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notizia del 24/09/2006 messa in rete alle 23:27:18
ll Gela sta crescendo, battuto il Catanzaro
Avesse mancato l’appuntamento con la vittoria casalinga a spese del Catanzaro, tifosi e addetti ai lavori ne avrebbero approfittato per criticare il Gela e il suo staff dirigenziale. Invece, dopo una prestazione convincente, sono arrivati i tre punti, e allora è giusto elogiare il bel giocattolo sin qui costruito, infarcito di giovani “affamati” in campo, tutti alla ricerca del riscatto dopo stagioni opache e cocenti delusioni personali. Da anni sosteniamo che, per una serie di motivi, i migliori club sono quelli che puntano sul perfetto mix tra giovani ed elementi d’esperienza, poiché il profitto economico che ne deriva nel lanciare piccoli talenti deve accompagnarsi al rispetto per il lato tecnico, e un organico che contempla molti giovani deve giocoforza prevedere la presenza di qualche elemento in là con gli anni che possa guidarli in campo, costituendo la cosiddetta “spina dorsale” della squadra. Recchi, Mancini, Berti, Marco Comandatore e Cirillo hanno diretto gli imberbi compagni verso questi successi iniziali che alimentano l’entusiasmo in seno al gruppo, ma di questo entusiasmo non bisogna esserne vittime, e in tal senso diventano importanti, per testare la tenuta psicologica della squadra, i prossimi due impegni in campionato, dovendo sfidare in trasferta l’ostico Val di Sangro, per poi ospitare in casa il Benevento, forse la compagine più forte del torneo.
Orazio Sorbello ha ormai scelto gli undici giocatori titolari nel suo 4-4-2, e gli arrivi di Parlagreco e Fabbro servono soltanto a rimpinguare la rosa. L’unico dubbio, che spesso assilla il tecnico, riguarda l’esterno sinistro di centrocampo, favorendo un alternanza tra Bacchi e Di Franco che potrebbe proseguire nel corso della stagione. Contro il Catanzaro l’inserimento di Di Franco nell’undici iniziale si è rivelato quasi decisivo, e sebbene il giovane palermitano non abbia offerto una prestazione particolarmente esaltante sul piano personale, la sua tecnica ha fatto sì che piovessero in area di rigore numerose palle-gol. Bacchi invece offre più quantità che qualità, e il suo utilizzo sarebbe preferibile in trasferta, quando il Gela è maggiormente preoccupato a difendersi che ad osare in fase offensiva, ma in Abruzzo Sorbello dovrebbe confermare proprio Di Franco, seppur quest’ultimo meno propenso a coprire quando gli avversari attaccano.
Una cosa è certa, e tale certezza non dovrebbe sfumare nel prosieguo del torneo: a questa squadra non difetta la personalità, sia nei giovani che nei senatori. Ciò rappresenta un importante punto di riferimento, ma contro il dimesso Catanzaro di Domenicali è emerso un altro aspetto: la poca qualità in mezzo al campo, con Comandatore spesso in difficoltà nell’impostare il gioco, sbagliando numerosi passaggi. Trattasi di un problema notevole, che va esaminato, peraltro accompagnandolo ad un ulteriore particolarità: Alessandro Grando è un terzino destro, ma quel ruolo è assegnato a Sapienza, il quale garantisce maggiore esperienza e solidità. Grando si è spostato così a sinistra, e ogni domenica va in difficoltà perché quando riceve palla deve portarla dal piede sinistro al suo piede naturale, il destro, e tale operazione a volte permette all’avversario di rubargli la sfera. Appare pertanto plausibile un ritorno di Marco Comandatore nel ruolo di terzino sinistro al posto di Grando, con inserimento di Parlagreco, ottimo mediano, in mezzo al campo, ma così non si risolverebbe il problema della scarsa qualità nella zona centrale del terreno di gioco.
Non è un caso che nella gara di coppa Italia disputata mercoledì al Presti contro il Lamezia, vinta per tre reti a uno con gol di Cirillo, Ikè e Di Franco, Sorbello a sorpresa abbia provato in mezzo al campo, alla Pirlo, proprio il nigeriano Ikè, il cui ruolo naturale è quello di seconda punta o di trequartista avanzato. E il piccolo africano si è mosso egregiamente, ha garantito qualità, segnando anche un gran bel gol direttamente su calcio d’angolo. Nel 4-5-1 schierato in Coppa Ikè era però affiancato da due centrocampisti di rottura, Golia e Fabio Comandatore, mentre nel consueto 4-4-2 il nigeriano sarebbe affiancato dal solo Berti, e in tal caso l’ex giocatore del Casale dovrebbe sacrificarsi maggiormente a far legna in mezzo al campo. Alla fine Sorbello dovrebbe lasciare l’undici-base immutato, con Grando in perenne difficoltà nel ruolo di terzino sinistro e con M. Comandatore in altrettanta difficoltà nell’impostare l’azione al centro del campo, esponendosi agli improperi dei tifosi.
A Val di Sangro Sorbello ripresenterà quindi la stessa formazione che ha sconfitto il Catanzaro, ma non sarà facile contro gli abruzzesi allenati da Cosco, i quali ambiscono ai play-off, e presentano un attacco molto forte per la categoria, con gli ex del Gallipoli Innocenti e il troinese Pagana in primo piano. I sangrini dovranno rinunciare però al forte centrale difensivo Martinelli, appiedato per un turno dal giudice sportivo. Nelle file avversarie milita un gelese, l’attaccante Liborio Zuppardo, acquistato in estate dall’Arezzo che lo ha poi girato in prestito proprio al neopromosso Val di Sangro. Sorbello punterà ovviamente sulla velocità di Corapi e Di Franco per mettere in crisi la retroguardia abruzzese, ma il vero dubbio riguarda la tenuta della difesa biancazzurra, apparsa spesso in difficoltà a Nocera, alimentando perplessità sulla sua solidità su campi ostili.
Autore : Paolo Cordaro
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