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Corriere di Gela | La donna nell’Islam
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notizia del 22/10/2006 messa in rete alle 15:15:11

La donna nell’Islam

Quando Hina, una ragazza pachistana uccisa dal padre perché non vive secondo la legge islamica, quando una donna si butta sotto un treno perché non vuole andare sposa al vecchio zio residente in India, c’è qualcuno (e più di uno) che afferma che tutto questo non è colpa della religione islamica, ma di tradizioni e costumi locali. Non mi pare. In una nota rivista italiana, forse riferendo il pensiero altrui, si afferma che le donne musulmane non sono schiave dell’Islam, ma degli uomini. Ma, guarda caso, questi uomini sono tutti musulmani. E’ proprio nell’ambiente musulmano che si è diffuso l’orribile chador e peggio ancora il burka che, checché se ne dica, sono una suprema offesa alla dignità della donna. Prima di essere islamizzate, quelle regioni erano sotto l’impero romano e poi sono state occupate dai barbari. Ma allora non esisteva né l’infibulazione, né il chador, né il burka.
E’ orribile sentir dichiarare alla madre di Hina:” Non perdonerò mai mio marito per quel che ha fatto. Non lo voglio più vedere. Ma Hina non era una ragazza ubbidiente, non diceva dove andava, raccontava menzogne. Era una cattiva musulmana. Lei disonorava la famiglia”.
Parole che provocano sgomento, perché mentre ripudia l’assassinio del marito, nello stesso momento sembra giustificarlo. Quali erano i delitti che commetteva Hina? Mini troppo corte, l’ombelico scoperto, la sigaretta sempre accesa e il più grave dei delitti non voleva sposare il cugino pachistano che le volevano imporre preferendogli un ragazzo italiano, cattolico col quale conviveva. Ma non è questo l’Islam? La presidente delle donne marocchine in Italia dice:”L’islam non c’entra niente. Un padre che sgozza la figlia non ubbidisce al Corano, ma ai suoi istinti tribali2. Ma poi, contraddicendosi, aggiunge:”Hina non è un eccezione. Nelle stesse condizioni si trovano le ragazze musulmane che vivono in Italia o in Europa. Alle ragazze di 14 o 15 anni non viene rinnovato il permesso di soggiorno e sono costrette dai genitori, contro la volontà, a tornare nel loro paese d’origine, vittime di matrimoni combinati. Ricordo Kavatr, strangolata dai genitori perché non portava il velo. Aveva 20 anni come Hina. Oppure Kadja: sette mesi fa il padre le ha tagliato la gola solo perché voleva divorziare. Portava il velo, era rispettosa delle tradizioni. Voleva solo scappare da un marito che la massacrava di pugni e di calci. L’Islam non c’entra. Tutta gente a cui hanno insegnato il Corano che non è quello giusto”. Allora vediamo qual è il Corano giusto. Nella sura2 si dice esplicitamente:” I mariti abbiano sopra le femmine la preminenza”. Sura 4:” Dio vi ordina nella divisione dei vostri beni tra i vostri figli, di dare ai maschi una pozione doppia di quella delle femmine”. Nella stessa sura si dichiara esplicitamente:2 Gli uomini sono superiori alle donne perché Dio diede loro il predominio sopra di esse. Le donne devono essere ubbidienti. La sottomissione delle donne deve porle al sicuro dei cattivi trattamenti”. Nella stessa sura c’è una terribile sentenza alla quale si è attenuto il padre di Hina:” Se facessero ritorno all’infedeltà, coglieteli e poneteli a morte ovunque li troviate”. Nella stessa sura si dice:2 Chi si separerà dal profeta dopo aver conosciuto il retto cammino, e seguirà un’altra dottrina che non sia quella dei fedeli, otterrà quanto ha desiderato: le fiamme dell’inferno saranno sua eredità”. Sura 5:2 La mercede di quelli che combattono Dio e il suo profeta, sarà la morte, il supplizio della croce. Taglierete loro i piedi e le mani”. Sura 4:” Se qualche vostra moglie è caduta in adulterio chiudetela in casa fino a che la morte consumi la sua mortal carriera. I mariti che abbiano a soffrire la loro disubbidienza possono castigarle e anche batterle”. Sura 24:” Ordina alle femmine di abbassare gli occhi…tengano coperto il seno…Non lascino vedere io volto che i loro mariti e parenti…Non agitino i piedi in modo da lasciar intravedere gli incanti che devono essere velati”. Sura 33:” Prescrivi alle tue spose, alle tue figlie e alle mogli dei credenti di abbassare un velo lungo il loro volto”. Chador e burka! Questa è la civiltà islamica fondata sul Corano. Se il Corano vuole la donna sottomessa e schiava del marito, se deve mostrare il suo volto solo al marito, se chi abbandona l’Islam è condannato a morte, bisogna concludere che il padre di Hina non è un assassino, ma un fedele esecutore delle leggi islamiche. Una ragazza marocchina non ha potuto ottenere dalla sua ambasciata il permesso di sposare il fidanzato italiano perché questi non voleva convertirsi all’Islam. Chi ha il coraggio di dire queste cose che sono la pura verità?
Vero è che anche S. Paolo, sbagliando, teorizza la superiorità dell’uomo sulla donna, ma tra la condizione della donna cristiana e quella islamica c’è una differenza abissale. La stessa Bibbia è evidentemente maschilista e qualche traccia è rimasta anche nel cristianesimo. In questo però la donna ha potuto fare enormi progressi impensabili nell’ambiente musulmano. Abbiamo visto cosa dice il Corano: chi abbandona l’islamismo è condannato a morte. Questo è l’islamismo. Dai frutti si conosce l’albero.


Autore : Antonio Corsello

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