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notizia del 04/06/2012 messa in rete alle 22:53:45
Pallacanestro/ Sos Basket Gela
Dopo essersi salvata sul campo, all'ultimo appello di una tormentata stagione, culminata con la permanenza nel campionato DNC grazie al successo nella finale play-out contro Gravina, il Basket Gela rischia di non salvarsi sul piano amministrativo. Non si può parlare certo di un fulmine a ciel sereno, giacché il club presieduto da Urrico aveva anticipato il tutto già ad inizio dell'anno solare, con l'impegno di non abbassare le armi sul piano agonistico, anzi di affilarle ancor di più per raggiungere la salvezza sportiva.
Così è stato di fatto, grazie a tanto sacrificio: ma evidentemente, non bastano più. Non avere uno sponsor principale e sopravvivere sportivamente a questi livelli, come già avevamo denunciato un paio di settimane fa sulle colonne di questo giornale, ha quasi del miracoloso. Sul piano degli sforzi economici “la dirigenza è stanca”, ma lo è anche di sentire “che una società sportiva è il giocattolo di pochi intimi. Il basket è un bene della città, un suo marchio”. A ricordarlo è Bernardo, direttore generale del Basket Gela, a cui la società ha delegato il compito di lanciare definitivamente l'allarme, molto sentito, quando manca un mese e mezzo al termine ultimo relativo all'iscrizione alla serie C dilettanti, con l'aggravante di un'impellente riforma dei campionati che, addirittura, avvicinerebbe di non poco addirittura la stessa serie A.
“Si potrebbe già da ora - rivela il dirigente di origine casertana - tentare di fare una richiesta di ripescaggio che ci conduca direttamente in serie B, ma a parere mio, per fare un passo del genere, la nostra città dovrebbe diventare un'eccellenza: cosa che obiettivamente vedo lontano anni luce. Abbiamo chiesto all’Amministrazione Comunale, nelle persone di Sindaco e dell'Assessore allo Sport, di avviare una serie di contatti con imprese serie che vogliano sposare un progetto sportivo. La strada è difficile, ma abbiamo realmente fiducia nell’operato di questa Amministrazione. La mia preoccupazione - prosegue più avanti Bernardo - è rivolta soprattutto al nostro vivaio, fatto da circa duecentocinquanta ragazzi che adorano questo sport. Il rammarico di non poter donare a qualcuno di loro il piacere di portare in giro per l’Italia i vessilli della loro città in campionati di B e, perché no, anche di A, mi rattrista e pone l’obbligo di fare riflessioni che naturalmente tengo per me. I nostri giovani – conclude amaramente il direttore generale del Basket Gela – saranno costretti a cercare fortune in altre realtà ed in altre città che vivono di sport e attorno allo sport creano dei progetti sociali e imprenditoriali vincenti. Forse abbiamo realmente fatto un errore di valutazione: forse Gela non è pronta neanche lontanamente a vestire i panni di una città di sport”.
Il Basket Gela, come si ricorderà, la stagione scorsa rientrava nella trilogia «Eurogroup»: un sodalizio frantumatosi in estate e che ha visto la mancata iscrizione del Gela Calcio in Lega Pro 1 e della Pallavolo Gela in B1 dopo aver rifiutato il ripescaggio in A2. Il Basket Gela, rimasto orfano di un main sponsor, è riuscito ad iscriversi ed a chiudere la stagione mantenendo la categoria. Ma ora lo spettro di fare la stessa fine di calcio e volley avvenuta la scorsa estate si affaccia all'orizzonte. Sarebbe un peccato, perché il progetto sportivo è di alto valore e spessore.
Autore : Filippo Guzzardi
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