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notizia del 29/11/2003 messa in rete alle 15:27:04
Dai frutti si conosce l’albero
Alcuni anni fa, trovandomi in Austria, volli andare a visitare il campo di sterminio di Mathausen. Storie orrende, indescrivibili, inimmaginabili. Sei milioni di ebrei, dopo inenarrabili sofferenza, sono stati sterminati da un’altra razza superiore, quella ariana di Hitler. Torture, camere a gas, forni crematori, fame, lavoro coatto, esperimenti su cavie umane: un modo strano per manifestare la predilezione verso il popolo ebraico so-lennemente promesso da Dio a Mosé. Checché se ne dica, l’olocausto degli ebrei passerà come eterna infamia sull’intero popolo tedesco. Perché la responsabilità di quello sterminio non è solo di Hitler o di Eichmann, ma parecchie migliaia di tedeschi hanno consapevolmente collaborato a quell’orrendo crimine. Se avessero cercato in Italia, neppure nei ma-nicomi avrebbero trovato quelle sessanta donne-belve che comandavano il campo di Belsen. E quel che lascia interdetti e increduli è sapere che ogni domenica il prete cattolico si recava nei campi di sterminio per celebrare la messa per quei devoti cattolici che si divertivano a massacrare ogni giorno decine di disgraziati ebrei. Mi dispiace doverlo dire: ma solo in Germania potevano succedere simili assurdità. Un mistero di iniquità assolutamente inconcepibile. A questo punto, schierarsi a fianco degli ebrei diventa un dovere ineludibile.
C’è però negli ebrei qualcosa che non convince: la loro religione. Forse sono l’unico popolo al mon-do che si è creato un Dio tutto per se, un Dio del quale essi sono i prediletti. Il Vecchio Testamento della Bibbia, il loro libro sacro, è tutto ad uso e consumo del popolo ebraico ed esalta la loro storia tut-ta imbastita di fedeltà e di tradimenti che provocano poi i relativi castighi di Dio.
Dio dice a Mosé: “Il Signore tuo Dio ti ha scelto affinché sia un popolo particolarmente suo fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra” (Deut. 7,6).
E ancora: “Sarai benedetto più di tutti i popoli; presso di te non sarà sterile né l’uomo né la donna, nemmeno il tuo bestiame. Il Signore allontanerà da te ogni infermità” (Deut. 7,14).
Si badi bene, è Dio che parla, non Mosé. Ma non si accorgono gli ebrei che questa predilezione di Dio nei loro confronti è un insulto verso gli altri popoli? Un Dio che ama gli ebrei più degli altri popoli è un Dio falso. Dio è padre di tutti in egual modo e in egual misura. Ma è poi vero che gli ebrei fossero imémuni da ogni infermità? Al tempo di Gesù la Palestina era piena di ciechi, di storpi e di ammalati di ogni genere che ricorrevano a Gesù per essere guariti. E Zaccaria ed Elisabetta che “erano giusti agli occhi di Dio” non erano anche sterili?
E c’è di più. Sempre Dio che par-la: “Non mangerai di alcun animale che sia morto di morte naturale: lo darai al forestiero che è tra le tue porte ed egli lo mangerà, o lo venderai a uno straniero, perché tu sei un popolo santo per il Signore tuo Dio”. Ma che bravi! i rifiuti per il forestieri e gli stranieri. E la giustificazione è ineccepibile: gli Ebrei erano un “popolo santo”, insomma una razza superiore e privilegiata. Quante razze superiori ha registrato la storia dell’umanità e quanti disastri hanno provocato! Ma quando gli infelici ebrei sono finiti nei campi di sterminio di Auschwitz o Dachau, dove era il loro Dio? Forse nella storia dell’umanità intera è difficile trovare un popolo che abbia subìto tante persecuzioni quanto il popolo ebraico. La schiavitù d’Egitto, i 40 anni del deserto, le lotte per il possesso della Palestina, le invasioni di altri popoli, l’esilio babilonese, la distruzione di Gerusalemme e la deportazione ad opera dei Romani, le persecuzioni in Spagna e altrove, l’antisemitismo, l’olocausto.
L’interminabile conflitto con i Palestinesi: una storia infinita. Guai a me se Dio dovesse amarmi come ha amato gli ebrei. la storia smentisce clamorosamente la Bibbia.
Accanto agli ebrei ci sono i Palestinesi-musulmani. Che diritto avevano gli ebrei a costituire lo stato d’Israele espellendo centinaia di migliaia di Palestinesi? Nessuno. Eppure l’hanno fatto con l’appoggio delle massime potenze mondiali. Hanno creato una polveriera che minaccia la pace nel mondo. Legittimo il risentimento dei Pale-stinesi defraudati della loro terra.
A complicare le cose ci si è messo di mezzo ora il fondamentalismo islamico con le sue false teorie e con i suoi kamikaze. Più volte alla tv persone autorevoli hanno di-chiarato che l’islamismo non porta all’intolleranza ed al terrorismo. Falso! E’ proprio il Corano che incita alla violenza e Bin Laden ed i terroristi sono figli legittimi del Corano, anche se notiamo con piacere che una gran parte di musulmani sono decisamente schierati per la pace. Più e più volte il Corano incita alla violenza. Citiamo: “Ha invitato il suo apostolo a stabilire il trionfo della vera fede sulla rovina delle altre religioni”. E “nessun profeta non ha mai fatto prigionieri che dopo aver versato il sangue di gran numero di nemici”. “Se facessero ritorno all’infedeltà, coglieteli e poneteli a morte ovunque li troviate”. Si potrebbero citare mille altri passi dello stesso tenore. Questa è tolleranza? Come fanno a non accorgersene i musulmani? Solo una volta il Corano dice: “Non siate i primi ad attaccare ché Dio odia gli aggressori”. Ma subito dopo aggiunge: “Uccidete i vostri nemici, ovunque li scopriate”.
A questo punto è necessaria una amara constatazione: proprio queste tre religioni cosiddette monoteiste hanno arrecato grandi danni alla società ed hanno bisogno di una profonda revisione. In pratica devono fare tabula rasa delle ideologie che le sostengono e che le hanno portato all’intolleranza. Il cristianesimo deve rinunziare al suo enorme castello dogmatico, gli islamici devono convincersi che il loro Corano non può essere stato rivelato da Dio perché infarcito di tante fantasticherie e di idee inaccettabili dal buon senso comune e gli Ebrei devono una buona volta convincersi che non sono un popolo privilegiato, prediletto da Dio, ma un popolo come tutti gli altri che sono sulla terra. Queste cose vanno dette. E solo allora ci sarà pace sulla terra.
Autore : Antonio Corsello
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