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notizia del 31/01/2009 messa in rete alle 20:55:47
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Gela e Franciel si ritrovano. Grandi attese
Giusto l'edizione passata titolavamo: Franciel Addio. Passa una settimana e un comunicato ufficiale che la società, attraverso il puntuale addetto stampa dott. Flavio Centamore, ha diramato nella serata di mercoledì, recita: "La Società Gela Calcio SpA informa che oggi a Milano si è svolto un incontro fra il presidente Ing. Angelo Tuccio e il procuratore del giocatore Rodrigo Franciel (nella foto), per cercare di risolvere la problematica contrattuale in corso. L’incontro è stato proficuo poiché ha permesso di raggiungere un compromesso che permette di ridare serenità al giocatore e sicurezza alla Società, le parti hanno trovato un accordo che permetterà alla Società Gela Calcio SpA di opzionare il calciatore anche per le prossime due stagioni 2009-10 e 2010-11, l’opzione è valida solo se il Gela, il prossimo anno, giocherà in Prima Divisione. Alla luce di questo accordo la Società è lieta di comunicare che il giocatore è stato ritirato dal mercato e di conseguenza a disposizione dell’allenatore".
Tutto rientrato? Quasi: perchè, a rigore, di rinnovo non si tratta. Intanto, a prescindere da come ci si è arrivati, il compromesso è chiaro: Franciel resta fino a fine stagione e solo qualora il Gela avrà raggiunto l'obiettivo che tutti ci auguriamo, ossia il salto di categoria potrà far valer l'opzione. Un giusto compromesso? Potremmo dirlo solo fra qualche mese. Per ora si possono avanzare solo buoni propositi: e cioè, in particolare, che questo accordo sia non solo un fattore di ritrovata serenità ma anche di stimolo per il bomber carioca e per tutto l'ambiente. In un modo o nell'altro, una volta tanto, tra le parti contendenti ad aver vinto è stato l'oggetto stesso del contendere: quel Franciel che non vuole abbandonare la barca sul più bello, che vuole restare per vedere che fine fa il progetto di Tuccio: giacché se la barca va in porto sarà li a salpare con il resto della ciurma ed eventualmente fare parte di un nuovo equipaggio per altri due anni a gonfie vele.
Vista così – lo preferiamo – è un'iniezione di fiducia salutare. Il fatto che l'Imperatore resti almeno fino a giugno è una buona notizia che conforta, come dicevamo, tutto l'ambiente. Insomma, ci voleva: in una settimana come questa in cui si continua a girovagare tra campetti di periferia e strutture ospitanti nel vicinato, dopo una batosta come quella di domenica a Barletta, una sconfitta (per quanto la prima in assoluto) che ha lasciato il segno sotto diversi punti di vista. Il primo, in classifica: vedere 7 punti di distacco dai silani non ti fa star bene, sapendo che hai perso solo una volta in 20 partite e loro invece 2, compreso lo scontro diretto al "Presti". Non solo, devi cedere anche il secondo posto che in una ipotesi di spareggi promozione ti da qualche vantaggio. Il tutto, poi, dopo una prestazione tutt'altro che brutta e come se non bastasse, con l'ex Sanderra a castigarti grazie ad un gol fortuito dell'ex Omolade. Un buon primo tempo, nonostante lo svantaggio iniziale, a cui è seguito un convincente secondo tempo con pareggio raggiunto e quindi la beffa nel finale mentre cerchi addirittura di vincere la gara.
Il Barletta non ha rubato nulla, ma il Gela non ha demeritato. Cambieranno pure i valori a gennaio, ma la differenza tra il trio in avanti ed il resto del gruppo sembra essere rimasta. Va da sé che, al primo passo falso, paghi dazio specie se viene dopo il mezzo passo falso interno contro il Monopoli.
A ben guardare, invero, i numeri ci dicono che il Gela totalizza in casa 17 punti, mentre il Cosenza 24: la differenza, guarda caso, è proprio di 7 punti. E' vero che la capolista ha giocato una volta di più fra le mura amiche, ma i punti lasciati in casa dalla squadra allenata da Cosco gridano vendetta. Non bisogna pertanto fare drammi dopo il risultato penalizzante nella città della disfida, ma occorre reagire subito, a partire da domenica nel derby isolano.
Quella contro l'Igea Virtus è un piccolo crocevia: se il Gela vince rischia di non cambiare nulla ma lo stesso non può dirsi del contrario: non vincere potrebbe significare dire addio definitivamente al primato ed iniziare a concentrarsi solo sui play off, facendo la corsa sulla seconda piazza.
Quella allenata da Ezio Castellucci è una squadra ostica, che sa difendersi con ordine in trasferta, dove non ha mai vinto ma in 9 match ne ha persi solo tre, pareggiandone 6. In avanti il giovane di belle speranze Cocimano (classe '90) non ha trovato ancora spazio e l'arrivo di Criniti non lo aiuta. Di certo, i vari Di Masi, Di Toro e gli ex Palma e Scopelliti concederanno ben poco.
All'andata al "D'Alcontres", il Gela inaugurò il filone di 6 vittorie consecutive che permisero di recuperare un gap di 6 punti dal Cosenza. In quella occasione match-winner fu Marinucci Palermo che domenica non sarà in campo perchè squalificato: il che toglie da ogni imbarazzo mister Cosco, che schiererà in mezzo al campo l'inedita coppia formata da Schiavon e Iannini. Indisponibile anche Nigro che è sulla via del recupero dopo aver tolto il gesso al braccio e dopo essere tornato ad allenarsi in gruppo grazie ad un tutore. Potrebbe essere l'occasione per provare in quel ruolo Gaeta visto che al Melfi lo ha fatto: ciò aprirebbe spazio più avanti sull'out destro di centrocampo a Russo, con a sinistra Galuppi. Ma riteniamo che Cosco non si privi di Pasquale Esposito e che quindi Russo e Gaeta si giocheranno il posto fino all'ultimo.
Nel criticare la scialba prestazione interna contro il Monopoli, considerammo una valida attenuante quella di Cosco nel non gettare subito nella mischia i nuovi arrivi, preoccupandosi di non creare scompiglio e minare l'equilibrio di un gruppo capace di condurre un campionato di vertice. Ma inserire i 4 nuovi arrivi (tra essi includiamo anche Franciel) è un rischio che devi comunque correre per vedere cosa succede. Magari mettendo dall'inizio la coppia di attaccanti composta da Franciel e Pasca che non ha nulla da invidiare alle altre coppie d’attacco nel girone. E' vero sono entrambe prime punte ma con caratteristiche sostanzialmente diverse e può anche capitare di vederli pestarsi i piedi nel momento in cui il gioco è fatto solo di verticalizzazioni. Con un gioco sulle fasce e con gente capace di andare sul fondo ed operare traversoni al centro, invece, i due in avanti possono dare filo da torcere a qualsiasi difesa della categoria. E poi, vuoi per il terreno di gioco, vuoi per le barricate difensive avversarie, sarebbe preferibile che sugli eventuali lanci lunghi verso la trequarti ospite, ci sia Pasca e non Alessandrì a dare un aiuto a Franciel nel raccogliere i palloni e fare da sponda verso i compagni, specie quelli sulle corse esterne. Ma Cosco oserà tanto?
Probabile Formazione (4-4-2): Cecere; P. Esposito, D'Aiello, Fernandez, G. Esposito; Russo (Gaeta), Iannini, Schiavon, Galuppi; Pasca (Alessandrì), Franciel.
Autore : Filippo Guzzardi
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