|
notizia del 05/12/2009 messa in rete alle 21:21:51
|
Per il Gela è l’ora del riscatto
La sconfitta di misura subita domenica scorsa a Vibo Valentia è una tremenda mazzata che trascina nella pesante incertezza l'immediato futuro del Gela. A ciò si è aggiunto il triste episodio dell'indomani con l'aggressione a capitan D'Aiello e Ambrosecchia che ha insinuato altra acredine in una situazione già poco serena. La reazione, per molti versi lucida, della società di Via Venezia non è tardata ad arrivare. Il periodo è difficilissimo e tutto l'ambiente attorno al calcio professionistico gelese è chiamato ad un'altra – l'ennesima – prova di maturità. Il tutto, responsabilmente, nel rispetto dei ruoli. Di sicuro, il club presieduto da Tuccio s'è buttato alle spalle un mese, come quello di novembre 2009, che non dimenticherà facilmente. Inaugurato con la vittoria a Manfredonia, sono seguite quattro sconfitte, una dietro l'altra, che hanno fatto perdere il primato al team allenato da Provenza, fino ad occupare la quarta piazza attuale in classifica, dietro le tre grandi favorite Catanzaro, Cisco Roma e Juve Stabia.
Considerato quanto successo in estate, se il Gela avesse subito questa infelice serie di insuccessi ad intermittenza lungo tutto il cammino e non concentrata nell'ultimo mese, si parlerebbe di una prima parte di stagione comunque sorprendente in positivo da parte della compagine gelese, verosimilmente accompagnata da più sorrisi e meno mal di pancia.
Il calcio è anche questo. Lo scorso anno in tanti continuarono a far buon viso a cattivo gioco: un'influenza che contagiò pure noi nel finale di stagione, in piena fase play-off, immancabilmente sedotti da quel sogno che sembrava prossimo a realizzarsi come l'agognato ritorno nell'ex serie C1. Ma ci piace anche ricordare che fummo i primi ad individuare uno scarso rendimento di Franciel a causa del mancato rinnovo contrattuale e fummo i primi ad esporci, dopo il derby malamente perso contro l'Igea Virtus, segnalando un qualcosa che s'era rotto negli equilibri e nelle dinamiche all'interno dello spogliatoio.
Non ultimo, non ci tirammo certo indietro quando si trattò di suggerire all'allora tecnico Cosco nuove soluzioni tattiche e interpreti da cambiare: vedi il caso Iannini e per converso il caso Schiavon, fra tutti. Quest'anno torneremo a non sospendere il giudizio anche in momenti delicati come quello che si sta attraversando.
Del resto, lo abbiamo già fatto, rompendo subito gli indugi settimane addietro e parlando apertamente di "panchina" inadeguata, nonché conseguentemente di innesti idonei ad incrementare il peso fisico di una squadra nella struttura un po' troppo leggera, da apportare nell'imminente mercato di riparazione.
Se non fossimo stati sufficientemente chiari, ci vogliono più muscoli e più centrimetri in tutti i reparti, specie a centrocampo ed in attacco.
Nel visionare la partita persa al "Luigi Razza" contro la modesta Vibonese, si può asserire che il calo fisico preventivato è in atto, ma molto più vistoso, tanto da essere indotti a scrivere di quasi tracollo, è il calo psicologico-motivazionale. Noi non vogliamo vedere il film dello scorso anno, allorché rimproveravamo Cosco per lo scarso coraggio esibito nell'operare alcune scelte e non vorremmo, perciò, scrivere le stesse cose domani a proposito di Provenza (nella foto). Altresì, non vorremmo essere di nuovo obbligati come la scorsa stagione per Galuppi, a mettere un punto interrogativo finale su Rosamilia che ha già rivestito diversi ruoli, con il rischio di non trovare un suo spazio ben preciso all'interno della squadra. Provenza ha inteso rinnovare la fiducia a uomini e modulo, pur nonostante si proveniva da tre sconfitte di fila e si entrava rarissimamente in area di rigore avversaria da diverse gare.
Lo ribadiamo pazienti come non mai: senza Cunzi il tridente non funziona. Se Provenza voleva un'ulteriore conferma, l'ha ottenuta dall'impalpabile primo tempo contro la Vibonese.
Con il cambio tattico nella ripresa ed un 4-4-2 non meno offensivo, il Gela è tornato a rendersi pericoloso fino a sfiorare più volte il pari, complice anche un po' di sfortuna con un altro legno colpito. Un'indicazione quest'ultima da tenere debitamente in considerazione per arginare questa crisi e mantenere quella che rimane una più che soddisfacente posizione in classifica prima della sosta natalizia e l'apertura ufficiale del mercato.
Domenica prossima al "Presti" sarà ospite quel Noicattaro capace, nel derby fra le mura amiche, di far resuscitare il Monopoli. Ma attenzione: gli uomini di Carella provenivano da otto risultati utili consecutivi ed i rossoneri non meritavano il passivo incassato dai cugini pugliesi, grazie al rigore trasformato dall'ex biancazzurro Balistreri, con diverse occasioni sciupate ed una traversa nel finale che grida vendetta.
Contro il fantasista Zotti e compagni, ci sarà un Gela diverso nell'undici iniziale almeno in un paio di giocatori e, presumibilmente, con una differente disposizione tattica nella speranza per il tecnico salernitano che coincida con un miglior atteggiamento tattico in campo.
Partita particolare per Di Muro che affronta la sua ex squadra dove ha militato per alcuni anni. Assente Geraldi, rientra dalla squalifica Vianello. Zaminga rischia seriamente di partire dalla panchina. Non escluse novità sulle corsie esterne.
Probabile formazione (4-4-2): Nordi; Scopelliti, D'Aiello, Di Muro, Memé; Rosamilia, Schiavon, Cammarota, Vianello; Rabbeni, Manca.
Autore : Filippo Guzzardi
» Altri articoli di Filippo Guzzardi
|
|
|
In Edicola |
|
Cerca |
Cerca le notizie nel nostro archivio. |
|
|
|
|