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Corriere di Gela | Gela, il tecnico Sanderra: siamo in crescita
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notizia del 20/12/2007 messa in rete alle 20:25:49

Gela, il tecnico Sanderra: siamo in crescita

Per la prima volta dal ritorno del Gela nel calcio professionistico, avvenuto nel 1996, una gara casalinga non è stata disputata per impraticabilità del Vincenzo Presti. Le forti piogge hanno reso il terreno di gioco un acquitrino, e il direttore di gara, il signor Manna d’Isernia, ha deciso il rinvio di Gela-Pescina a data da destinarsi (probabilmente si recupererà il tre febbraio in occasione del turno di riposo osservato dal torneo). L’unico precedente che s’avvicini in qualche modo a quanto accaduto domenica riguarda proprio la stagione 1996-1997, incontro Juveterranova-Taranto, ma in quel caso la gara iniziò e fu sospesa per l’infortunio del fragile arbitro Dondarini (anni dopo per l’identico motivo interruppe una gara di serie B). Il Pescina avrebbe voluto giocare per evitare una nuova e pesante trasferta in Sicilia, ma le condizioni del campo avrebbero reso la gara una farsa. Il prossimo impegno di campionato vede il Gela scendere in campo a Scafati, in casa della penultima in classifica, l’unica squadra che nell’attuale campionato ha avuto l’onore d’espugnare il Presti. Anche il club campano non è sceso in campo domenica, essendo stato rinviato il match di Noicattaro per la coltre di neve che ricopriva il manto erboso. Una trasferta non agevole per il team di Sanderra,(foto) e proprio il tecnico laziale ci fornisce informazioni utili sulla preparazione del prossimo impegno.
«Non conosco bene la Scafatese, ma in settimana ci siamo preparati adeguatamente in vista dell’incontro di domenica. Ho maggiore fiducia sul rendimento esterno dei miei ragazzi, perché abbiamo acquisito i giusti equilibri in difesa, garantendo un’applicazione ottimale della fase di contenimento. E poi in contropiede possiamo contare su Franciel e Omolade. Dobbiamo solo migliorare nel mantenimento del possesso-palla. Ci sono le condizioni idonee per ripetere la prestazione di Melfi».
– Cosa teme della Scafatese?
«Sinceramente non la conosco a fondo, ma ho paura della loro posizione in classifica. Si trovano con l’acqua alla gola, e probabilmente scenderanno in campo con gran determinazione».
– Sotto la sua guida il Gela è uscito dalla zona play-out e sembra in procinto di spiccare il volo. Cosa manca ancora sul piano tattico?
«Sono felice del miglioramento dal punto di vista difensivo. Però dobbiamo crescere in mezzo al campo, dare maggiore profondità all’azione, e soprattutto diventare più concreti in zona-gol. Segniamo poco, ma la colpa è anche del centrocampo poco creativo».
– In trasferta il Gela è diventato autoritario, mentre adesso fatica in casa. Come mai?
«Fuori casa sappiamo difendere, mentre in casa troviamo difficoltà nello scardinare le difese avversarie. Devo però ricordare che dopo il mio arrivo in panchina abbiamo ottenuto tre successi su altrettante gare disputate al Presti. I due pareggi interni successivi sono frutto anche dell’assenza di Omolade, nel primo caso, e Franciel nel secondo caso. A mio avviso dipendiamo dalla presenza contemporanea di entrambi».
– Contro il Pescina era previsto in formazione il trio Falconieri-Franciel-Omolade. Tridente d’attacco oppure Falconieri schierato a centrocampo al posto di Ike, mantenendo il 4-4-2?
«Sarebbe stato il solito 4-4-2, ma Falconieri, a differenza di Ike, mi avrebbe garantito maggiore profondità e incisività sulla fascia sinistra».
– Affrontiamo il tema-mercato. Quali acquisti desidera dalla società?
«Un centrocampista centrale di spessore, un esterno di centrocampo abbastanza offensivo, e infine un attaccante che la butti dentro».
– E la retroguardia?
«Dietro possiamo proseguire con questo gruppo di difensori. L’ideale sarebbe un rinforzo per reparto, a parte il centrocampo per il quale desidero due giocatori, ma se proprio dovessi scegliere tra attacco e difesa accorderei priorità al reparto offensivo. Ci serve una punta concreta, nel girone d’andata Omolade non è mai andato a segno e Falconieri è ancora troppo giovane. M’accontenterei anche di un attaccante di scorta, purché sia un discreto realizzatore».
– Quanti elementi dovrebbero lasciare il gruppo? Si profilano già alcune cessioni, per esempio uno dei tre portieri attualmente in organico?
«Per ogni giocatore che arriva ne partirà uno. Abbiamo due portieri di grande affidabilità, Orlandi e Zahalka, e io ovviamente terrei entrambi, ma occorre il parere favorevole della società. Comunque arriveranno a Gela giocatori pronti, con una condizione fisica adeguata e in grado di fornire un valore aggiunto, senza acquistare elementi inadeguati. Non abbiamo tesserato Migliorelli, adesso all’Albalonga in serieD, proprio perché reduce da infortunio pur essendo un ottimo elemento. E per analoga ragione abbiamo allontanato, di comune accordo, Maranzano e Terni».
Dalle dichiarazioni di Stefano Sanderra emerge la sicurezza del tecnico, il quale ha ormai compreso pregi e difetti della squadra e dell’ambiente che le ruota attorno. Ha piena consapevolezza di ciò di cui ha bisogno per il futuro, e spera soltanto che la dirigenza possa soddisfare le sue esigenze. Per il momento la mente di Sanderra è rivolta al prossimo impegno, contro una Scafatese che incute paura al di là dei limiti qualitativi dell’organico campano. Dopo un grande inizio di stagione, con nove punti conquistati nelle prime cinque giornate, ha ottenuto un solo punto nei sette turni successivi, costringendo la società ad allontanare il tecnico Favarin per far posto all’esperto Chiancone.
Con il nuovo allenatore la Scafatese ha conquistato sei punti nelle ultime cinque gare, tornando ad essere competitiva, rafforzando anche la rosa con elementi dal nobile passato. Dopo l’arrivo del portiere Soviero, la scorsa settimana sono stati tesserati il difensore Savino, ex del Brescia e del Lecce in A, e il centrocampista Bevo, il quale in carriera ha militato nel Messina, nel Palermo e nell’Acireale. Un solo ex del Gela tra i campani: il terzino Scrò.


Autore : Paolo Cordaro

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