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notizia del 10/10/2010 messa in rete alle 14:18:43
Pagine discutibili della Bibbia
Nel codice penale italiano sono previste gravissime pene per coloro che favoriscono o istigano alla prostituzione. Eppure nella Bibbia c’è un illustre e impensabile precedente. Riguarda niente meno che una delle figure più illustri del Vecchio Testamento: si trattta esattamente di Abramo che è ritenuto il padre dei credenti anche da parte dei musulmani. Spinto dalla carestia Abramo si rifugia in Egitto per sopravvivere. Egli aveva una bellissima moglie che si chiamava Sara. Giunto in Egitto le dice candidamente:” Sara, per favore, non dire che sei mia moglie perché c’è il pericolo che per possederti uccidano me. Dì che sei mia sorella”. Vorrei proprio sbagliarmi ma questo gesto è per me un atto di pura vigliaccheria che spinge la moglie alla prostituzione. Difatti Sara fu subito notata dai cortigiani che la segnalarono al faraone il quale se la prese subito in sposa.
Ma il farone fu molto generoso verso Abramo e gli diede ;”Greggi, armenti, asini, schiavi e schiave, cammelli e asine”. E mentre il faraone si godeva le grazie della bella Sara, Abramo cornuto pacifico e consenziente so godeva i ricchi regali del faraone. Iddio però mandò “ grandi piaghe” al faraone il quale fu costretto a restituire la moglie al legittimo marito. Non si capisce bene come abbia fatto il faraone a capire che l’origine dei suoi guai era proprio Sara. Chissà da chi è stato ispirato. Ma nel comportamento di Dio io rilevo una grossa lacuna. E’ arrivato troppo in ritardo quando il danno era stato già consumato. E’ certo che il faraone non si è limitato a introdurre Sara nel suo harem, ma sicuramente l’avrà portata con se a letto. Altrimenti non si spiegherebbero le “grandi piaghe” che Dio mandò al faraone.Questi si lamenta con Abramo:” Che cosa mi hai fatto? Perché non mi hai indicato che era tua moglie? Ora eccoti tua moglie, prendila e vattene”. Abramo fu accompagnato da alcuni uomini “ con la moglie e tutto il suo avere”. Il guadagno c’è stato! Ma dal racconto biblico Abramo risulta recidivo. Dopo tempo andò nelle città di Gerar dove regnava il re Abimelech ed anche questa volta disse al re che Sara non era sua moglie ma sua sorella e così il re se la prese subito in sposa.
Ma stavolta l’intervento di Dio è stato tempestivo perché il re non si era ancora accostato a lei. Dio appare in sogno ad Abimelech, lo minaccia di morte e lo costringe a restituire la moglie ad Abramo. Abimelech protesta a Dio la sua innocenza e se ne lamenta con Abramo. Solita risposta:” Temevo di essere ucciso”. Anche in questo caso Abimelech è molto generoso con Abramo e gli diede “greggi, armenti, schiavi e schiave e mille pezzi d’argento”. In conclusione gli rendeva molto bene la bellezza di Sara. Ma pare che questo fosse un vizio di famiglia. Il figlio di Abramo Isacco aveva anche lui una bellissima moglie, Rebecca. Andò anche lui a Gerar ed al solito disse agli abitanti che Rebecca era sua sorella, non sua moglie. Ma Abimelech guardando dalla finestra si accorse che Isacco baciava sua moglie. Lo chiamò e gli disse:” E’ chiaro che Rebecca è tua moglie. Perché ci hai detto che era tua sorella? Poco c’è mancato che tu attiravi su di noi l’ira di Dio” Solita scusa:” Temevo di essere ucciso per la bellezza di mia moglie”. Stavolta niente regal. La belleza di sara era stata più produttiva di quella di Rebecca. Io vorrei augurarmi che questa storiella sia stata inventata dall’autore sacro, perché se il racconto è veritiero sia Abramo che Isacco ci fanno una figura molto meschina e certamente non molto edificante. Qualche buon cattolico si scandalizza per questi miei articoli. Ma io sto semplicemente raccontando un episodio che si trova nella Bibbia che per molti, non per me, è tutta parola di Dio.
Autore : Antonio Corsello
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