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notizia del 21/06/2004 messa in rete alle 11:33:37
Mobilitarsi per Gela Provincia
Il problema di creare Gela capoluogo di provincia si fa sempre più pressante e sentito. Nella nostra città tanti cittadini, infatti, hanno deciso di non votare per le elezioni europee (12-13 giugno) se i gruppi di potere locali e regionali non daranno parere positivo a questo assillante quesito.
E’ da diversi anni che se ne parla, ma tutto è finito come un miraggio nel deserto.
Manca la volontà politica e si invita dall’alto a starsene zitti... soltanto che, prima del secondo conflitto mondiale, gli abitanti di Gela erano appena 3000 e c’era tanto analfabetismo (una massa urbana volgarmente detta “popolo bue”), oggi la città tocca quasi gli 80 mila abitanti e ci sono centinaia di diplomati e di laureati… senza posto.
Se Gela diventerà provincia, saranno istituiti nella nostra città tanti uffici governativi dove potranno trovare posto tantissimi giovani che posseggono un sudato titolo di studio e non andranno a cercare lavoro nel nord.
Caltanissetta è una città “burocratica”, vive cioé con i suoi numerosi uffici governativi. La stessa cosa potrà diventare Gela, se sarà creata provincia. E questo dipende anche dalla volontà dei suoi abitanti. Sia chiaro: la storia di Gela subirà una svolta.
Ricordo che quando si minacciava la chiusura del complesso petrolchimico, la città tutta si mobilitò per alcuni giorni (con scioperi decisi e selvaggi), ottenendo dal governo centrale l’autorizzazione di continuare a lavorare dentro il petrolchimico e a… respirare smog e veleni vari, che causano nel tempo malattie alle vie respiratorie e cancro. Bisogna anche ora fare altri scioperi a muso duro, per fare Gela capoluogo di provincia (i tempi sono ora maturi), viceversa se ne parlerà alla fine del secolo.
Chi piangerà le conseguenze saranno i nostri figli, i nostri nipoti, perché è in gioco appunto il futuro delle nuove generazioni locali.
Autore : Gino Alabiso
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I Vostri commenti
Sig. Alabiso, mi chiedo se siano motivazioni sufficienti il numero di abitanti, la scolarizzazione o la disoccupazione (problema grave da non sottovalutare ) per motivare
Autore: valentina
data: 24/06/2004
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