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notizia del 11/09/2011 messa in rete alle 14:01:22
Religione pura e senza macchia
Ho sempre pensato che la religione sia una cosa molto seria, liberante e libera da leggende, incrostazioni laiche, da superstizioni e incarnata nella vita di ogni giorno dai buoni cattolici. Resto quindi interdetto quando leggo sullo stesso Corriere che “la Madonna a Manna aveva preservato Terranova dal terremoto del 1693 e dai violenti bombardamenti navali del 10 luglio 1943. Oggi, come allora, continua a dispensare, insieme al cristo (sic!) della chiesa del Carmine, la preziosa acqua per la coltivazione dei campi”. Nello scritto noto delle novità.
Ho sempre sentito dire che a liberare Gela dal terremoto del 1693 era stato il Crocifisso del Carmine. Poi accanto al Crocifisso hanno messo come collaboratrice la Madonna di S. Francesco alla quale il sindaco della città offriva un cero di devozione. Già molti anni fa sullo stesso Corriere ho contestato queste false opinioni che falsano il genuino senso della religione. Quando ci fu quel famoso terremoto che distrusse la vicina Val di Noto era più che naturale che gli abitanti dell’allora Terranova gioissero e ne ringraziassero il Signore.
Ma non era affatto logico pensare che fosse una particolare attenzione divina e meno che mai c’era bisogno di istituire una festa particolare per il Crocifisso o per la Madonna. E’ stato un artifizio del clero col chiaro intento di far soldi. La logica vuole che se i gelesi avevano il dovere di ringraziare il Crocifisso, gli abitanti della Val di Noto avevano il diritto di bestemmiare quel Dio che aveva distrutto le loro città. Quale responsabilità avevano i Notinesi e quali meriti particolari potevano vantare i Gelesi?. Affermare ancora che i terremoti sono un castigo di Dio è una stupidità vera e propria.
Strano veramente che Dio si accanisca a castigare sempre le solite zone mentre risparmia nazioni come la Danimarca, la Svezia e la Norvegia che dal punto di vista morale sono forse più scadenti delle altre. Nessuno può conoscere i disegni di Dio. Affermare poi che la Madonna continua a dispensare l’acqua preziosa per l’irrigazione dei campi è una novità assoluta. Non mi risulta che ci sia un accordo tra Caltaqua e il Crocifisso e la Madonna per la distribuzione dell’acqua.
E’ Iddio che ci elargisce il dono prezioso dell’acqua, ma noi non riusciremo mai a conoscere i suoi criteri e i suoi disegni. Possiamo e dobbiamo pregarlo in attesa fiduciosa delle sue benedizioni. Alla luce di queste considerazioni mi pare opportuno ribadire che è necessario snellire la religione da tutte le incrostazioni superstiziose e stupide del passato per renderla credibile e veritiera. Per esempio bisognerebbe una buona volta rinunciare a creare quei miti dei rinvenimenti miracolosi di effigie della Madonna.
Se voi fate il giro di parecchie città delle province di Agrigento e Caltanissetta troverete dappertutto la stessa storia. Due buoi aravano il terreno ma all’improvviso si sono inginocchiati e non ci fu verso per farli alzare. Allora il contadino scava e nella umida terra trova una effigie della Madonna miracolosamente asciutta. Si grida al miracolo, si trasporta il dipinto nella Chiesa Madre e la Madonna viene dichiarata patrona della città. Altrove la versione è diversa. Il pittore aveva difficoltà a dipingere il volto della Madonna, ma il tempestivo intervento di un angelo fa spuntare una meravigliosa statua della Madonna.
Ma la religione ha proprio bisogno di ricorrere a queste meschine mistificazioni? Maria è sempre bellissima e nessun pittore potrà mai ritrarre a perfezione la sua sovrannaturale bellezza. Tocca al clero smentire con fermezza tante deviazioni depurando il messaggio evangelico dai mille inquinamenti umani. Nel grande santuario della Trinità nel Lazio al tempo mio veniva custodita una reliquia insigne: una penna di S. Gabriele cadutagli mentre andava ad annunziare la nascita di Gesù a Maria. Ed io ho visto con i miei occhi nella chiesa di S. Prassede a Roma gocce di latte cadute alla Madonna mentre allattava Gesù Bambino.
Durante il Medioevo ci fu un fiorentissimo commercio di reliquie. Dal vicino Oriente arrivarono tante reliquie, tante Madonne di S. Luca e spuntarono perfino reliquie di santi mai esistiti come S. Filomena e S.Giorgio. Se andate a Paola e a Tolentino vi troverete i famosi ponti del diavolo. v
Cosa è successo dunque? C’era da attraversare un torrente impetuoso e bisognava quindi costruire un ponte che nessuno era in grado di costruire. Fortunatamente intervengono due santi, S. Nicola a Tolentino e S. Francesco a Paola, i quali fanno un patto col diavolo: questi avrebbe costruito il ponte e il santo si impegnava a consegnare a lui la prima anima che avrebbe attraversato il ponte.
Il diavolo costruì il ponte nel corso di una sola notte,ma la prima anima che attraversò il ponte era quella di un cane che fu regolarmente consegnata al diavolo. Questi indispettito per essere stato preso in giro avrebbe voluto distruggere il ponte ma il santo glielo impedì. A Paola ho visto io stesso il frate mostrare ai visitatori il punto preciso dove il diavolo pose la sua mano di fuoco. Quel punto era annerito dagli sputi dei visitatori. Non ho potuto fare a meno di dire al frate che doveva astenersi dal raccontare simili favole.
Da una recente omelia del Cardinale Re ho appreso la notizia sorprendente che Iddio ogni pomeriggio scendeva a colloquiare con Adamo ed Eva prima del peccato. Confesso che non ho mai sentito una cosa del genere e che mi piacerebbe sapere da quale passo della Bibbia è stata presa questa notizia così interessante.
A conclusione mi piace affermare che la religione è una cosa seria e che non va immiserita con questa serie infinita di storielle e di leggende. Onoriamo la Madonna madre di Gesù con devozione e principalmente con la santità della vita.
Autore : Antonio Corsello
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