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notizia del 30/04/2011 messa in rete alle 21:56:41
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Incerottati a Barletta
Il Gela fa 0-0 con la Ternana e muove, comunque, la classifica. Contro le fere rossoverdi, Ammirata ha dovuto fare a meno di Giardina e Piano nella zona nevralgica del campo e s'è visto. Non che Avantaggiato abbia giocato male, ma l'intesa con Zaminga non può certo definirsi compiuta. Inoltre, Scopelliti era partito bene con almeno un paio di percussioni sulla fascia destra, nel quarto d'ora in cui ha giocato, laddove l'ingresso di Bigazzi non è equivalso invece ad una maggiore incisività su quella corsia. Anzi, se il Gela pensava di poter rischiare qualcosa, nella seconda frazione di gioco, la seconda ammonizione e conseguente espulsione dell'esterno prodotto dal vivaio viola ed in prestito dal Livorno (quadriennale firmato in estate), contestualmente all'infortunio che ha costretto Petrassi a lasciare il campo, ha suggerito di gettare acqua sul fuoco e spegnere ogni ardore. Eppure, D'Anna ha avuto un paio d'occasioni importanti, puntualmente sprecate, mentre Docente – eroe del “Flaminio” – ha gettato alle ortiche con un sinistro tutto da dimenticare, l'unica palla buona capitatagli nell'arco dell'intera gara e, giustappunto, allorquando le due squadre erano tornate in parità numerica, subito dopo la seconda ammonizione e conseguente espulsione anche di Nolè: il più pericoloso tra gli umbri. Era auspicabile sfruttare in pieno il fattore campo e così non è stato.
Ammirata lo ha pure ammesso nel post-partita: il risultato non lo soddisfa. Ma il tecnico biancazzurro non ha avuto nulla da rimproverare ai suoi che sul piano dell'impegno ce l'hanno messa tutta, reiterando peraltro una disciplina tattica impeccabile. La mano del tecnico nella squadra si vede. La Ternana non ha offerto il fianco alle ripartenze di Cunzi, D'Anna e Docente. E se c'era una squadra che poteva approfittarne, con la superiorità numerica durata almeno una ventina di minuti, era proprio quella ospite. Con tutta evidenza, Tozzi Borsoi e compagni erano scesi in Sicilia per tornare a casa almeno con un punto. Ciò significava non perdere. E' la paura di perdere, nei minuti finali, è prevalsa su entrambi i fronti. Scelta che si è rivelata, del resto, azzeccata non appena il direttore di gara ha decretato la fine dell'incontro, con i risultati degli altri campi a confermarlo.
Un pari, quindi, che non pregiudica i passi in avanti delle ultime settimane, allunga il trend positivo e, con quel punticino conquistato, la zona play-out permane a tre lunghezze di distanza. D'altro canto, però, il Gela resta in bilico tra l'estasi ed il baratro. Ci sono 3 finali da disputare, ma una alla volta e potrebbero essere meno.
La prima è a Barletta. Il club della città della “Disfida” (ma anche della “Battaglia di Canne”) conta dirigenti che masticano di calcio. A parte il Presidente Tatò ed il Vice Presidente Attimonelli, il riferimento in particolare è al Direttore Sportivo, Marcello Pitino. In classifica, il Barletta ha 37 punti: 1 in più del Gela. In casa il cammino generale non è perentorio: 5 vittorie, 5 pareggi e 5 sconfitte. Il dato più importante, però, è la serie positiva da cui sono reduci i biancorossi: 5 risultati utili di cui 2 pareggi, quello interno con il Taranto e quello importantissimo di sabato scorso a Viareggio contro una rivale diretta quale l'Esperia, intervallati da 3 vittorie consecutive, di cui 1 pesantissima in quel di Benevento e 2 fra le mura amiche (entrambe per 3-2) contro altrettante concorrenti alla salvezza come Andria e Foligno. Serie utile che ha catapultato i pugliesi ad un passo dalla metà. Il traguardo, raggiungibile in caso di vittoria contro il Gela, sono i fatidici 40 punti che possono, a questo punto, valere davvero la permanenza in categoria. In porta c'è Gabrieli con Tesoniero in panchina: non quel Di Masi che quando vede il Gela, di solito, si esalta. In difesa c'è l'ex di turno Lucioni, oltre il sempreverde palermitano Galeoto. In mezzo al campo opera il croato Rajcic che all'andata impressionò tutti al “Presti”, dimostrando di poter valere ancora il campionato cadetto. In avanti c'è gente in forma come Infantino ed il vecchio sogno nel cassetto di Tuccio, Riccardo Innocenti, che al suo arrivo a Barletta ha risollevato le sorti di questa squadra. Senza dimenticare il venezuelano Margiotta, pronto a far sentire il suo peso in caso di bisogno durante la gara, passando se lo richiede la situazione, dal 4-2-3-1 al 4-2-4. Non ci sono squalificati e, benché alcuni atleti abbiano svolto lavoro differenziato in settimana, il tecnico Cari avrà tutti a disposizione questa domenica del 1 maggio al “Puttilli”.
Una sfida tosta per il Gela. Ammirata deve preparare i suoi ragazzi al meglio, con più di un dubbio a monte e qualche certezza non proprio positiva a valle. Le condizioni di Scopelliti (problema muscolare) e Petrassi (distorsione alla caviglia) non sono al meglio. Giardina dovrebbe tornare disponibile contro la Nocerina, ma Ammirata potrà contare sul rientro di Piano che ha scontato il turno di squalifica. Appiedato dal giudice sportivo, non ci sarà Bigazzi, con Carbonaro costretto ancora ai box per la frattura al dito del piede. In allerta, con Scopelliti eventualmente indisponibile, uno tra Rabbeni ed Aliperta. Addirittura entrambi, qualora non dovesse farcela neanche Petrassi. Dirigerà l'incontro l'arbitro Adduci di Paola, assistito da Ciampa di Torre del Greco e Di Lascio di Salerno. Di seguito le probabili formazioni.
Barletta (4-2-3-1): Gabrieli; Galeoto, Lorusso (Ischia), Lucioni, Bruno (Frezza); Guerri, Rajcic; Simoncelli, Infantino (Cerone), Bellomo; Innocenti. All. Cari.
Gela (4-4-1-1): Nordi; Porcaro, Cossentino, Cardinale, Petrassi (Aliperta); Scopelliti (Rabbeni), Zaminga, Piano, Cunzi; D'Anna; Docente. All. Ammirata.
Autore : Filippo Guzzardi
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