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Corriere di Gela | Il Gela sull’orlo di una crisi irreversibile
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notizia del 24/05/2010 messa in rete alle 19:40:29
Il Gela sull’orlo di una crisi irreversibile

E' un Tuccio decisamente risoluto quello apparso in Tv nell'ultima puntata del noto rotocalco telesivisivo “Drib-blando” andato in onda questo martedì su Canale 10 e condotto dal direttore del Tg10, Giuseppe D'Onchia. Presenti il direttore di questa testata, nonché corrispondente del quotidiano la “Gazzetta dello Sport”, Rocco Cerro, Franco Gallo del quotidiano “La Sicilia”, Fabrizio Parisi del quotidiano il “Giornale di Sicilia”, Totò Sauna del mensile “Visione Sportiva” e chi scrive, del settimanale “Corriere di Gela”.

E’ saltata l’occasione per passare in rassegna da un punto di vista tecnico e tattico l’intera stagione appena conclusa: l’urgenza è ancora una volta rappresentata dalla questione gestionale e dal rischio di veder scomparire il calcio a Gela, quantomeno fra i professionisti. Il “presidente dimissionario” del club biancazzurro che nell’intervenire esortava tutti a farsi chiamare già “ex presidente”, ha ribadito di sentirsi tradito da una classe politica ed imprenditoriale che lo hanno lasciato da solo. In particolare, Tuccio ha continuato a lamentare il non rispetto dei 4 punti salienti dell’accordo pubblico siglato in municipio la scorsa estate e che lo aveva convinto a desistere dal lasciare il timone della società dopo la grande delusione del 21 giugno di un anno fa.

Invero, l’argomento su cui s’è incentrato il dibattito è stato il mancato pagamento delle tre “voci” riconducibili alla sponsorizzazione del Comune di Gela, unitamente a quella della Provincia di Caltanissetta, per un totale di 580 mila euro: somma che rientra, cioè, tra le “entrate” in bilancio presentate alla CoViSoc ed in assenza del quale non possono essere pagate le mensilità dei giocatori nei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno. Ciò significa che i giocatori potranno usufruire del fondo di garanzia appositamente creato per tali eventualità, ma per potervi attingere non firmeranno le liberatorie, senza le quali l’iscrizione al prossimo campionato sarebbe priva di un suo elemento essenziale. E’ questa, insomma, l’emergenza da risolvere. Pertanto, chi volesse acquisire il Gela Calcio a costo zero, prima di tutto è chiamato ad operare questa sorta di “ricapitalizzazione” sostituendosi a comune e provincia. In secondo luogo, quindi, chi volesse subentrare a Tuccio deve possedere dei “requisiti minimi” e non può, anzi non deve, essere “chiunque”.

Incalzato dalle domande dei giornalisti, Tuccio non ha risparmiato neanche il commissario straordinario che sta temporaneamente amministrando la città, benché gli veniva fatto notare che “non c’è trippa per gatti” nelle casse comunali. Da qui l’accusa generalizzata ai sette anni di amministrazione “Crocetta” anche se è inevitabilmente emersa la difficoltà a districarsi in un periodo come questo di piena campagna elettorale in vista delle elezioni comunali di fine mese per non incorrere nel rischio di essere puntualmente strumentalizzati, fino a raggiungere il classico “punto morto” costituito dall’assenza dell’interlocutore più importante: quel sindaco che questa città ancora non ha.

Tuccio è apparso estremamente scettico rispetto a qualunque ipotesi, cambio interno con il fratello, allargamento della base societaria, che lo vedesse ancora svolgere un ruolo nel Gela calcio, pur confermando le dimissioni da presidente e rimanendone per dirla tutta proprietario di quote azionarie. Il dimissionario patron del club biancazzurro ha espresso a chiare lettere l’esigenza di lasciare il calcio, di “uscirsene fuori” una volta per tutte, ma ha assicurato che farà di tutto per non celebrare il “de profundis” del suo piccolo gioiellino. E quando gli si chiede di cosa avremmo parlato se fossimo in piena bagarre play-off, Tuccio ha svelato che sarebbe stato disposto a sobbarcarsi tutto, anche l’iscrizione al prossimo campionato, nella speranza che fosse magari quello di 1ª divisione e non di 2ª divisione. Insomma, l’impressione è che la porta Tuccio non la chiuda completamente.

Lo si evince anche da come termina la trasmissione, in clima più disteso e scherzoso, con il sottotitolo “gelese” a caratteri cubitali sotto il suo nome sullo schermo, a sostituire quello di “ex presidente” prima e “presidente dimissionario” poi: il che apre, volendo essere ottimisti, più di uno spiraglio verso una risoluzione, alla fine, positiva della vicenda. Determinante rimane il ruolo che sarà chiamato a svolgere il neo-sindaco: ciò è pacifico. In tutti, Tuccio compreso, c’è la convinzione che nessun sindaco si insedierà lasciando morire il calcio a Gela con o senza l’ingegnere alla guida. Sarà il neo primo cittadino, preferibilmente già a partire dal 1 giugno, in definitiva, a giocare la prima importante “partita” del suo mandato quinquiennale: non possiamo esimerci dal fargli, allora, un grosso in bocca al lupo.


Autore : Filippo Guzzardi

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