notizia del 16/06/2013 messa in rete alle 14:33:29
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Città dell’antimafia o capoluogo di delinquenza?
Si accontenteranno del secondo e terzo posto in classifica le metropoli di Palermo e di Catania, mentre strappa ancora una volta il primato la più modesta Gela: scippi, rapine e sparatorie, macchine e negozi bruciati, chiese ed appartamenti derubati quotidianamente rappresentano la normalità, in un generale stato d'indifferenza interrotta appena solo quando due nonnine vengono assassinate e le tv possono fare sfoggio di nipotini in lacrime. Con similari interessi di audience, si mostrano anche i nostri politici, tirano fuori la testa come le lumache dopo la pioggia (solo chi ricorda la versione dialettale può cogliere il senso del rispetto che emanano), mostrandosi indignati e sconvolti, sfacciatamente propositivi nel voler risolvere la situazione incancrenita del paese: militarizzare la città, scaricare le responsabilità su esercito o videocamere la loro geniale quanto innovativa idea fissa.
E il nostro Sindaco cosa dice e cosa fa? Per l’uomo delle mille piccole cose va tutto bene, basta ripeterlo giornalmente su facebook e twitter distraendoci con le narrazioni delle gloriose inaugurazioni che presiede, delle spettacolari cittadinanze date a destra e a manca, di feste e di convegni che sfilano tutta la vanità dell’alta società gelese; ci ha proprio convinto che, con tanto impegno, a risolversi sarà sicuramente la sua carriera politica, seguendo l'esempio di altri noti predecessori che da Gela e a sue spese hanno preso il volo verso mete più ambiziose.
In questo momento Gela non può più permettersi un sindaco mediocre, una giunta pessima ed un consiglio comunale litigioso, assenteista, inconcludente e vergognosamente sempre a caccia di poltrone prestigiose.
Ricordiamoci che questi signori alle ultime elezioni ci hanno prospettato miracoli berlusconiani, promesso posti di lavoro e benessere diffuso, che Gela sarebbe ritornata ad essere la più bella città d’Italia attraverso il grande cambiamento, la rivoluzione culturale, ecc. Invece chiude il Petrolchimico e muore l’industria, chiudono i negozi e muore il commercio e l’artigianato, la disoccupazione dilaga; paradossalmente la disperazione diventa il volano di nuove e poco limpide attività commerciali come il “Vendo oro” e “Giochi e scommesse” alle quali sempre più disperati affidano gli ultimi risparmi.
Povertà, disoccupazione, disperazione, dispersione scolastica sono le vere cause del far west che infiamma giornalmente la nostra città; emigrata al nord anche la mafia i nuovi protagonisti sono giovanissimi minorenni, delinquenti comuni mossi dall'ignoranza e spinti dall'odio verso la società.
Terribile e preoccupante sapere che il numero di adolescenti a rischio adescamento delinquenziale cresce sempre più rapidamente: dalle monellerie di ragazzi del quartiere, che unendosi in gruppo danno sfogo alla loro irrefrenabile energia, agli atti di bullismo che degenerare in violenza il passo è veramente breve soprattutto se non si ha intenzione di porre rimedio, ma solo di reprimere. E’ così che si forma il branco selvaggio dove pesca la criminalità.
E’ assolutamente necessario che a tutti i ragazzi venga data l’opportunità di aggregarsi nelle ore post scolastiche, in associazioni culturali, sportive, sociali dove poter trasformare le energie in positività, partecipazione attiva alla società. Serve una vera politica per i giovani perché anche se per la nostra classe dirigente non sono elettoralmente interessanti proprio per la loro giovane età, sono sicuramente l'investimento migliore per la Gela futura. Oggi, invece, l’assessore ai servizi sociali si interessa solo degli anziani, l’assessore allo sport che dovrebbe incentivare le attività sportive tra i giovani, si occupa solo di spazzatura, l’assessore alla cultura non promuove alcuna iniziativa o attività post scolastica: tutto è proiettato al passato! Ai ragazzi il gioco ed ai giovani il lavoro le uniche soluzioni contro la dispersione scolastica, la delinquenza giovanile, l’illegalità, la mafia! Nessun esercito né telecamere, solo lavoro, lavoro!
Basterebbe sfruttare le risorse umane e del territorio per creare tanto di quel lavoro da renderebbe inutili le vecchie promesse della politica. Il nostro sindaco è convinto che prima o poi arriveranno imprenditori disposti ad investire per questo paese, basta aver fiducia, saper aspettare ancora una volta la manna dal cielo! E’ ora che il nostro caro sindaco si svegli, chiuda per sempre il libro dei sogni e investa testa e braccia per creare lavoro: iniziando proprio da se stesso. C’è da fare una vera rivoluzione: il Comune deve farsi impresa, trovare investitori e investimenti, decidere e gestire lo sviluppo del territorio, valorizzare le aziende locali aiutando la costruzione di una rete e rafforzando l'intero indotto. Dove prendere i fondi per avviare il processo, creare sviluppo e quindi posti di lavoro? 15 milioni di euro è la cifra che il comune prevede di incassare dalle pratiche di sanatorie edilizie! Poi basterebbe un terzo delle royalties petrolifere che il comune dovrebbe incassare in tre anni, precisamente 10 milioni di euro, per creare almeno mille posti di lavoro.
A fare la differenza, oltre le nostre risorse umane e del territorio, l'ambizione all'alta qualità: per esempio un resort ecocompatibile nello stupendo parco di Montelungo porterebbe un centinaio di posti di lavoro, oppure la valorizzazione e commercializzazione di prodotti bio all'interno dello stessa Riserva del Biviere. Oltre a dare centinaia di posti di lavoro questi meravigliosi luoghi diverrebbero accessibili, godibili non solo da noi gelesi.
Il turismo sportivo e culturale è un’altra grande novità che porterebbe tante opportunità di lavoro con la nascita di nuovi mestieri come l’affittacamere, il cuoco a domicilio, l'animatore turistico, la guida turistica ecc., idea proposta qualche anno fa dal sottoscritto, strumentalizzata ma mai realizzata dai politici di professione e attualmente messa in campo dall'amministrazione di Licata. Come al solito saremo sempre ultimi!
L’idea di creare un’accademia sportiva e culturale per i più piccoli per prepararli al Liceo sportivo-culturale aumentandone così le potenzialità: unisce la necessità di prepararsi ad un mestiere affascinante (come quello dell’atleta professionista, dell’artista, del musicista, della ballerina, del cantante, dell’attore) all'attenzione verso i giovanissimi che contrasta concretamente la dispersione scolastica. Investire su di loro significa non arrivare sempre troppo tardi!
Alfio Agrò - ex calciatore Terranova anni ‘70
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