso riconoscere i moltissimi di santa vita che tanto bene hanno diffuso attorno a sé. Non ultimo P. Pio da Pietrelcina. E non bisogna dimenticare che il tanto elogiato Garibaldi fu colui che quando i contadini di Bronte, ingannati dalle promesse dei liberatori occuparono la ducea di Nelson, vi mandò Brixio che fece una strage degli insorti.


Autore : Antonio Corsello

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