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notizia del 11/09/2010 messa in rete alle 23:58:07
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Il Gela alla prova Cavese
Il Gela lascia l'intera posta al Taranto con un certo rammarico, considerata la prova gagliarda e convincente nella ripresa. Finisce con lo stesso punteggio, 2-1, per la terza volta di fila e come a Benevento il risultato penalizza capitan Cardinale e compagni che tornano, così, dalla seconda trasferta a mani vuote, con non poche recriminazioni. Decisiva l'ennesima disattenzione su situazione da fermo, con la rete tarantina a 10 minuti dal termine, quando era il Gela in realtà a dare l'impressione di poter passare in vantaggio. Provenza, raggiunto il pari poco prima della metà del secondo tempo, ha concesso una mezzoretta a Docente, il quale è entrato subito in partita, aggiungendo un'altra nota positiva al resto. In particolare, i biancazzurri si sono fatti apprezzare per l'ordine tattico mantenuto durante tutto il match e la reazione caratteriale esibita nei secondi 45 minuti. Parimenti, vedere crescere nella condizione gente che era più indietro, leggasi in particolare Stamilla, è altresì confortante.
Sulle reti subite da calci piazzati (angoli e punizioni) abbiamo già discusso a dovere la scorsa stagione. Una lettura frettolosa potrebbe indurre a pensare che tra lo scorso campionato e questo scorcio di torneo, la vera costante sia l'allenatore che, di conseguenza, sembrerebbe incapace di porre un argine sotto questo profilo. In realtà, una disamina più attenta suggerisce di guardare anche altrove e da un'analisi comparativa emerge che solo a certi livelli, non è un'eccezione mettere la palla alle spalle del portiere a conclusione di un'azione manovrata. Per il resto lo è e, di gran lunga, si gonfia la rete sovente sugli sviluppi di corner e punizioni. Che questo avvenga specie nelle convulse fasi finali di un incontro di calcio, non è assolutamente una novità sin da quando questo sport esiste e viene praticato anche da un punto di vista professionale, con tutto quello che ne dovrebbe conseguire. Resta chiaro che, se con il lavoro in settimana fosse possibile mettere un freno a quello che, per il Gela, in questi primi incontri ufficiali di Lega Pro (tra Coppa Italia e Prima divisione) sembrerebbe un "trend" letale, non creerebbe certo un senso di fastidio a chi ha a cuore le sorti di questa squadra.
Occorre invece soffermarsi, piuttosto, sull'atteggiamento rinunciatario del primo tempo. Il tecnico nel post-partita lo ha ammesso. Non si è capito, però, se trattavasi di un mea culpa o ce l'avesse solo con i suoi giocatori. Magari, è una via di mezzo. E' un dato di fatto, comunque, che la squadra passata in svantaggio nelle battute finali del primo tempo, sia rientrata psicologicamente più leggera in campo nella ripresa. Ma non si può nascondere che con l'ingresso di Bigazzi l'atteggiamento tattico, chè è altra cosa rispetto al modulo (rimasto invariato), sia stato diverso. E l'atteggiamento dipende dagli interpreti del modulo. Bigazzi è più offensivo di Stamilla retrocesso nella linea dei centrocampisti (al posto di Piano che era uscito dal campo) e, aggiungiamolo pure, Docente è più punta di Cunzi, sacrificato per oltre un'ora in un ruolo non suo. Con tutto il parco attaccanti a disposizione, la musica dovrebbe cambiare e cadrebbero tutte le scusanti del caso, per chiunque.
In teoria perdere a Benevento e Taranto ci poteva stare, di concreto c'è solo da riscattarsi la domenica successiva. Al Presti sarà di scena quello che sulla carta dovrebbe essere avversario diretto verso il raggiungimento dell'obiettivo salvezza. La Cavese, dopo la falsa partenza interna contro il Foggia di Zeman, ha ottenuto due pareggi consecutivi, a Nocera Inferiore e fra le mura amiche contro il Cosenza. Un inizio non incandescente, ma visti i quotati avversari, i 2 punticini conquistati non sono poi così da buttare. E' un club peraltro abituato alla categoria e, per quanto detto, da non sottovalutare. L'allenatore Marco Rossi proviene dall'esperienza dello scorso anno a Scafati (ha portato con sè a Cava dei Tirreni Sifonetti e Ramaglia) ed ama schierare il 4-3-3, con il tridente formato da Bernardo e Schetter (entrambi con esperienze tra i cadetti nelle fila del Messina), nonché quel Camillo Ciano (ex Lecco) autore di una doppietta domenica scorsa.
Non ci sono provvedimenti del giudice sportivo da ambo le parti. Provenza ha tutti o quasi a disposizione. L'unica incognita rimane Franciel. Probabile l'impiego, nell'undici di partenza, di Docente al centro dell'attacco. Difficile che Provenza si privi di Cunzi e, dunque, dovrà optare tra Bigazzi o D'Anna sugli esterni, con il primo favorito nel ballottaggio. Verosimile un arretramento di Stamilla nella mediana, al fianco di Giardina e Piano, con Cruciani tra le riserve. C'è attesa nel pubblico di vedere all'opera dal primo minuto, l'ex Empoli e Foggia, D'Amico. Una scelta del genere, con Piano in panchina, costringerebbe però il tecnico salernitano a gettare nella mischia Aliperta a cui cederebbe il posto Piva. Probabile formazione (4-3-2-1): Nordi; Petrassi, Porcaro, Cardinale, Piva (Aliperta); Stamilla, Giardina, Piano (D'Amico); Bigazzi (D'Anna), Cunzi; Docente.
Autore : Filippo Guzzardi
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