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Corriere di Gela | Gela, occasione perduta
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notizia del 02/05/2009 messa in rete alle 19:28:38

Gela, occasione perduta

Per quanto sconfitto a Noicattaro, il Gela rimane saldamente al secondo posto con 5 lunghezze di vantaggio sul Catanzaro costretto, piuttosto, a guardarsi alle spalle se vuole difendere il terzo posto. In Puglia la squadra biancazzurra è passata subito in vantaggio con un Franciel davvero in stato di grazia ed ha commesso, nel primo tempo, un chiaro errore di valutazione. E' stato un Gela troppo sornione che non ha cercato il colpo del ko fidandosi troppo delle proprie potenzialità benché si trovasse di fronte a quella che era una vera e propria incognita rappresentata dal 3° impegno di fila in 7 giorni. Al contempo si sono sottovalutati gli avversari (che a Gela vennero sottomessi solo nell'ultimo quarto d'ora grazie ai due errori difensivi su lanci lunghi) che provenivano da 6 turni utili e che volevano regalare oltre una salvezza quasi raggiunta, anche una vittoria al pubblico amico nel penultimo appuntamento stagionale, considerato che era da due mesi che non vincevano in casa.
Nella ripresa i giovani baldanzosi rossoneri, allenati da un tecnico come Sciannimanico che nella categoria non ha nulla da invidiare ai suoi colleghi, hanno travolto gli uomini di Cosco sul piano fisico e solo grazie ad un Cecere più volte sugli scudi, il passivo non è stato più pesante. A fronte della sconfitta concomitante del Cosenza in casa contro il Cassino, parlare di ennesima occasione sprecata per riaprire il campionato ci sembra una forzatura e non è dopotutto un mistero che chi scrive non abbia mai creduto nella rimonta sin dalla sconfitta contro l'Igea Virtus nella 21ª giornata. In quel momento il Gela era addirittura terzo - scavalcato dal Catanzaro - ed erano dieci i punti di distacco dalla capolista: a quel punto, cioè, il Cosenza e solo il Cosenza poteva perdere il campionato e bisognava, pertanto, smetterla con questa rincorsa al primato poiché era palese di come questa avesse logorato la squadra con tanto di debàcle nervosa nel derby a dimostrarlo inequivocabilmente.
Non è un caso, al riguardo, che l'altra squadra imbattuta nel girone d'andata, ossia quel Catanzaro che aveva vissuto all'ombra del Gela capace di battere il Cosenza ed affiancarlo momentaneamente in testa, abbia ceduto di schianto proprio nel momento in cui la classifica ne ha fatto l'anti-Cosenza. Il Gela ha concluso un girone d'andata con una squadra che aveva una sua fisionomia ed una sua identità ben definite.
E siccome la lingua italiana non è come quella inglese dove con un termine puoi esprimere diversi significati, il Gela del girone d'andata aveva manifestato in versione casalinga dei limiti e non dei problemi. Parlare di limiti è una cosa, parlare di problemi è un'altra cosa. Il Gela mancava – per scelta in sede di mercato estivo – di creatività in mezzo, perché non c'era un vero regista, unitamente alla circostanza che vedeva l'unico fantasista in squadra, Alessandrì, relegato sulla fascia sinistra. Per un intero girone d'andata è stato ignorato in quel ruolo Unniemi che con Franciel, ultimamente, è risultato il giocatore più decisivo al "Presti". Probabilmente con Unniemi quale esterno sinistro alto ed un Alessandri a ridosso di Franciel sin dall'inizio del campionato, in casa certi limiti sarebbero stati ridimensionati. Senza dimenticare un Gaeta che, sulla corsia destra, è stato messo in discussione dopo un girone d'andata tutt'altro che cattivo, per il semplice fatto di essere intervenuti sul mercato invernale. Va ravvisata inoltre una certa discrepanza, involontaria o meno poco importa, tra precise scelte societarie in sede di mercato invernale ed alcune scelte tattiche compiute successivamente dal tecnico.
S'era detto, nella conferenza stampa di fine anno, che Schiavon era stato preso per sostituire Battisti in fuga verso Cosenza ed invece ha di fatto sostituito Alessandrì nella trequarti per tutto il periodo di convalescenza di quest'ultimo. S'era individuata una classica seconda punta in Staffolani salvo poi essere impiegato prevalentemente sulla sinistra e la seconda punta subentrata in gara, fino all'infortunio, è stato sempre Pasca. Sono stati acquistati 2 cursori, Galuppi e Russo, quando ne avevamo già cinque: G. Esposito, Ambrosecchia e Unniemi a sinistra, Nigro e Gaeta a destra. Laddove in mezzo al campo in tre eravamo con Battisti e in tre siamo rimasti con l'arrivo di Schiavon. Nessuno ce l'ha con Iannini, anzi ce lo teniamo stretto visto che in mezzo il materiale a disposizione non è tanto e speriamo che Marinucci torni pienamente a disposizione per i play-off. Quando si critica l'utilizzo di un giocatore, la critica non è indirizzata al giocatore ma al suo utilizzo.
Ma ora, francamente, non è più tempo per polemiche e contestazioni: questo tecnico e questi giocatori hanno il merito di essere approdati ai play-off e presumibilmente sul gradino più alto, per cui è giusto che siano messi in condizione di giocarseli al meglio. Andare a capire perché a Noicattaro c'era Iannini e non Schiavon, o D'aiello e non Fernandez, è diventato già un esercizio di cronaca e vale davvero la pena sospendere giudizi e valutazioni sulle scelte che saranno effettuate in questi ultimi tre turni, a meno di stravolgimenti ulteriori ed incomprensibili da parte del tecnico, perché è chiaro che Cosco ha la formazione in testa e sarà quella a disputare gli spareggi promozione. A tal fine ribadiamo l'inutilità di questo silenzio-stampa ma se lo spogliatoio ritiene che sia meglio così, che faccia pure.
Domenica prossima si affronterà una Vigor Lamezia già spacciata che proviene da un'altra sconfitta interna nonostante l'addio del direttore sportivo Zizza e dell'allenatore Pierini subentrato ad Ammirata, con la squadra biancoverde ora affidata al tandem Barone-Strangio. Nel Gela mancheranno Pasca e Marinucci infortunati, nonché Nigro squalificato e c'è un gruppetto di "diffidati" da svuotare in due turni per non ritrovarselo nei play-off. Al che, diventa impossibile financo abbozzare una probabile formazione.
(Nella foto il portiere Domenico Cecere)


Autore : Filippo Guzzardi

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