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notizia del 19/03/2004 messa in rete alle 22:36:46

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Il Gela contro se stesso
Per giustificare i mediocri risultati ottenuti dal Gela negli ultimi mesi abbiamo fatto riferimento a varie cause. I troppi infortuni. O le pessime condizioni del terreno di gioco. O l’inidoneo inserimento dei giocatori prelevati dal mercato.
Oppure ancora l’insufficiente determinazione mostrata dai giallorossi in lunghi periodi nell’arco dell’incontro. Infine siamo stati costretti a ricorrere alla classica motivazione del calo di forma generale, in altre parole la scusa maggiormente utilizzata nell’ambiente calcistico da chi, trovandosi in forte difficoltà nel giustificare il momentono, evade dalle proprie responsabilità rifugiandosi per l’appunto in tali escamotage.
Ma dopo aver assistito all’indegna prestazione di Ragusa, dove sin dal primo minuto s’intuiva la sconfitta per la compagine gelese, a salire sul banco degli imputati non può che essere lui: Guido Ugolotti.
La vittoria del Ragusa non è maturata sfruttando l’elevata determinazione, la maggiore sete di vittoria rispetto ai propri avversari, bensì hanno indubbiamente approfittato di un’evidente superiorità tattica nei confronti del Gela, una replica di quanto accaduto a Nocera. A forza di pareggi in casa e battute d’arresto in trasferta, Ugolotti, con la sua smisurata flemma, parzialmente perduta dopo il derby, non riesce ad acquisire la cognizione del triste epilogo verso cui si dirige la formazione giallorossa, destinata ai play-out qualora non avvenga un’inversione di marcia nel rendimento.
La dirigenza ci ha messo del suo a gennaio, rimpiazzando Erbini e Diabatè, elementi che giustamente andavano ceduti, con A. Corona e Dell’Orzo, pagando l’ingaggio a due incognite che fino ad ora hanno dato poco e nulla a questa squadra quando magari, unendo i due stipendi, si poteva acquistare una seconda punta che garantisse almeno 5-6 reti nel girone di ritorno. Ma non si può piangere sul latte versato e resta il fatto che Ugolotti ha dovuto e dovrà affrontare la seconda parte di campionato con un attacco caratterizzato dalla bassa prolificità, e le scelte tattiche adottate dal tecnico di Massa nelle ultime settimane rendono ancora più evidente tale lacuna anziché attenuare il problema e fare di necessità virtù.
Semplice, rientrato dall’infortunio un paio di settimane fa, è l’unico sul quale non è possibile muovere alcun appunto: ha sempre lottato in campo, anche quando non era in condizioni ottimali, ha segnato un gol bellissimo al Brindisi, quinto stagionale, e anche a Ragusa non era dispiaciuto. Semplice ha bisogno di una spalla idonea, che possa sfruttare il suo lavoro e al contempo fornirgli talvolta assist al bacio, ma con il 3-4-2-1 adottato nelle ultime settimane tutto ciò costituisce una mera utopia: Pintori ha subito un forte calo di for-ma e comunque gioca dietro Semplice e non da seconda punta, Merito, un esterno, svolge il ruolo di trequartista, con Dell’Orzo ad ammuffire in panchina, e infine Scopelliti, esterno molto offensivo con forti limiti in marcatura, viene impiegato in difesa a differenza di Catalucci, terzino di ruolo schierato a centrocampo.
Un eresia tattica che sta affossando gradualmente il Gela, e la sensazione generale è che la panchina di Ugolotti sia diventata alquanto traballante dopo la mortificante prestazione mostrata nel capoluogo ibleo. Contro gli uomini di Foti la squadra faticava non poco nel superare la metà campo, non si è mai resa pericolosa, confermando l’inadeguatezza dello schema ad una punta. Nello sfidare la Palmese dovrà giocoforza presentarsi un Gela più aggressivo ma soprattutto più offensivo, con Semplice, Pintori e Dell’Orzo (o Domicoli) in campo sin dal primo minuto, altrimenti assisteremmo ad una nuova presa in giro da parte di Ugolotti.
La Palmese è reduce da due sconfitte consecutive (in casa con il Latina e poi a Barcellona) e avrà voglia di riscattarsi per non tramutare in vera e propria crisi questo periodo negativo. L’allenatore è Chiancone, la squadra campana si schiera con il 4-4-2, e in porta, a causa della squalifica di Di Muro, dovrebbe schierarsi l’ex Schettino, alla prima presenza stagionale. Per il Gela, atteso dopo questo impegno dalla duplice trasferta di Melfi ed Isernia, appare doveroso conquistare il successo, altrimenti tra un mesetto dovremmo costatare con grande amarezza la presenza dei giallo-rossi in piena zona playout.
I tre punti peraltro potrebbero fornire nuovi stimoli alla dirigenza, adiratasi dopo la contestazione della tifoseria subita a Ragusa, evento che ha determinato l’affidamento al Comune dell’incarico di cessione gratuita delle quote societarie. Un gesto che ha provocato emozioni contrastanti nell’ambito della tifoseria: una minoranza si sarà scoraggiata, un'altra minoranza avrà tirato un sospiro di sollievo, mentre un ampia maggioranza avrà riso a crepapelle consapevole del probabile nulla di fatto cui è destinato tale gesto.
Autore : Paolo Cordaro
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