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Corriere di Gela | Il futuro pontefice
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notizia del 11/03/2013 messa in rete alle 10:54:02
Il futuro pontefice

Il futuro pontefice E’ inutile nasconderlo: ho assistito alla trasmissione televisiva dell’addio di Papa Benedetto al suo pontificato ed al trasferimento a Castelgandolfo. Confesso che un forte nodo mi si è formato alla gola:mi sono commosso. Si è tanto discusso in questi giorni sui veri motivi che hanno spinto alle dimissioni del papa. Non ci può essere onesto dubbio: il papa non gode buona salute e trascina a stento i suoi piedi. Si è dimesso: questo gli fa onore e ce lo rende più umano.E’ segno di sicuro pregiudizio pensare che ben altri motivi abbiano spinto il papa a dimettersi. Ratzinger è stato un papa teologo e non c’è da dubitare che egli sia più che soddisfatto del suo operato. Tutto questo non esclude che ci fossero molti altri problemi da affrontare e c’è da chiedersi se oggi la Chiesa avesse bisogno di un papa teologo più che di un papa pastore.

Durante la trasmissione televisiva in molti , pensando al futuro papa, hanno auspicato la continuità. Mi si permetta di dissentire. Io mi auguro una forte discontinuità col pur lodevole pontificato di papa Benedetto XVI. Problemi che assillano la Chiesa e l’umanità sono rimasti lì sul tappeto irrisolti. Li ho esposti ad un maltese che per quattro anni è stato mio compagno di studi al Collegio Internazionale e che l’anno scorso è stato elevato alla dignità di Cardinale. L’anno scorso gli ho scritto una lettera e mi ha risposto dicendo che preferisce rimanere attaccato all’insegnamento della Chiesa. Appena ho sentito alla televisione che il papa l’aveva creato cardinale gli ho fatto subito gli auguri ma ribadendo tutte le mie perplessità teologiche. Non mi ha risposto. Non mi meraviglia. Dopo le dimissioni del papa restano da risolvere molti problemi. Prima di tutto il problema degli omosessuali.

E’ incredibile tanta testardaggine da parte della gerarchia cattolica. Nella maggior parte dei casi gli omosessuali nascono con quel difetto se difetto si può chiamare ciò che proviene dalla natura che è figlia di Dio. E se la natura così li ha creati hanno diritto a vivere come la natura li ha creati. L’omosessualità è vecchia quanto il mondo ed in Italia abbiamo tre milioni di omosessuali. Che ne facciamo? Li uccidiamo tutti come prescrive la Bibbia? E’ lì il problema.

La Chiesa non riesce a liberarsi da un dogma che lei stessa ha creato: la Divina Ispirazione della Bibbia. Assieme alle altre religioni che hanno divinizzato tutta la Bibbia, continuano a bestemmiare il nome santo di Dio definendo parola di Dio le non poche bestemmie pur contenute nella Bibbia. Sta tutto lì il problema.

In Lev.20,13 si dice «Chiunque abbia giaciuto con un uomo come si giace con una donna, hanno compiuto tutti e due un’abominazione; siano messi a morte. Il loro sangue ricada su di essi». Ecco, è arrivato il momento di gridarlo ai quattro venti: la legge mosaica in gran parte è una legge stupida e immorale. Questa non è la sola bestemmia inammissibile; ci sono nella Bibbia tante altre affermazioni che contrastano insanabilmente con la sana ragione umana.

Cosa aspetta la Chiesa a liberarsi da una così stupida zavorra? Sono passati inutilmente secoli di discussioni, abbiamo avuto biblisti ed esegeti di primo ordine e nessuno ha mai capito la stupidità di tale legge.

Abbiamo avuto ora un papa teologo, ma anche lui è rimasto impigliato nelle reti della stupidità. Lunghissimi viaggi super apostolici, magnifiche encicliche, libri sulla vita e l’infanzia di Gesù, ma prese di posizione in questo senso nessuna.

L’altro grave problema è quello dei divorziati che vengono privati dei sacramenti. Pare che ci sia in proposito un contrasto tra la prassi adottata dai vescovi statunitensi e il Vaticano. Nelle pratiche di divorzio spesso c’è una vittima ed in genere è la donna. Vogliamo almeno concedere i sacramenti alle vittime incolpevoli? Stat pro ratione voluntas. Altro motivo di frizione sono i preti pedofili. Crescono sempre più e tutti capiscono bene quale ne sia la causa scatenatrice. La preoccupazione dei vescovi di tutto il mondo è stata sempre quella di evitare lo scandalo. L’unico provvedimento adottato è stato quello del trasferimento del prete colpevole ad altra parrocchia. Trovatemi un solo vescovo in tutto il mondo che abbia denunziato il crimine alla Magistratura.

Lo stesso cardinale Ratzinger da prefetto della Congregazione della dottrina della fede fece in modo di insabbiare le relative pratiche e pare che abbia cambiato idea solo allo scoppio dei preti pedofili irlandesi. Ma quella lettera inviata ai vescovi irlandesi è troppo tardiva e non può far dimenticare un passato che non ci fa onore.

Se a tutto questo aggiungiamo il ruolo della donna nella Chiesa, l’uso dei contraccettivi e l’ingiusta condanna della teologia della liberazione avremo un quadro quasi completo della situazione presente nella Chiesa. Si impone un profondo, radicale, rinnovamento e siamo in molti ormai a chiederlo. Non è necessaria una umiliante dichiarazione solenne (la superbia è sempre un duro ostacolo) ma basta una legiferazione contrastante. Il vecchiume morirà da solo. La divinizzazione dogmatica della figura papale per secoli ha reso il papa il re dell’universo. E’ tempo di smetterla.


Autore : Antonio Corsello

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