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notizia del 22/12/2008 messa in rete alle 21:58:43
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Il Gela sbanca l’Andria con rissa finale
Abbiamo lasciato il Gela raccogliere un solo punto contro l'Isola Liri mentre il Cosenza riprendeva imperterrito la corsa, espugnando Melfi e laureandosi campione d'inverno con un turno d'anticipo, visto che anche il Catanzaro, fra le mura amiche, non andava oltre il pari contro il Noicattaro. Una partita che sembrava stregata, quella contro i ciociari in vantaggio per più di un'ora e recuperata in pieno recupero grazie all'exploit del portiere Cecere, goleador nell'occasione ed eroe nel giorno del suo compleanno (36). Una partita segnata dai due legni colpiti su splendide punizioni di Franciel, da una prodezza del portiere Fiorini sul diagonale sinistro di Giovanni Esposito, ma soprattutto dall'incredibile decisione arbitrale a sfavore del Gela di fine primo tempo. Rimane beninteso che nel calcio è sempre il campo a parlare e, quindi, raramente la classifica è bugiarda. Quel raramente si giustifica allorquando si verificano indecisioni arbitrali come quella dell'ultima domenica al "Presti" nel 2008 ed il ritrovarsi imbattuti, secondi in classifica a 4 lunghezze dai silani, non poteva e non doveva indurre allo scoramento: semmai il contrario.
Sicché, dopo una settimana estremamente problematica, caratterizzata dall'acceso diverbio tra Cecere e Pasca, nonché soprattutto dalla risoluta volontà di rescindere espressa dal capitano Battisti, unitamente alla prospettiva di incontrare la squadra più in forma del campionato, ecco ritrovarci un Gela corsaro al "Degli Ulivi" grazie al guizzo vincente di Pasca in pieno recupero, mentre il Cosenza in casa acciuffa il pari per il rotto della cuffia in virtù di un penalty realizzato da Cantoro allo scadere e con il Catanzaro che impatta al "Nazareth" di Isola del Liri. Oggi possiamo dire (e non vedevamo l'ora) che la squadra del tecnico Vincenzo Cosco (nella foto)sa anche essere cinica oltre che impenetrabile, con le lunghezze dalla capolista che si dimezzano a due ed il secondo posto solitario in classifica, addirittura a + 10 dalla sesta piazza che vale l'esclusione dai play off. Una vittoria meritata dal punto di vista tecnico e tattico. Il Gela ha avuto le migliori occasioni, con il palo su incornata di P. Esposito ed il salvataggio sulla linea a portiere battuto in opposizione al tiro di Unniemi nel primo tempo. Cosco ha preparato al meglio il match ed ha saputo leggerlo in corso d'opera. Si temeva il gioco sulle fasce dell'Andria e più precisamente i due esterni Rebecchi e Romito: Unniemi è stato schierato da esterno sinistro ed Alessandrì spostato a ridosso di Franciel unica punta, nella ripresa sostituito da Pasca che ha deciso la gara nel finale.
Davvero peccato per l'increscioso epilogo dopo il triplice fischio, con un'autentica caccia all'uomo ed il malcapitato Nigro costretto a ricorrere alle cura ospedaliere per la frattura scomposta di un braccio. Cosa sia veramente successo non lo sappiamo per certo anche perchè le versioni contrastanti si rincorrono: non ci rimane che attendere il referto ufficiale. L'impressione, qual'è che sia stata la molla a scatenare il tutto, é che tutto risalga a giorno 11 novembre 2007, allorché l'Ansa batteva la notizia in merito alle pesanti accuse di calcio scommesse lanciate dal presidente Tuccio, con tanto di sospetti verso la terna arbitrale e la segnalazione, in particolare, della circostanza che avrebbe visto un dirigente dell'Andria entrare nello spogliatoio dell'arbitro durante l'intervallo (Andria-Gela finì 2-1). Insomma, sembrerebbe che da quelle parti se la siano legata al dito e non aspettavano altro: a nulla è valsa l'aria di solidarietà intorno alla gara con parte dell'incasso destinato alla raccolta fondi telethon e men che meno l'atmosfera natalizia che si respira in questi giorni.
Al giro di boa, pertanto, il Gela chiude a 35 punti e sarebbe in testa in qualsiasi altro girone della lega Pro. Imbattuto e con la migliore difesa di tutti i campionati professionistici. Al pari del Cosenza, i biancazzurri vantano il secondo miglior attacco del girone ed hanno vinto 5 volte in trasferta: quest'ultimo dato rende il paragone con il Gela dello scorso anno imbarazzante. La squadra ha confermato una mentalità vincente perché non molla mai, ma al contempo è ravvisabile una «limitata offensività che appare fisiologica», sebbene vada subito precisato che i protagonisti della classifica marcatori, come Ceccarelli (Monopoli) e De Angelis (Melfi), non giocano in nessuna delle squadre di vertice. Il Gela è strutturato badando più a non prenderle che a darle.
I quattro difensori si mantengono bassi, i due terzini difficilmente si sovrappongono ai due esterni di centrocampo e nel mezzo gioca gente abilissima a fare filtro: non è un caso, insomma, che quello gelese sia il bunker d'Italia. E' stata, presumibilmente, una scelta condivisa da De Filippis e Cosco in sede di mercato estivo, dettata dalla prudenza del tecnico molisano memore della falsa partenza a Pagani con le dimissioni rassegnate subito dopo lo start, nonché conscio di approdare in un ambiente nuovo e con lui tutti quelli che avrebbero formato, integralmente o quasi, l'ossatura della squadra. In altri termini, bisognava evitare false partenze e muovere la classifica: un impegno del resto rispettato fino ad oggi. Il limite tattico, specie nelle partite casalinghe, è sulle fasce dove manca la materia prima: colui che salta l'uomo ed opera i traversoni dal fondo per le due torri, specie sulla sponda sinistra.
Cosco ha finalmente dato fiducia ad Unniemi in quel ruolo verso cui Alessandrì è sembrato a più riprese riluttante. A destra lo stesso Gaeta è uno che non salta l'avversario, ma lo brucia in progressione: è un ottimo esterno nelle ripartenze (in trasferta), ma non sfigurerebbe da terzino (ruolo che ha ricoperto a Melfi) che spinge dalle retrovie (in casa). In rosa c'è un esubero sulla fascia sinistra con quattro uomini (con Fofana erano addirittura 5) a fronte dei due a destra: se si vuole intervenire sul mercato di gennaio, non si può non tenerne conto. Orazio Russo (in A con il Lecce, in B con il Catania) s'è allenato in settimana con il gruppo e potrebbe tornare utile se a 35 anni suonati avesse ancora la voglia e l'umiltà necessarie. In attacco manca una seconda punta bassa che giri attorno al perno centrale (Franciel o Pasca) e potrebbe essere proprio quell'Alessandrì visto ad Andria. Ne sapremo di più dopo il capodanno, con i convocati nel mini ritiro di Telese in vista della prima giornata di ritorno prevista per l'undici gennaio, con un'altra trasferta in quel di Vibo. L'augurio è che sia un felice 2009 per il Gela e tutti i suoi tifosi.
Autore : Filippo Guzzardi
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