Corriere di Gela | Corso per aspiranti arbitri. Presto al via anche in città

Corso per aspiranti arbitri. Presto al via anche in città

Al via le iscrizioni per il corso nazionale per arbitri di calcio in previsione della stagione calcistica 2013-2014.

A comunicarlo è l’Aia (Associazione italiana arbitri) che da molti anni dà ai giovani appassionati la possibilità di mettersi in gioco praticando un’attività sportiva sana. Le iscrizioni saranno accolte in una delle 211 sezioni dislocate nel territorio, non oltre il 31 ottobre.

Per quanto riguarda la provincia di Caltanissetta a prendere l’avvio saranno due corsi, uno dei quali a Gela, sotto la guida diretta di Riccardo Zagarini. <(nella foto)

Relatori del corso saranno il presidente Calogero Schifano e il componente del Comitato regionale arbitri, Michele Giordano, presso i locali dell’Eni group club di Gela.

Alle selezioni potranno partecipare i candidati, sia maschi che femmine.

I requisiti necessari sono il possesso della cittadinanza all’interno della Comunità Europea e un’età minima di quindici anni e massima di trentacinque.

La partecipazione al corso è completamente gratuita e della durata di circa un anno. Prevede allenamenti fisici e lezioni finalizzate all’apprendimento delle regole del gioco. Al termine del corso è prevista per tutti i partecipanti una prova di ammissione all’esame, che prevede test scritti ed orali sul Regolamento del Giuoco del Calcio ed un test di idoneità atletica.

Al momento Gela conta un numero di circa dieci arbitri di età compresa tra i diciotto e i trent’anni.

A Riccardo Zagarini abbiamo chiesto:

— Perché consiglierebbe a un giovane di intraprendere questa attività?

«La motivazione principale per cui un ragazzo dovrebbe scegliere questa attività è, innanzitutto la passione per questo sport e le sue regole. Si tratta di un’associazione, inoltre, che presenta non solo caratteristiche sportive ma anche formative ed educative. La crescita avviene sotto vari punti perché non viene allenato solo il corpo. Tramite l’insegnamento delle regole, infatti, si matura più velocemente e si è in grado di confrontarsi con la società e di relazionarsi con gli altri in modo rispettoso».

— Quanti sbocchi anche lavorativi può dare un corso del genere?

«Per chi si impegna ed è capace si possono aprire molte strade anche a livelli più alti di competizione. Non bisogna pensare che le mete più alte, come la serie A, siano irraggiungibili. La vita è piena di sorprese e con determinazione, bravura e una dose di fortuna, è possibile anche realizzarsi a livelli maggiormente competitivi».

— Quale invito fai ai giovani?

«Il mio invito quest’anno è rivolto in particolare alle ragazze. In altre città la loro partecipazione a questi corsi è maggiore. Mi piacerebbe che anche a Gela le ragazze si avvicinassero a quest’attività, nello stesso modo in cui, negli ultimi tempi, hanno cominciato ad avere un approccio diretto con squadre di calcio femminile».

— Ritiene che possa essere una passione pericolosa per chi la coltiva?

«Nell’immaginario comune si pensa che l’arbitro venga sempre aggredito dai tifosi. In realtà bisogna dire che si tratta di dicerie e pregiudizi al giorno d’oggi. Se un tempo era cosi, ora si verificano sempre meno casi del genere. Ogni sport in fin dei conti presenta i suoi pericoli. E se per il calciatore è l’infortunio, per quanto riguarda l’arbitro è quello di poter attirare ostilità da parte del pubblico. Ma oltre a ciò, non si tratta di un’attività rischiosa».

Per coloro che fossero interessati, inoltre, i contatti a cui potersi rivolgere per quanto riguarda Gela sono l’indirizzo email zagarini@tin.it, o i numeri 0933 911109 e 3384596071.

Autore : Roberta Gerboni

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