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notizia del 13/12/2009 messa in rete alle 19:48:23
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Il Gela reagisce bene
Il Gela esce da uno stato di apnea durato un mese e libera il respiro, pur senza potersi concedere un bel sorriso. La contestazione verso il capitano D'Aiello proveniente dalla curva Angelo Boscaglia ha lasciato un po' d'amaro in bocca, alla fine di un match che sugli spalti è stato vissuto in maniera per certi versi surreale, specie allorquando si scontravano verbalmente i due settori dello stadio con buona parte della tribuna che non mancava di esternare il proprio disaccordo con gli ultrà, uno dei quali è stato tratto in arresto, identificato quale responsabile del lancio della 2ª bomba carta.
L'esplosione dei 2 petardi è costata, altresì, 1500 euro di multa alla società che per bocca del suo stesso presidente Tuccio, nell'immediato post-partita, ha sostanzialmente tratteggiato come paradossale l'intera vicenda, definendola dai contorni addirittura psicopatici. In risposta, alquanto piccata, la tifoseria organizzata che si riconosce nel Vecchio Stile 87 accusa D'Aiello di aver tenuto un comportamento irrispettoso ed istigatore al termine dell'incontro perso contro la Vibonese, tanto da far reagire quel tifoso che invadendo il campo s'è beccato il daspo per tre anni; ma ha preso le distanze dall'aggressione dell'indomani ed in cui venne coinvolto anche Ambrosecchia, nonché sui due botti di domenica scorsa in curva, rivendicando semmai di aver rischiato conseguenze penali solo in estate quando si trattò di occupare la sala consiliare per salvare il calcio professionistico a Gela. Dal canto suo, Rocco D'Aiello non si nasconde più di tanto ed ammette di aver risposto per le rime nel nervoso post-partita di Vibo, ma non si capacita di una tale trambusto e non riesce a celare tutta la sua delusione, tanto che parleremmo di un giocatore irrimediabilmente segnato sul piano psicologico, se non lo avessimo visto in campo sfoggiare una prestazione che è stata, di fatto, impeccabile.
Insomma, dopo 4 sconfitte di fila, quella contro il Noicattaro è stata una vittoria esplosiva, anche nel senso letterale del termine, con scorie ancora non del tutto eliminate. Limitandoci all'aspetto tecnico-tattico, sul terreno di gioco non c'è stata partita ed il punteggio finale per 3-0 a favore degli uomini di Provenza, testimonia fedelmente la superiorità espressa dai padroni di casa nei confronti degli ospiti. Il Noicattaro è apparso davvero poca cosa e con l'Igea Virtus è stato l'avversario meno consistente visto finora al Vincenzo Presti. Per dirla tutta, il test di domenica scorsa non può dirci appieno se il gruppo biancazzurro abbia superato o meno la psicosi di novembre, ma qualcosa di buono s'è intravisto.
Il tecnico dei pugliesi, Angelo Carella, ha osato avanzare Zotti sulla linea delle altre due punte, liberando la fascia destra gelese da dove è arrivato il cross di Rosamilia per Manca: finalmente abbiamo rivisto un giocatore andare sul fondo ed un giocatore prenderla di testa in area. Guarda caso è arrivato anche il goal che ha sbloccato risultato, testa e gambe. In realtà, la mossa tattica di Carella ha solo anticipato una capitolazione che prima o poi sarebbe arrivata. Il 4-4-2 con cui Provenza ha schierato i suoi giocatori, ha permesso di coprire meglio il campo senza stressare una condizione atletica non al meglio e, se fatto con gli interpreti giusti, può assicurare trame di gioco offensive al pari di qualsiasi altro modulo, anche apparentemente più spregiudicati come il 4-3-3. Forse con queste novità, sia nella disposizione tattica che in alcuni interpreti, già a Vibo si sarebbero evitate sconfitta e tutto il resto, ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Di certo, il fatto che si possa variare da una disposizione tattica ad un'altra, secondo necessità e tipo di avversario, è comunque una buona notizia.
In definitiva, si va a chiudere il girone d'andata in un clima non ideale, a dispetto di una cammino assolutamente positivo. Oltre alle turbolenze ambientali, c'è da considerare che l'avversario di domenica non è facile.
Anzi, trattasi di avversario ostico e quindi tosto. Il Gela sarà ospite al Nazareth di Isola del Liri, con i ciociari che provengono dalla storica vittoria al Valerio di Melfi: per loro, infatti, è stato il primo successo fuori dalle mura amiche tra i professionisti. Ma è in casa che l'ex Galuppi e compagni hanno costruito la loro classifica, per quanto essa sia ancora deficitaria visto che i laziali sono impantanati in piena zona play-off. Sulla pericolosità dell'avversario di domenica, basti pensare alla circostanza che ha visto la squadra di Sandro Grossi piegare in questa stagione davanti al proprio pubblico sia il Catanzaro che il Brindisi, vale a dire due squadre fortemente ambiziose e ben organizzate, messe in difficoltà dalla rapidità nelle ripartenze di gente come D'Alessandro e Federici fra tutti.
A ciò va aggiunta l'incertezza con cui il tecnico Provenza deve affrontare questa trasferta, per quanto attiene proprio il reparto difensivo. Manca Geraldi per squalifica e l'acciaccato Di Muro potrebbe non farcela.
Lo stop di due turni a Memé per il rosso diretto di domenica scorsa complica la situazione, rendendola alquanto precaria. Con Memè in campo sulla fascia sinistra, Ambrosecchia avrebbe affiancato D'Aiello al centro della difesa. Il problema è che non ci sono alternative plausibili e quella di Ambrosecchia centrale difensivo rimane la soluzione più verosimile, in caso di defaillance di Di Muro. In tal caso, Lordi e Scopelliti andrebbero a fare i terzini. Altrimenti, Provenza dovrà inventarsi qualcos'altro, come gettare nella mischia un giovane, benché di ruolo, quale Italiano.
Per il resto, a parte il ballottaggio tra Vigna e Criniti sull'out sinistro di centrocampo, non ci dovrebbero essere altre novità rispetto all'undici iniziale contro il Noicattaro.
Probabile Formazione (4-4-2): Nordi (nella foto); Scopelliti, D'Aiello, Di Muro, Ambrosecchia; Vianello, Schiavon, Cammarota, Vigna (o Criniti); Manca, Pasca.
Autore : Filippo Guzzardi
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