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Corriere di Gela | E le chiamano processioni
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notizia del 13/07/2003 messa in rete alle 11:49:28
E le chiamano processioni

I fuochi d’artificio. Che passione! Fin da bambino ho sempre goduto per questo spettacolo fantasmagorico che ti fa sognare ad occhi aperti. Non credo di essere il solo ad ammirare i giochi pirotecnici. E credo anche che sia un diritto di tutti i bambini (più o meno adulti) di assistere a questo spettacolo. Ai bambini di Gela questo diritto viene negato in occasione delle feste della madonna delle Grazie e della madonna d’Alemanna. In queste occasioni, se tutto va bene, i fuochi iniziano ben oltre la mezzanotte, quando cioé i bambini sono già a nanna. E gli operai che l’indomani devono alzarsi presto per andare al lavoro, sono costretti a rinunziare a godersi lo spettacolo dei fuochi. E tutto questo perché? Perché bisogna aspettare la fine dell’interminabile processione delle due Madonne che dura otto e più ore. Si chiama processione, ma indebitamente perché in effetti processione non è, ma è solo questua di offerte.
Le processioni dovrebbero essere uno spettacolo di fede durante il quale tutti i partecipanti in fila dovrebbero pregare o cantare. Non dimenticherò mai la meravigliosa processione del Corpus Domini a Palermo che si snoda dalla cattedrale ed attraversando Corso Vittorio Emanuele, via Maqueda e corso Ruggero Settimo va a concludersi in piazza Politeama. Uno spettacolo veramente commovente! Vi partecipano migliaia e migliaia di uomini, non come a Gela dove in fila vedi solo donne e ragazzetti. Chi assiste alla processione non può non rimanere fortemente edificato ed emozionato.
Ma le processioni di Gela hanno ben altro scopo: raccogliere le offerte dei fedeli. Nulla da obiettare se la devozione più che legittima alla madonna spinge molti fedeli a fare delle offerte alla chiesa, ma è proprio necessario che queste offerte siano così spettacolari? Ho l’impressione che il più delle volte chi fa queste offerte più che alla Madonna pensa ai fedeli presenti alla scena. Insomma interessa che gli altri vedano l’offerta e l’offerente. Mi pare che Gesù nel vangelo dice: “Quando fai la tua offerta, la tua destra non deve sapere cosa fa la tua sinistra”. Ben vengano quindi le offerte, ma siano date nel modo più discreto, come vuole Gesù che tanto elogiamo, ma del quale non seguiamo i preziosi insegnamenti.
Naturalmente la questua ha le sue esigenze e la Madonna si ritira oltre la mezzanotte. Dopo otto o nove ore di “processione”!
Ma, se non ricordo male, alcuni anni fa, i vescovi siciliani, in un momento di resipiscenza, emanarono un ordine preciso: le processioni non devono durare più di una o due ore. I primi a disubbidire a quell’ordine sono proprio i vescovi più rappresentativi della Sicilia: Palermo e Catania. In quest’ultima città, mi si dice, che la cosiddetta processione dura l’intera nottata. E’ il legittimo desiderio dei fedeli a volere la statua della santa in tutti i quartieri o prevalgono anche qui le esigenze predominanti della questua?
Un’ultima osservazione: che senso ha svestire i bambini davanti alla Madonna? Non basterebbe offrirli ad essa e fare la relativa offerta?
Residui di paganesimo? Chissà?


Autore : Antonio Corsello

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