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| notizia del 24/09/2006 messa in rete alle 23:12:03 Uffici pubblici a briglie sciolte Fa sicuramente bene il segretario degli edili Cgil, Ignazio Giudice, a porre l’accento sulla mancanza di servizi a Gela e sulla necessità dei gelesi di recarsi di continuo a Caltanissetta per il disbrigo di qualunque pratica burocratica. Ma il gelese è per natura indolente: ci lamentiamo, magari ogni tanto sbottiamo in un’esplosione di rabbia, ma alla fine lasciamo che le cose continuino a marciare nel solito modo. Oltre che con l’esigenza di recarsi a Caltanissetta per ogni cosa, il cittadino gelese deve fare anche i conti con la beffa degli orari di apertura al pubblico degli uffici. Infatti, nonostante le richieste fatte da tempo immemorabile alla Prefettura (unico organo che potrebbe farsi carico di una conferenza di servizio tra i responsabili dei vari uffici ed Enti), ogni Ente continua ad applicare in modo assolutamente autonomo gli orari che più gli aggradano, o che più aggradano ai dipendenti. Alcuni Enti (Camera di Commercio, Inps, Ispettorato Agrario, Inail) aprono al pubblico nelle mattine di lunedì, mercoledì e venerdì, ma solo fino alle 12, per cui il cittadino che deve fare più di un accesso deve correre sperando di non trovare file che rallentino le sue possibilità. Altri uffici (la stessa Prefettura, il Medico provinciale, ecc.) hanno orari diversi: aprono il martedì e il giovedì. Pertanto il gelese che deve accedere alla Camera di Commercio e all’Ufficio del Medico Provinciale non potrà farlo in una sola mattinata, ma dovrà sobbarcarsi due diversi viaggi a Caltanissetta. Sono le storture della burocrazia, che spesso continua a considerare il cittadino un “suddito” e non l’utente al quale si deve fornire un servizio rapido ed efficiente. Ma anche a Gela non andiamo meglio: la Condotta Agraria riceve il lunedì mattina, il mercoledì pomeriggio ed il venerdì mattina: un orario a macchia di leopardo, tanto per confondere ancora di più il cittadino. Citavo i servizi efficienti: servizi che si possono certo migliorare nel momento in cui le amministrazioni riescono ad avere un vero dialogo con la gente, avendo ben chiari i problemi della collettività. Per tale motivo le norme amministrative hanno previsto la possibilità, per i Comuni, di istituire i Consigli di quartiere, ben presenti e ormai rodati in vari Comuni della Sicilia. A Gela, tuttavia, non si riesce ad istituirli, e si assiste da anni al teatrino dei comitati di quartiere spontanei che ogni tanto fanno un documento di sollecito o di protesta, all’Amministrazione latitante e al Consiglio Comunale che “non glie ne può fregar di meno”. In primavera Gela sarà chiamata a votare per il nuovo Sindaco e il nuovo consiglio comunale. Si potrebbe votare anche per i consigli di quartiere, a condizione che l’attuale consiglio comunale voti con immediatezza l’istituzione delle circoscrizioni. I tempi sono stretti, un mese circa. Vedremo quali forze politiche avranno il coraggio di impegnarsi in questo percorso di democrazia e partecipazione e chi invece, come al solito, farà orecchie da mercante. Non c’è da fare alta politica o grandi elaborazioni progettuali, è una cosa semplicissima. Si convoca il consiglio comunale, si votano le circoscrizioni e si permette alla città di partecipare in modo sentito all’amministrazione della cosa pubblica. O forse è fin troppo semplice per l’alta politica gelese? Autore : Giulio Cordaro » Altri articoli di Giulio Cordaro |
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