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notizia del 24/03/2008 messa in rete alle 20:57:05

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Gela, fuori l’orgoglio o sogni di gloria addio
Niente più alibi. Molle ed inconcludente come non mai, il Gela si è lasciato sopraffare da una Vibonese scesa in campo con maggiore voglia di lottare. Una cocente delusione, l’ennesima, per i tifosi biancazzurri, recatisi in Calabria fiduciosi in un positivo esito per il gruppo di Sanderra, per poi assistere ad una prestazione mortificante, priva d’ardore e carattere. Qualora si fosse presentato con Franciel, Fofana, Omolade (nella foto) e Marinucci Palermo, ovvero con i quattro big assenti, difficilmente il Gela avrebbe ceduto le armi con tale facilità ad una Vibonese ben rinforzatasi a gennaio, ma mai apparsa talmente travolgente nell’arco della stagione. Le defezioni e il calo di forma possono parzialmente giustificare ed attenuare la vacuità delle ultime prestazioni esterne, ciò non deve, tuttavia, relegare in secondo piano le responsabilità dei giocatori chiamati in causa. Le alternative, le cosiddette riserve, salgono inevitabilmente sul banco degli imputati, poiché nei momenti d’emergenza è possibile constatare la loro consistenza, l’apporto in grado di fornire ad un team privo di titolari importanti. Le seconde linee hanno mostrato scarso carattere, cali di concentrazione frequenti con poca voglia di sudare e battersi per la maglia del Gela. Sanderra ha tentato di sminuire tale responsabilità facendo notare la presenza d’otto titolari nell’undici travolto a Vibo, un aspetto che al contrario mette in risalto la responsabilità della dirigenza, e in particolar modo del direttore sportivo De Filippis. Perché una volta accusato dai titolari il calo di forma, Sanderra non ha potuto pescare adeguatamente in panchina per far rifiatare i pilastri della squadra, disponendo di alternative, vedi Mento, Di Franco e Monastra, non pronte per fronteggiare la fase d’emergenza. Almeno sei degli otto titolari schierati a Vibo erano cotti, quasi impresentabili, ma a gennaio avevamo evidenziato, compresi i tifosi, l’esigenza di un innesto importante in difesa e di un’alternativa valida a Perrotta. L’unico valore aggiunto, arrivato nel mercato di riparazione, è risultato Marinucci Palermo, sebbene il Gela necessitasse maggiormente di un centrocampista centrale di qualità, in grado di far sviluppare il gioco in mezzo al campo con una certa creatività. Ciofani vale quanto Falconieri, poiché l’ex attaccante segna un gol a partita con la maglia del Catanzaro, confermando il valore mostrato in Sicilia, e Ciòfani non è stato da meno. Fofana, buon giocatore ma di fatto un’incognita, s’è infortunato immediatamente, mentre Ragosta è apparso un pessimo acquisto, e non per demeriti dell’atleta, discreto elemento. Ogni categoria presenta alcuni attaccanti che vedono poco la porta, bravi tecnicamente ma dalla bassa prolificità, motivo per cui s’inseriscono perfettamente solo in un tridente nel quale vengono deresponsabilizzati dal punto di vista realizzativo. In serie A elementi con tali caratteristiche sono i vari Pepe dell’Udinese, Palladino della Juve e Reginaldo del Parma. Arcangelo Ragosta, al pari del suo predecessore Iannelli, rientra in questa nicchia, rivelandosi, nonostante il buon impegno, poco adatto al ruolo di prima o seconda punta, poiché i tifosi chiedono a lui gol che difficilmente può realizzare. Un acquisto inappropriato per il modulo di Sanderra, e completa la negatività della campagna invernale il mancato arrivo sia del difensore centrale che avrebbe rafforzato la retroguardia colabrodo sia dell’alternativa a Perrotta. In futuro la dirigenza, compreso il buon De Filippis, dovrebbe ascoltare con maggiore attenzione le richieste della tifoseria, poiché certi limiti, evidenziati a suo tempo, sono emersi nitidamente nelle ultime settimane, penalizzando oltremodo le prestazioni della squadra.
Tutti si domandano se sia opportuno credere ancora nei play-off. Nella passata stagione, alla ventottesima giornata, il Gela perse a Monopoli con il punteggio di quattro a zero e si trovava a sei lunghezze dal quinto posto. Anche nell’attuale torneo la disfatta di Vibo è maturata nel ventottesimo turno, con un distacco di sei punti. Un anno fa serviva solo un cambio di modulo per l’inversione di marcia, Sanderra passò dal 4-5-1 al 4-4-2, favorito in questo dal rientro di Omolade, ed ottenne cinque vittorie consecutive che condussero il Gela agli spareggi. Adesso, per ottenere cinque vittorie nelle ultime sei giornate, non occorrono stravolgimenti tattici: si richiede solo maggiore impegno, concentrazione, desiderio di onorare la maglia e rispettare quei tifosi che hanno subìto dieci bocconi amari nelle quattordici trasferte stagionali. In casa il Gela ospiterà Catanzaro, Andria e Melfi, tre avversari sormontabili. Il problema risiede nelle trasferte, perché dopo la sfida di sabato da disputare a Benevento, i biancazzurri dovranno render visita alla Cisco e all’Igea, e per imporsi servono gli attributi, requisiti che sembrano latitare. In compenso rientrano i titolari, i vari Omolade, Franciel e Fofana, pertanto, pur essendosi sensibilmente ridotte le speranze, al pari della passata stagione un po’ tutti crediamo ancora nel miracolo. Contro la capolista il Gela deve scendere in campo senza timore reverenziale, cercando di approfittare delle assenze in difesa patite dal team di Simonelli, perforato solo tre volte in casa (miglior club professionistico). Fuori infatti per squalifica i centrali Bianciardi e Ferraro, nonché il terzino Martinelli, e assente per infortunio anche l’altro centrale Nando Castaldo. Forse rientra Palo, in ogni caso non al meglio, mentre sicuramente giocherà Carloto, schierato in difesa per emergenza. A causa delle assenze in difesa il Benevento ha dovuto modificare il modulo, passando dal 4-4-2 al 3-5-2. I sanniti non potranno disporre nemmeno del bomber Gigi Castaldo, indisponibile fino al termine della stagione a causa di un incidente stradale. Possibile debutto dal primo minuto per l’ex Ciccio Corapi. Il Gela dovrà rinunciare ad Ike, squalificato, ma rientra Fofana. Dopo quattro turni di squalifica sarà disponibile anche Omolade, il quale affiancherà Ciofani in attacco, con Franciel che dovrebbe tornare in panchina dopo un recupero-lampo. Rientra anche Marinucci. Ci si aspetta una prestazione combattiva e soprattutto non rinunciataria, perché il Gela non ha più nulla da perdere in campionato.
Autore : Paolo Cordaro
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