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notizia del 21/06/2009 messa in rete alle 20:50:14
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Gela, fuori l’orgoglio!
Il Gela stecca ad Avezzano e commette un mezzo passo falso con la sconfitta di misura subita al "Dei Marsi". Perdere 1-0 ci può stare, non foss'altro perché l'obiettivo promozione rimane tutt'altro che compromesso. Ciò che non può starci è la prestazione offerta: lo sanno bene tecnico e giocatori. Il Gela visto domenica scorsa è lontano parente da quello apprezzato nel finale di stagione ed apparso nelle sue sembianze solo per un buon quarto d'ora iniziale. Poi un doppio brivido per la difesa è suonato come un doppio campanello d'allarme, assordante quel tanto che è bastato ai biancazzurri per arretrare il baricentro e patire per la mezz'ora restante del primo tempo, il gioco avversario e la rete di Berra che ha poi deciso il match. Nella ripresa le due squadre hanno badato più a non farsi male che ad offendere: basti pensare che il Gela, pur in svantaggio, è passato ad un modulo ancor più coperto indietreggiando Iannini davanti la difesa e rinunciando al trequartista, unico collegamento con il terminale offensivo Franciel (nella foto). Dalla parte opposta il Pescina Val Giovenco s'è accontentato del minimo vantaggio nella convinzione, con tutta evidenza, che può bastare per giocarsi al meglio le carte nella gara di ritorno al Presti: e menomale che quel sinistro di Silvestri in "zona Cesarini" s'è stampato sulla traversa.
Non sappiamo se capitan Fernandez e compagni partiranno nei primi minuti con il freno a mano per non rischiare di rovinare tutto e subito, ma una cosa è certa: non ci sono calcoli da fare e l'unica via per il ritorno nella terza serie professionistica, laddove la città calcisticamente non è mai retrocessa sul campo, è la vittoria.
Determinante, come già è successo in passato, sarà l'apporto del pubblico e da quanto trapela in questi giorni di fremente attesa, si prevede il tutto esaurito, tenendo nel debito conto che un'intera gradinata (con almeno 1000 posti) sarà regalata ai pochissimi supporters che arriveranno dall'Abruzzo. Abituati a giocare senza troppe pressioni e memori della brutta esperienza l'anno passato, i marsicani si sono allenati un intero campionato per arrivare puntuali all'appuntamento dei play-off, come hanno finora ampiamente dimostrato, senza perdere nessun scontro diretto. Purtuttavia, se ai biancoverdi tremeranno o meno le gambe a fronte della bolgia che sarà il "Presti", diventa francamente una questione irrilevante.
Il punto è se gli uomini di Cosco saranno capaci di raccogliere la calorosa spinta di una platea surriscaldata come non mai e del tutto protesa al raggiungimento di un'altra impresa storica per lo sport cittadino: se ciò accade non c'è, in questa stagione ed in questa categoria, avversario che tenga. Alla squadra cui va riconosciuto il merito di aver disputato un campionato d'alto livello, si chiede per dirla tutta un'ultima vittoria: preferibilmente, con il doppio scarto in modo da evitare i 30 minuti supplementari. In ogni caso, è necessario chiudere i 90 minuti regolamentari (recupero compreso) con almeno un goal di differenza in qualsiasi punteggio (1-0, 2-1, 3-2, 4-3, ecc. ecc.) e qualora questo scarto, per quanto risicato, dovesse rimanere invariato, alla fine dei 120 minuti sarebbe comunque prima divisione per il sodalizio di Via Venezia, in virtù della migliore posizione maturata in classifica. Del resto, non bisogna dimenticare che è in gioco l'intero progetto triennale messo in campo dalla società presieduta dall'ing. Angelo Tuccio e per il quale questa sfida di domenica pomeriggio rappresenta un autentico spartiacque: in caso di esito positivo, Tuccio rinnoverà ambiziosamente progetto e tempi; in caso di esito negativo, al contrario, è desumibile che il presidente lasci la mano.
Da un punto di vista tattico, rispetto all'andata, potrebbe esserci qualche novità. Il Gela deve fare la partita e non è un mistero: come lo deciderà Cosco, sulla base di scelte che si presentano coraggiose a priori. Avendo imparato a conoscerlo, è ipotizzabile un 4-2-3-1, sulla falsariga del solito 4-4-1-1, con i due mediani a cui il tecnico molisano non vuole rinunciare in mezzo e con i due esterni più avanzati lungo la linea del trequartista a formare un tridente tutto da inventare negli interpreti: per quei tre posti alle spalle di Franciel, teoricamente, correrebbero in 6 (Gaeta, Alessandrì, Unniemi, Russo, Galuppi e Schiavon).
Magari il trainer biancazzurro ci sorprenderà ed anziché affidarsi a passaggi orizzontali a centrocampo e lanci lunghi dalle retrovie, sceglierà invece di far vestire i panni del play-maker a Schiavon, più abile ad aprire il gioco sulle fasce, a verticalizzare e servire in appoggio Alessandrì o Franciel, nonché a tagliare in profondità per lo stesso bomber carioca e/o per le due ali, leste a dettare il passaggio. Inoltre, sembra essersi aperto anche un ballottaggio sulle fasce difensive con i due Esposito, Pasquale e Giovanni, ad insidiare rispettivamente Nigro ed Ambrosecchia. Se non preoccupano più di tanto le condizioni della caviglia di Franciel, almeno a sentire le rassicurazioni dell'attaccante brasiliano, dall'altra parte sono da valutare attentamente le condizioni di Arcamone: caso mai non ce la dovesse fare, la seconda punta Berra e la mezzapunta Laboragine sono i più accreditati a sostituirlo. Peraltro ha scontato il turno di squalifica Giordano che potrebbe partire dalla panchina o, cosa più probabile, rientrare a centrocampo, con Cruciani spostato sulla fascia destra ed uno tra Rosamilia e Silvestri a contendersi l'altro posto sull'out opposto. Queste le formazioni:
GELA (4-2-3-1) Cecere; Nigro (P. Esposito), D'Aiello, Fernandez, Ambrosecchia (G. Esposito); Iannini (Schiavon), Marinucci Palermo; Gaeta (Russo), Alessandrì, Unniemi (Galuppi); Franciel.
PESCINA VG (4-4-2): Bifulco, Locatelli, Petitto, Blanchard, Piva; Cruciani, Giordano, De Angelis, Rosamilia (Silvestri); Arcamone (Berra o Laboragine), Bettini.
Autore : Filippo Guzzardi
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