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notizia del 18/07/2009 messa in rete alle 14:40:34
il dopo-Crocetta al via le pretattiche
Comincia subito con un distinguo, rispetto ai due deputati regionali gelesi Lillo Speziale e Miguel Donegani, la nuova esperienza politica in seno al Partito Democratico dell’europarlamentare Rosario Crocetta. Il quale, nella scelta della sua collocazione interna, ha privilegiato la componente che fa capo all’attuale segretario nazionale del partito Dario Franceschini (ex Margherita), differenziandosi dai primi due, entrambi aderenti alla componente interna che fa riferimento a Luigi Bersani, anch’egli proveniente dal disciolto partito dei Ds e concorrente alla segreteria, in contrapposizione al Segretario uscente (che, a poco meno di due anni dalla sua elezione, punta alla riconferma), nel congresso nazionale che il Pd terrà a ottobre.
In vista di tale appuntamento, anche a livello locale si stanno già cominciando a delineare gli schieramenti e soprattutto si registrano le solite transumanze. Anche in vista delle nuove elezioni amministrative per la scelta del successore di Crocetta e per il rinnovo del Consiglio comunale.
E proprio in funzione delle prossime elezioni amministrative negli ambienti politici locali si stanno cominciando ad affilare le armi. Non solo nei due opposti schieramenti, ma anche in seno alle singole formazioni politiche e, soprattutto, in quelle che, nelle rispettive coalizioni, detengono la maggioranza relativa, vale a dire il Pdl ed il Pdi e che per questo rivendicheranno il diritto di esprimere il nome del candidato a sindaco.
Al momento, dagli ambienti del centrodestra non trapelano né notizie, né indiscrezioni. Appare verosimile che questo delicato argomento non sia stato ancora affrontato dai vertici dei partiti della coalizione, ma non sono da escludere fibrillazioni, dal momento che sono note le aspirazioni, per motivi diversi, ma con un comune denominatore (le sconfitte rimediate contro Crocetta prima da Giovanni Scaglione e poi da Tonino Gagliano).
In pole position sembra esserci, comunque, il secondo, al quale verrebbe riconosciuto il diritto di una seconda chance, dopo essersi, sostanzialmente, immolato per la causa, affrontando, due anni fa, con la candidatura a sindaco della città, lo scontro (manifestamente impari) con l’uscente Rosario Crocetta, da quest’ultimo non vinto, ma stravinto con una schiacciante maggioranza (il 67%) di consensi.
Molto più complicata appare la situazione nello schieramento avversario, dove i pretendenti sono diversi e tutti particolarmente agguerriti.
Il primo a farsi avanti è stato Paolo Cafà, il quale, dopo avere fatto una guerra “guerreggiata” contro Crocetta e dopo avere costituito in città il movimento politico “Democrazia e Socialismo”, in questi ultimi giorni ha posto in essere tentativi di approccio e di riconciliazione con i dirigenti del suo vecchio partito ed in particolare con il gruppo schierato con Bersani, fino a partecipare ad una riunione, nella quale, però, ha dovuto incassare una dura reprimenda da parte di Miguel Donegani (che, politicamente, va crescendo di settimana in settimana, peraltro, senza avere finora sbagliato una mossa), il quale, intervenendo nella discussione sulla candidatura a capo della nuova amministrazione comunale di Gela, ha evidenziato – con un discorso formalmente con valenza erga omnes, ma sostanzialmente rivolto a Cafà – che “in un partito ci si sta rispettando le regole”, con ciò raccogliendo il plauso di quasi tutti i partecipanti all’incontro. Le velleità di Cafà si scontrano, comunque, con l’ormai manifesta intenzione di Lillo Speziale, il quale, giunto alla sua quinta legislatura al Parlamento siciliano (un vero e proprio record che pochi hanno potuto raggiungere anche nel passato), vorrebbe continuare ad esercitare un ruolo di primo piano ed altrettanto prestigioso come sindaco di Gela, cioè della 6ª città della Sicilia.
Questa aspirazione di Speziale — legittima ed umanamente anche comprensibile, dal momento che la sua carriera politica rischia di concludersi ad appena 62 anni – non incontra però al momento i favori di coloro (e sono tantissimi) che vorrebbero mettere fine a quella che viene definita una vera e propria oligarchia che dura ormai dalla primavera del 1991 (prima sua elezione a deputato regionale), rivendicando il diritto anche di altri esponenti di partito a svolgere ruoli di rappresentanza nelle Istituzioni democratiche.
Sebbene sia ancora prematuro parlarne, in città sembra prendere sempre più corpo un’ipotesi che, sotto molti punti di vista, assicurerebbe, pur nella discontinuità soggettiva sul modus, la continuità politica ed amministrativa nella gestione della cosa pubblica gelese. Si tratta della candidatura di una donna. Mi riferisco ad Elisa Nuara.
Autore : Elio Cultraro
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