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notizia del 22/11/2010 messa in rete alle 22:18:33
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Gela, sbloccare l’ingranaggio
Gela in ginocchio. Al “Presti”, l'incontro di cartello con la corazzata Atletico Roma termina con un'altra sconfitta, la terza di fila. Ancora una volta, come contro il Cosenza due settimane prima fra le mura amiche, scelte arbitrali discutibili ed episodi tutti favorevoli all'avversario, costringono alla resa gli uomini di Nicola Provenza. Negli ultimi quattro incontri, di cui tre in casa, i biancazzurri raccimolano solo un punto. Davvero un momentaccio. Eppure, di queste quattro gare, solo a Siracusa il Gela ha meritato la sconfitta.
Gela, dunque, piegato nel risultato dalla squadra di Incocciati, ma non nel gioco: anzi, tutt'altro. La cervellotica decisione del sig. De Faveri di allontanare dal campo Franciel dopo 18’ per una spinta veniale di reazione, senza punire la manifesta gomitata sulla nuca dell'attaccante brasiliano inferta dal laziale Padella, non è stata poi così penalizzante sul piano tattico e, soprattutto, sotto il profilo delle motivazioni. In campo, di fatto, il Gela non ha risentito dell’inferiorità numerica. L'espulsione di Franciel ha, in altre parole, galvanizzato i compagni che hanno sfiorato più volte il vantaggio, centrando persino un palo con Docente. Il fatto di non punirlo, nemmeno con un giallo in occasione del rosso a Franciel, ha autorizzato Padella a fare quello che voleva, entrando sempre duro e da tergo nei confronti dell'avversario diretto ,che nel frattempo era diventato Docente. Ironia della sorte ha voluto, poi, che fosse lo stesso difensore capitolino a sbloccare il risultato, lasciato libero di bivaccare in area gelese sugli sviluppi di un corner.
Che l'arbitro abbia avuto una giornata storta ci può stare. Che ciò debba capitare a discapito del Gela con squadre di un certo spessore, quali Lanciano, Cosenza ed Atletico Roma, tutte candidate al salto di categoria diretto o attraverso i play-off, rappresenta un boccone amaro da ingoiare. Se poi aggiungiamo il rigore netto non concesso nel finale contro il Viareggio, più che un boccone amaro si ha l'impressione di essere costretti ad ingoiare veleno. La "sudditanza psicologica" dell'architetto di San Donà di Piave col vizio del fischietto, è parsa evidente nel finale di gara. Con il Gela – che con Bigazzi aveva immediatamente accorciato le distanze dopo lo splendido bis su punizione di Franchini – tutto in avanti ad assediare i grandi favoriti del torneo, diventa francamente improponibile cercare un alibi ad un direttore di gara che non aveva certo brillato per lucidità, lesto ad esibire un semplice giallo a Franceschini per aver falciato Bigazzi da dietro – a norma di regolamento è rosso diretto – espellendo senza alcuna esitazione, un D'Amico che esagera nelle proteste. Onestamente, chiudere con due espulsi ed in nove contro undici, è parso troppo mortificante per le energie che il team biancazzurro aveva profuso in campo, nel disperato tentativo di evitare l'ennesima sconfitta ed, a quel punto, oltremodo immeritata. E' chiaro che diventano inaccettabili condotte arbitrali di questo tenore, se a contare dev'essere il blasone, peraltro solo presunto, di determinate squadre. E quando diciamo presunto lo facciamo a ragion veduta: che lo squadrone romano non sia in gran forma lo dimostra la nuova sconfitta nel recupero infrasettimanale, in quel di Castellammare, contro la Juve Stabia per 3-2.
Gli atleti del Gela sono chiamati a rialzarsi subito, a partire dal prossimo impegno in casa della Ternana, che non sta attraversando un buon periodo. Non è ardito affermare che da quelle parti non se la passano meglio. In piena zona play-out. davanti di un solo punto sulla coppia Barletta-Cavese che chiude la classifica, i rossoverdi sono reduci dal pesante poker subìto a Foggia e dalla sconfitta di misura incassata a Viareggio nel recupero dell'undicesima giornata. Su invito dei giocatori, in settimana il presidente Angelo Deodati aveva dapprima esonerato e successivamente reintegrato alla guida tecnica Nando Orsi, che per la sfida di domenica dovrà fare a meno del portiere Visi e dell'argentino Concas, il primo espulso contro il Viareggio dopo soli tre minuti per aver toccato la palla con le mani fuori area; il secondo infortunatosi quando già Orsi aveva sparato tutte le cartucce dalla panchina, con i suoi uomini che hanno chiuso in nove la gara. Hanno scontato, invece, il loro turno di penitenza due pedine importanti come il difensore Borghetti e la punta Artistico. Orsi dovrà decidere chi affiancare a quest'ultimo in avanti tra Tozzi Borsoi e Noviello, sempre che non decida di schierare il tridente. In rosa l'ex Ricca.
Provenza, dal canto suo, deve fare i conti con le squalifiche di D'Amico (2 turni), Franciel e Stamilla (1 turno), nonchè con un Docente infortunato. Rientrano in difesa il centrale Porcaro e l’esterno destro Petrassi. Con l'assenza di Cruciani per infortunio, gli uomini a centrocampo sono contati. Improbabile che Provenza schieri contestualmente Giardina, Piano e Avantaggiato senza sostituti di ruolo in panchina. Presumibile, pertanto un 4-4-2, con Bigazzi e D'Anna sulle fasce, con Vegnaduzzo (o Rabbeni) in avanti a fianco di Cunzi.
Probabile formazione (4-4-2): Nordi; Petrassi, Porcaro, Cardinale, Piva; Bigazzi, Piano, Giardina, D'Anna; Cunzi, Vegnaduzzo (o Rabbeni).
Autore : Filippo Guzzardi
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