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notizia del 30/10/2006 messa in rete alle 15:08:58
Finanziaria in chiesa? Entri pure!
Una volta tanto voglio manifestare la piena solidarietà a quel sacerdote, tanto vituperato da Giulio Cordaro, che in chiesa, sì in chiesa, ha voluto esternare il suo compiacimento per la dichiarata volontà di Prodi di “togliere ai ricchi per darlo ai poveri”. Quel sacerdote ha semplicemente fatto il suo dovere ubbidendo al comando di Gesù: “Andate e annunziate il Vangelo ai poveri”. E lo stesso Gesù, senza mezzi termini, ha sentenziato: “Guai a voi ricchi”.
E’ con i poveri che deve schierarsi la Chiesa che si è autodefinita la “Chiesa dei poveri”. Il grande peccato storico della Chiesa è stato finora quello di essere stata alleata e sostegno dei ricchi e dei potenti. Salvo rare eccezioni, non c’era vescovo o papa che non fosse di famiglia principesca. Mai una volta (eccetto il caso del Nicaragua e contro la volontà di papa Wojtila!) la Chiesa è stata al fianco dei rivoluzionari che chiedevano giustizia. Da tempo mi sto chiedendo dove sta andando la Chiesa italiana. A Verona Prodi è stato fischiato. Adesso egli dice che vuole fare giustizia togliendo ai ricchi per darlo ai poveri. Ottime intenzioni: staremo a vedere se alle belle parole seguiranno i fatti. C’è un fatto però ed è sotto gli occhi di tutti: nei cinque anni di Berlusconi tutti siamo diventati più poveri mentre i ricchi sono diventati più ricchi.
Io mi scandalizzo quando sento dire che i cattolici debbono appartenere all’area moderata. Se il Vangelo è per i poveri, se i primi cristiani, dietro l’insegnamento degli Apostoli, mettevano in comune i loro beni, come può un cristiano essere moderato? Deve essere con i poveri, deve essere più a sinistra della sinistra. Non con la violenza come fanno i no global, ma con l’azione costante e coerente. Perfino la Madonna è stata più dura dei comunisti. E’ Lei che ha cantato nel Magnificat: “Iddio ha riempito di beni gli affamati ed ha rimandato i ricchi a mani vuote”. Nel passato nella mia parrocchia si cantava questo canto:”Quando Pietro e gli Apostoli vivevano la vera comunione mettevano i beni in comune. E noi che ci sentiamo chiesa viva desideriamo con ardente impegno riprendere la strada primitiva secondo l’evangelico disegno”. Quel canto ora è stato depennato dal libretto dei canti della chiesa. Forse ne hanno avvertito ora l’oppiacea falsità. La prassi apostolica è diventata ora un’utopia.
Giulio Cordaro pare che preferisca che continui questo schifo di cose in Italia, dove un ricco primario di un ospedale ha anche un ambulatorio privato dove ogni giorno fa decine di visite oltre cento euro per ognuna senza mai rilasciare nessuna ricevuta. In pochi giorni accumula rilevanti somme di denaro che poi dichiara per un anno intero. Ci vorrebbe molto per controllare se quelli che escono dall’ambulatorio sono in possesso della ricevuta fiscale? La dichiarazione dei redditi di imprenditori, commercianti ed avvocati spesso risulta inferiore o di poco superiore a quella di una maestrina. E’ un mistero cime facciano con quei pochi soldi che dichiarano a comprare ville ed appartamenti ed a mantenere la vita lussuosa che conducono.
Le arrabbiature di queste categorie dimostrano chiaramente che le intenzioni del governo Prodi hanno colpito nel segno. Cordaro è solidale con loro. Io no. E mi arrabbierò se alle parole non seguiranno i fatti. E mi arrabbierò ancora di più se i cattolici non saranno in prima linea per realizzare almeno un po’ di giustizia sociale. E in chiesa vorrò sentire la voce di tutti i sacerdoti di Gela e d’Italia che togliere ai ricchi per darlo ai poveri è un sacro dovere secondo gli eterni principi del Vangelo. Quello che non hanno capito né potevano capire quei bravi cattolici, educati da un’equivoca dottrina sociale della Chiesa, che hanno fischiato Prodi e applaudito Berlusconi, nuovo campione dell’ortodossia cattolica.
Autore : Antonio Corsello
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