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notizia del 16/10/2006 messa in rete alle 14:46:19
L’uccisione dei fratelli Passaniti nel 1799
“Occidunt et post ardunt in patula Terranovae anno domini MDCCIC DIE TERZUM FEBRUARI”
Questo è quanto si legge in uno dei registri conservativi nell’Archivio Parrocchiale della chiesa Madre in Terranova riguardante il funerale “Silente” (in quanto senza salme) in suffragio delle anime di don Salvatore, don Angelo, e don Andrea Passaniti, fratelli appartenenti alla buona borghesia buterese appellata alla popolazione “I cappeddra”.
La morte dei fratelli Passaniti, estremamente cruenta avvenne nel giorno precedente la Candelora nel lontano 1799 mentre si trovavano in viaggio da Butera verso Terranova, esattamente in località “Tre anguille” in territorio di Butera. La loro carrozza fu assaltata da alcuni rivoltosi, che sotto la falsa bandiera della libertà seminavano terrore e morte in tutto il territorio di terranova di Sicilia. A seguito dell’assalto della carrozza da parte di quei sanguinari delinquenti, i tre malcapitati borghesi furono costretti con le armi a scendere e, quindi, rapinati anche di una cassetta piena di soldi che i fratelli Passaniti custodivano dovendoli regalare al fratello Francesco in occasione del suo prossimo matrimonio con la figlia di un altrettanto ricco possidente terranovese. I tre fratelli, dopo un sommario processo furono all’istante barbaramente uccisi al canto delle note dell’inno della “marsigliese” dai facinorosi malviventi. Compiuta l’uccisione, i corpi di questi sventurati vennero portati in piazza dinanzi la Chiesa Madre. Quella immane tragedia che si era consumata rimase per molto tempo nel ricordo di molti concittadini. A salvarsi da quella pseudo rivoluzione fu un altro fratello Passaniti di nome Francesco, giovane medico in Terranova, il quale pur ferito e sanguinante durante le fasi della rivolta riuscì a nascondersi negli scantinati degli uffici della Pretura siti in via Ex Giudicato oggi via Aretusa. In quel nascondiglio fu accolto e curato da una giovane popolana. la famiglia Passaniti come viene ricordato da qualche studioso, ha pagato un alto tributo di sangue, la cui colpa fu quella di appartenere all’alta borghesia terranovese.
Dal resoconto di note di famiglia, l’insegnante in pensione Nicolò Passaniti, uno degli eredi, riporta i momenti più crudi della barbaria uccisione dei fratelli Passaniti da parte dei rivoltosi che al grido lancinante e terrificante “a morte i cappeddra” eseguirono la sentenza di morte con crudeltà e ferocia. I corpi dei cadaveri furono bruciati e l’odore acre e pungente che la fiamma del fuoco bruciava si incuneava nelle vie della città, rimanendo per diversi giorni nelle narici di quanti furono costretti a respirare. Quel doloroso e ignobile misfatto consumato a danni di quegli innocenti fratelli rimase impressa in tutta la cittadinanza.
Autore : Renzo Guglielmino
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I Vostri commenti
sono moglie di un passaniti, residente oggi a bologna, ma proveniente dalla sicilia. mi interesserebbe conoscere di più sulla famiglia e sulle note storiche che la riguardano. Sarebbe possibile avere anche l'indirizzo del prof. Nicolò Passaniti? Grazie
Autore: sandra passaniti
data: 17/01/2007
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